Intervista ImPossibile a Zygmunt Bauman (IIP #08)

AI e modernità liquida Come leggere l’intelligenza artificiale attraverso le categorie della modernità liquida di Zygmunt Bauman? Zygmunt Bauman (1925–2017), sociologo e filosofo polacco, è stato uno degli osservatori più acuti delle trasformazioni della società contemporanea. Con concetti divenuti ormai parte del nostro vocabolario ha descritto un mondo in cui tutto si fa instabile, fluido, provvisorio: relazioni, lavoro, valori, identità, persino la memoria collettiva. La sua opera, che attraversa oltre mezzo secolo di analisi critica, ha indagato gli effetti della globalizzazione, la precarietà esistenziale, il trionfo del consumo e l’erosione dei legami comunitari sotto la pressione di un mercato che trasforma persone e sentimenti in beni circolanti. In questa intervista impossibile, Bauman riflette su come l’intelligenza artificiale sia uno specchio della nostra epoca, un sintomo delle fragilità che abbiamo creato, delle paure che non sappiamo (vogliamo) nominare, e delle responsabilità che spesso preferiamo delegare alle macchine. Se la modernità liquida ha dissolto punti di riferimento e confini, che cosa rivela l’AI di noi, oggi? Da dove partire per comprenderla? Dalla tecnica o dalla nostra condizione umana?