ETA’ DELLA VITA
Una vecchia trascina per la strada
il suo trolley della spesa
con aria dolente
con il capo chino.
Sembra trascinare il peso morto
della sua vita intera,
sembra sopportare tutte le fatiche
e tutti i dolori del mondo:
è di tutta evidenza
che si sta preparando all’estremo
viaggio, alla sua ultima partenza.
Ma ognuno ha il suo fardello
da sopportare, da trascinare,
ed anche il giovane che con un balzo
scavalca la rete, resta impigliato
con qualche filo in quelle maglie sottili.
Ognuno ha il suo fardello
anche se non lo dà a vedere
e cieco è colui che ride del vecchio
senza vedere il peso
che ciascuno seco conduce,
senza sentire il grido
muto della creatura
che l’ombra opprime
mentre invoca la luce.
(*) Tratto da: Vinicio Bernardi, Stella Maris. Poesie, Pietro Macchione Editore, Varese 2016, p. 87.
La rete “che il giovane con un balzo scavalca” è chiaramente metafora di Internet, del web, della rete delle reti, in cui tutti siamo destinati a finire impigliati, non solo i giovani. Nella società odierna “ognuno ha il suo fardello” da portare, ognuno ha il suo peso da sostenere, ma bisogna imparare ad ascoltare “il grido muto della creatura” per riuscire a intravedere una nuova luce, per riuscire a sfuggire alle strette maglie del web.
Lo sguardo pietoso, compassionevole ci è precluso dalla mancanza reale della vecchina per la strada, dal fatto che, tutti reclinati sul nostro smartphone, conosciamo ormai un’unica realtà: quella virtuale.