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Articolo di divulgazione psicologica


Quante volte l'hai sentita? Quella morsa allo stomaco, quel nodo alla gola che non ti permette di respirare fino in fondo, il cuore che accelera, la mente che corre, ingabbiata in un "cosa succederà se" senza fine. Lei è l'Ansia, la conoscente scomoda, l'ospite indesiderata che si siede al tavolo con te, senza chiederti permesso, e chissà quando se ne va.

​L'ansia è, di fatto, l'attivazione di un sistema di allarme fondamentale per la sopravvivenza. Il problema è che, per un cortocircuito da qualche parte, si attiva quando non c'è alcun rischio per la vita.

  • ​L'attacco di panico è la manifestazione più violenta: il corpo reagisce a un pericolo che avverte dentro di sè, senza un corrispondente nella realtà esterna, come se un leone fosse appena entrato in stanza e fosse imminente l'infarto. Il battito cardiaco, il respiro affannoso, il tremore, sono tutte funzioni psicocorporee che preparano alla fuga o al combattimento (fight or flight), o che paralizzano ogni tipo di reazione (freezing).
  • ​L'ansia generalizzata è il brusio costante, il "cablaggio" perenne in stato di emergenza. È la tensione muscolare permanente, il sonno sempre troppo leggero, l'ipervigilanza, l'ipercontrollo. Ci fa spendere un sacco di energie, logorandoci. Spesso è un'ansia che nemmeno riconosciamo come tale, fa ormai parte di noi, "è normale" così. È subdola e per questo dannosa: diventa la base d'appoggio perfetta per il dolore cronico e malattie autoimmuni, ad esempio.
  • La crisi d'ansia è un'iperattivazione momentanea, in apparenza scatenata da qualche situazione di difficoltà che si sta attraversando, ma sproporzionata, e la cui risposta psicocorporea spesso resta attiva a prescindere dalla situazione che può averla innescata. 


​Cosa puoi fare?

  • ​Riconosci il segnale, non perderrti a cercare la causa del momento, quella scatenante (in fondo, quella, a volte, può essere solo un dettaglio). Senti la morsa, il respiro corto? Fai una pausa. Chiudi gli occhi, appoggia bene i piedi a terra, sentiti radicato/a. Chiediti: Cosa sta succedendo nel mio corpo in questo momento? Nomina le sensazioni (tensione al petto, formicolio alle mani, brividi, ecc) e non giudicarle. Attendi pazientemente che l'onda di paura passi, ricorda sempre, attingendo anche dalla tua stessa esperienza, che questo è uno stato temporaneo, passeggero per definizione. Non dare credito a pensieri catastrofici, hai già verificato in passato che non sono attendibili, che non diverranno realtà.
  • ​Riporta il Respiro ad uno stato di calma. So che non sarà affatto semplice riuscirci proprio quando sentirai forte l'ansia. Per questo, il miglior suggerimento che posso darti è: lavora sulla respirazione profonda e lenta quando non sei in un momento di ansia. È un ottimo modo per ri-abituare il tuo sistema nervoso a non vivere in quel costante stato di allarme. E, quando ne avrai più bisogno, cioè nel momento di crisi ansiosa, ti sarà comunque più facile (o meno difficile) accedere a questa capacità, già più allenata, di riequilibrare il respiro verso la calma.
  • Ultima cosa: prima ti ho detto di non cercare la causa scatenante, che spesso non conta davvero. Ora, senza dilungarmi qui, voglio solo dirti che l'ansia non ti è nemica, ma è messaggera di bisogni profondi che evidentemente non stai ascoltando. Prenditi tempo e aiuto per cercare quelle, le cause profonde.

Pubblicato il 08 novembre 2025