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Nel paesaggio immaginario, che molti definiscono un Nuovo Rinascimento, reso possibile dalle nuove tecnologie digitali, fa la sua apparizione una nuova realtà, destinata a occupare uno spazio transdisciplinare, non conformistico, fin qui poco presidiato, poco coincidente con le narrazioni dominanti. Prenderà il nome di Stultifera navis (www.stultiferanavis.it), Narrenschiff, Ship of Fools, Nef des fous, Nave de los necios, Nave dei folli. Un progetto culturale, senza fini di guadagno, aperto a tutti, alla condivisione e al dialogare gentile.

In tempi  nei quali ci si affanna a chiedere luce a intelligenze artificiali, affidandosi ad algoritmi scritti con codici stranieri, a narrazioni mercificate e ormai incapaci di produrre senso per l’esistenza individuale e collettiva, la novità sta nell'affidarsi al lume del pensiero umano, della parola, del racconto e della poesia.

La nuova iniziativa ha la sua residenza sul Web, con lo scopo di dare vita a uno spazio di riflessione critica, innovativo, transdisciplinare, aperto, dialogico.  L’obiettivo è di condividere saperi e conoscenza, esercitare la pratica della collaborazione, del dialogo e della cittadinanza.

Lo spazio web occupato non è destinato a diventare una piattaforma, nemmeno un progetto, che sempre è vincolato a fasi e fini.

E' una iniziativa aperta, sempre in movimento, in viaggio come lo è una nave di esplorazione per la scoperta di nuovi mondi e realtà. Una iniziativa che in futuro potrebbe diventare una rivista, digitale e, perché no, anche cartacea.

L'intenzione è di costruire il porto di partenza per il viaggio di novelli Argonauti resistenti (la resilienza non basta), insensibili alle tentazioni di demoni e (tecno)maghi, influencer, (para)guru e filosofi pop, oggi tanto di moda.

Amanti e conoscitori della tecnologia, abili nel navigare i territori globali della Rete, questi eroi miti, gentili e dialoganti, tenaci, matti (“Se sono matto, per me va benissimo” diceva Herzog…) se così si vuol dire, incarnazione di strani tipi umani, intellettuali e sociali, amanti della complessità, della transdisciplinarità, sono motivati da modelli etici ispirati alla conoscenza, alla (tecno)consapevolezza, alla responsabilità e alla speranza, si sentono guidati da un senso di urgenza (se non ora quando) a intraprendere un lungo viaggio simbolico, capace di dare forma al loro proprio destino e forse anche a cambiare quello di altri.

La pretesa è di riuscire a proporre racconti e riflessioni capaci di rilevare lo scarto che esiste tra realtà e sua narrazione attuale, di andare alla ricerca di ogni incrinatura per proporne di alternative, per rompere il conformismo (la coincidenza direbbe Francois Jullien) dominante che solidifica tutto in un continuo presente, impedendo l’iniziativa e l’originalità individuali che in ogni situazione possono fare la differenza e dare forma a nuovi “possibili” e scenari futuri alternativi, e perchè no anche utopici.


La Stultifera Navis è una iniziativa in costante movimento, come lo è quello di ogni vascello che si lascia cullare e muovere dalle onde. Chi trovasse le motivazioni giuste per partecipare al nostro viaggio è invitato a prenotare posto sulla nave, prima, durante e dopo il suo varo ufficiale. Ai promotori di questa iniziativa piacerebbe che, nel prendere il largo e durante tutta la navigazione, la nave fosse abitata in molte sue parti da persone che si ritrovano per stare insieme, che dialogano e si ascoltano per comprendersi, che sanno di dover andare lontano e che se non si parte ora, il rischio è di non partire mai.

“[Lo scopo del faticoso viaggio] deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona” - Denis Diderot