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La vera scelta che l’Europa si trova ad affrontare non è tra la critica alla paralisi e la costruzione e il progresso, ma tra modelli tecnologici autoritari e alternative democratiche aperte.

L'Europa può accettare una dipendenza tecnologica permanente oppure può costruire sistemi digitali democratici basati sugli impegni climatici, sulla tutela del lavoro e sulla diversità sociale.


Condivido con i lettori della STULTIFERANAVIS un articolo pubblicato sulla rivista NOEMA, una rivista pluripremiata che esplora le trasformazioni che stanno investendo il nostro mondo. La rivista pubblica saggi, interviste, reportage, video e opere d'arte sui mondi interconnessi. L'approccio è transdisciplinare, si parla di tecnologia, filosofia, governance, economia, geopolitica e cultura. L'approccio unico è quello di uscire dai soliti schemi e di attraversare discipline, compartimenti stagni e confini culturali. Dall'intelligenza artificiale e dalla crisi climatica al futuro della democrazia e del capitalismo, Noema Magazine cerca una comprensione più profonda delle sfide più urgenti del XXI secolo.

Reclaiming Europe’s Digital Sovereignty

Un tempo il potere geopolitico scorreva attraverso eserciti e trattati, ma oggi scorre attraverso wafer di silicio, server farm e sistemi algoritmici. Queste infrastrutture e architetture digitali invisibili plasmano ogni aspetto della vita moderna. "The Stack" – strati interconnessi di hardware, software, reti e dati – è diventato il sistema operativo del potere politico ed economico moderno.

La corsa globale per il controllo dello Stack definisce l'ordine mondiale emergente. Gli Stati Uniti consolidano il loro dominio attraverso iniziative come Stargate, che fonde lo sviluppo dell'intelligenza artificiale direttamente con chip proprietari e data center iperscalabili, creando barriere insormontabili alla concorrenza. La Cina avanza attraverso una politica industriale sistematica e la sua Via della Seta Digitale, raggiungendo un'integrazione senza precedenti, dalla progettazione dei chip all'implementazione dell'intelligenza artificiale in Asia e oltre. Queste sono strategie deliberate di imperialismo tecnologico.

L'Europa occupa una posizione paradossale: leader normativo, ma dipendente dalle infrastrutture. Noi europei abbiamo stabilito standard globali attraverso il GDPR e l'AI Act. I nostri istituti di ricerca rimangono di livello mondiale. Eppure solo il 4% dell'infrastruttura cloud globale è di proprietà europea. I governi, le aziende e i cittadini europei dipendono interamente dai sistemi controllati da Amazon, Microsoft e Google, aziende soggette ai requisiti di sorveglianza extraterritoriale previsti dal CLOUD Act statunitense. Quando utilizziamo "i nostri" servizi digitali, in realtà utilizziamo infrastrutture americane regolate dalla legge americana per interessi americani.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025