Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta
Anno:
1990
Casa editrice:
Adelphi

Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta

Una Grande Avventura, a cavallo di una motocicletta e della mente; una visione variegata dell’America on the road, dal Minnesota al Pacifico; un lucido, tortuoso viaggio iniziatico. Qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa?

In che misura ci si deve occupare della manutenzione della propria motocicletta? Mentre guarda smaglianti prati blu di fiori di lino, nella mente del narratore si formula una risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore».

Questo pensiero è la minuscola leva che servirà a sollevare altre domande subito incombenti: da che cosa nasce la tecnologia, perché provoca odio, perché è illusorio sfuggirle?

Che cos’è la Qualità? Perché non possiamo vivere senza di essa?

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Si vede meglio al buio, ma solo se si ascolta. Robert M. Pirsig, nel suo straordinario "Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta", avrebbe riconosciuto in questa frase il cuore pulsante di quello che chiamava "Qualità" - quella dimensione dell'esperienza che precede la divisione aristotelica tra soggetto e oggetto, tra chi osserva e cosa viene osservato. È la stessa intuizione che attraversa la figura mitologica di Tiresia: esiste una forma di conoscenza che non dipende dalla vista, ma dalla capacità di percepire le risonanze profonde della realtà.