Proxy Culture: come tecnologia ed etica ridefiniscono il nostro rapporto con la realtà

Un proxy non è un semplice simbolo, ma un’entità che assume un ruolo operativo, permettendo un’interazione che sostituisce il contatto con il referente originale. Questa idea trova le sue radici nella semiotica di Charles Sanders Peirce, che distingue tra icone, indici e simboli. Nella proxy culture, però, i confini tra queste categorie si dissolvono. Un proxy non si limita a rappresentare; diventa esso stesso il referente operativo. Per esempio, una fotografia digitale non è solo la rappresentazione di un ricordo: diventa il ricordo stesso per chi la osserva.

Ancora Foucault? Follia.

La riflessione foucaultiana sulla follia permette di cogliere quelli che, ancora oggi in molte realtà, sono aspetti condizionanti la visione del disagio psichico, percepito come specchio deformante delle nostre paure.

Eticamente insensibili

Una breve riflessione su quanto siamo diventati insensibili alla sofferenza lontana da noi (in realtà anche a quella a noi vicina), incapaci di prendere in considerazione e di riflettere sul modo con cui questa sofferenza ci viene (rap)presentata e raccontata.

Destinazione ultima (e)speranza

Una destinazione condivisa dalla STULTIFERANAVIS che sulla responsabilità e sulla speranza, ispirandosi al libro di Hans Jonas (Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica) e a quello di Giuseppe Goisis (Speranza), ha scelto di investire per il suo essere un “tonico capace di moltiplicare le energie umane”.