Di fronte alle barbarie dell’epoca presente e alla passività per non dire ignavia con cui reagiamo a fatti (bellici) bestiali che dovrebbero smuovere le nostre coscienze, ormai assopite per non dire cognitivamente piallate, la voglia grande è all’isolamento, alla solitudine, al raccoglimento, alla fuga.
È una voglia che potrebbe tradursi in un 𝗔𝗗𝗗𝗜𝗢 𝗜𝗡𝗧𝗘𝗥𝗡𝗔𝗨𝗧𝗜 (𝗔𝗜), lontano da IA , metaversi e mondi virtuali vari, trasformati in camere dell’eco nelle quali prevale una narrazione edulcorata della realtà, woke, attenta a non schierarsi, a non manifestare ciò che si pensa veramente, il malessere che coglie tutti ma che viene tenuto represso. Perché chissà cosa potrebbe capitare…
C’è un gran bisogno di novità reali, di 𝐞-𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 capaci di scompigliare i capelli ma soprattutto di rinfrescare le menti surriscaldate da troppa vicinanza al dispositivo elettronico (che potrebbe esplodere). 𝐄-𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 portatori di bel tempo, di brezze ristoratrici, di venti di tramontana capaci di allontanare le nuvole e mantenere l’aria cristallina che favorisce l’azione della mente.
Il bisogno è reale ma rimosso, con gesto irrazionale e arrogante, tipico di umani che credono di poter dominare il proprio Sé, la realtà della realtà, le trasformazioni (metamorfosi) in atto, il mondo che frequentano, la natura, la complessità e l’universo. Eppure, basterebbe soffermarsi un attimo per comprendere che il disinteresse verso ingiustizie, guerre in corso e in formazione, crisi politiche e sociali, si traduce in pioggia acida, capace di trasformare ogni sforzo e impulso vitale in putredine.
La pioggia acida non è punizione divina, è la conseguenza di azioni umane, di scelte politiche e individuali, di leadership evanescenti e inconsistenti, responsabili della barbarie che avanza anche in Europa (citazione dal bel libro di Paolo Rumiz). È una pioggia che, insieme a eventi tempestosi, può trasformarsi in uragani e tsunami, capaci si spazzare via molte cose, ma soprattutto la speranza.
Mentre moltitudini si raccontano beate che la soluzione è il farsi inglobare, l’omologarsi, il futuro e i suoi scenari di avvenire possono comunque contare su voci minoritarie, mai rassegnate al pensiero conformista, attive nell’insinuare dubbi che inducono a riflettere e a porre domande, nel favorire pensiero critico e una riflessione critica sulla realtà.
𝐀𝐝𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐬à '𝐚 𝐧𝐮𝐭𝐭𝐚𝐭𝐚
Può darsi che 𝐀𝐝𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐬à '𝐚 𝐧𝐮𝐭𝐭𝐚𝐭𝐚, nel frattempo tutti possono operare per favorire conoscenza, consapevolezza, responsabilità e cittadinanza attiva. Più le voci minoritarie faranno massa e maggiore sarà la possibilità che la pioggia diventi nuovamente cristallina, capace di rinfrescare un suolo ormai da tempo inaridito e bruciato dal sole.