Favorire sin da piccoli la capacità di pensiero critico per riuscire ad analizzare situazioni ed esperienze in modo oggettivo senza farsi condizionare dalle proprie impressioni e dai pregiudizi, aiuta a comprendere meglio gli altri e a fare scelte sensate e ponderate; in poche parole aiuta a vivere meglio con sé stessi e con gli altri.
Quando manca questa capacità e ci si ferma unicamente alle proprie impressioni e alle interpretazioni personali si può perdere di vista la realtà dei fatti e ciò ostacola le relazioni e porta a far commettere errori nel prendere decisioni. Ecco perché bisogna “fare filosofia” anche con i bambini e le bambine della scuola primaria.
tutti i bambini sono per natura “filosofi”
Anche se può sembrare strano, non è cosa difficile perché tutti i bambini sono per natura “filosofi” perché hanno una straordinaria capacità di meravigliarsi e una grande curiosità verso il mondo che mostrano sin dai primi mesi di vita: hanno un infinito desiderio di conoscere e, se “Filosofia” vuol dire “amore per la conoscenza”, chi più di loro può considerarsi “filosofo”?
Quei continui, instancabili “Perché?” rivolti all’adulto esprimono quell’immenso e irrefrenabile desiderio di interpretare il mondo, di scoprire cosa lo muove e lo regola e troppo spesso questi “perché” vengono da noi sottovalutati o ignorati dato che, ahimè, abbiamo perso il senso della meraviglia e diamo tutto per scontato.
Invece, proprio partendo da queste loro domande, da questo innato desiderio di conoscenza, potremmo iniziare un vero e proprio percorso filosofico trasformando questa naturale curiosità in risorsa.
“Perché?” “Che cos’è?” “Perché è così?” queste continue domande che si pongono e ci pongono i bambini sono le stesse che sin dall’antichità si sono poste i grandi filosofi e stanno alla base della conoscenza umana: porsi continue domande è l’essenza della filosofia ed è anche l’esigenza primaria di ogni bambino edi ogni bambina. Il bambino, al contrario di tanti adulti, sa di non sapere ed è interessato a colmare questa sua “ignoranza” che non teme di rivelare e per questo non si stanca mai di domandare e lo fa con gioia e con incanto. Per questo a noi insegnanti non resta che agevolare questa loro naturale propensione a “filosofare” stimolando ancor di più la loro curiosità e la loro immaginazione. Certo non si presenterà la filosofia ai bambini come una materia a sé stante, ma si affronterà con la matematica, la geografia e le altre discipline poiché tutte implicano dei ragionamenti e delle domande per essere comprese e assimilate. In modo giocoso e senza forzature si avvieranno alla consapevolezza che esistono diversi punti di vista, che possono esserci diverse risposte e soluzioni e pure che, talvolta, possono non esserci risposte e soluzioni, ma la cosa più importante rimane sempre e comunque il farsi domande e la filosofia è proprio l’arte di farsi domande.
I bambini hanno un loro meraviglioso modo di vedere e affrontare le situazioni che è completamente diverso da quello che sono il senso comune e le abitudini dei grandi.
I bambini, poi, hanno un loro meraviglioso modo di vedere e affrontare le situazioni che è completamente diverso da quello che sono il senso comune e le abitudini dei grandi. Utilizzano tantissimo l’immaginazione e affrontano gli eventi in modo creativo, immaginifico e simbolico al contrario di noi adulti che accettiamo tutto così com’è senza andare oltre o, ancor peggio, non lo accettiamo e lo critichiamo senza sforzarci di cambiarlo. Se invece facessimo come i bambini e lavorassimo tanto di immaginazione, magari potremmo immaginare, e poi attuare, un’alternativa: “Se avessimo una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare”. Questa frase di Novalis, poeta e filosofo tedesco, che è stata sempre al centro dei pensieri di Rodari e che ha dato origine alla sua “Grammatica della fantasia”, ci dice chiaramente qual è il segreto per far uso della fantasia in modo costruttivo. La Fantastica, termine che non si trova nel dizionario, è, per Rodari, un esercizio logico della fantasia che ha le sue precise regole, le sue dinamiche, i suoi meccanismi allo stesso modo di ogni altra facoltà intellettiva. La fantastica non si oppone affatto alla ragione, ma è per essa necessario e valido supporto per poter creare qualcosa di utile e importante. La Fantastica è data proprio da questa collaborazione tra fantasia e ragione: ogni grande scoperta è stata fatta proprio per realizzare un sogno “impossibile” (volare, viaggiare, comunicare a distanza…) di qualcuno che, facendo appunto uso della “Fantastica” è riuscito nel suo intento. Dunque a noi insegnanti il compito di insegnare la “fantastica” cioè a farsi domande, riflettere, pensare, pazientare perché i nostri bambini e le nostre bambine non diventino, come la maggior parte degli adulti, indifferenti e incapaci di provare meraviglia e incanto per le piccole grandi cose di questo nostro mondo.
FATTI DOMANDE
di Germana Bruno
Fatti domande, fattene tante
e falle pure a tanta gente,
chiedi perché, chiedi com’è
e come mai è quello che è.
Solo così potrai capire
com’è iniziato e va a finire,
come può essere utilizzato
quale percorso va al risultato.
Fai come fossi investigatore,
che non ti sfugga il particolare,
cerca, ricerca, vai nel profondo,
senza mollare, vai fino in fondo.
Vedrai sarà come un bel gioco,
ma che non dura poi così poco,
perché se trovi la soluzione
non sarà certo la conclusione
e non è detto che sia la migliore,
può sempre tutto dopo accadere.
Potrai allora anche scoprire
che devi sempre un po’ dubitare,
che nulla è davvero assoluto
ed imparare è un cammino infinito.
MILLE COSE DA IMPARARE
di Germana Bruno
Ci sono mille cose da imparare
ed è la miglior cosa che puoi fare:
se sei deluso, triste e sconsolato,
prova a imparare, ti sentirai rinato.
Sia tu un adulto oppure un bambino,
prova a imparare pur se sei un nonnino,
è sempre il tempo ed il momento giusto,
ad imparare si prova sempre gusto.
Impara il mondo e cosa lo muove
e se la rotta è persa e lui va altrove,
impara un modo, una soluzione
per dargli tu la giusta direzione.
Invecchia presto e muore quella mente
che non ha voglia d'imparare niente,
se non inizi a imparar sin da bambino,
sarai in mano degli altri un burattino.
Ci sono mille e più cose da imparare
per viver bene e per partecipare
e d'imparare mai ci si stanca,
chi non impara, invece, stenta e arranca.