Il riduzionismo cognitivo è una prospettiva filosofica e scientifica che sostiene che i fenomeni mentali (pensieri, emozioni, coscienza) non siano altro che processi fisici e chimici che avvengono nel cervello, riducibili alle leggi della fisica e della neurologia, tentando di risolvere il problema mente-corpo spiegando la mente come proprietà emergente del cervello. Se da un lato questo approccio permette di studiare la mente scientificamente attraverso neuroscienze e psicologia, dall'altro viene criticato perché rischia di ignorare la complessità dei fenomeni psicologici e i limiti della conoscenza scientifica, rischiando di perdere il significato emergente della coscienza, del vissuto e dell'esperienza umana.