Sinossi della raccolta
“Gli occhi delle donne”. È così che nasce la mia terza raccolta di poesie. Dall’idea di usare le parole come dono. Dall’idea di trasformare le immagini in parole.
L’idea di regalare la voglia di “sopravvivere” a chi non sa più cosa sia la luce, a chi ha dovuto soccombere sotto il peso di un destino più forte della propria volontà, a chi non ha avuto la fortuna di essere “con qualcuno” per vincere insieme.
Non è pretesa di eternità.
Cosa può rendere meglio degli occhi, l’anima ed il sentire, le schegge di vita che, come particelle infinite, riempiono il nostro personale universo?
Gli occhi delle donne, decine, alla fine centinaia, che ho guardato con curiosità per capire, per condividere, per sentirmi meno sola o forse solo più fortunata.
Scrivere ha mille significati.
A volte è un esercizio di forma. Il più delle volte è la trasposizione di una storia vera oppure di una storia che avremmo voluto fosse vera. È la voce che si manifesta grazie ad un immaginario “medico dell’anima” che fa emergere il profondo sentire, quello che non avresti condiviso con nessuno usando “solo” la voce.
Chiudere gli occhi e poi….
Parole che mi piacerebbe venissero lette “immaginandole” come foto. Istantanee di vita reale.
Era il 2012 e per la seconda volta l’esperienza della malattia, il terremoto inaspettato, disegnava il nuovo quotidiano.
Non ti fermi a pensare, non smetti di vivere, ma impari a guardare.
Ogni poesia un’immagine come in un album. Nulla di più.
È la storia di questa raccolta.
La bellezza nella condivisione.
Note biografiche
Brevi per carità.
L’amore per la letteratura e la filosofia non è stata la chiave del mio percorso lavorativo, ma lo ha “edulcorato” rendendolo più umano.
Ho sempre amato scrivere, ritenendo che le parole servano prima di tutto a chi le usa per capire, riflettere, elaborare. Parole e versi.
Ingegnere, prima di tutto, coronando il sogno che avevo da bambina.
Una lunga carriera manageriale, ricca di quelle sigle che sono piccoli successi e che, viste da fuori “dopo”, ti fanno sorridere: CEO, General Manager, VP eccetera….
Il mio mondo? La tecnologia e poi l’esperienza nella gestione e nel supporto strategico alle aziende. La gestione, negli anni, di operazioni di M&A, preoccupandomi della conseguente attività di riorganizzazione aziendale. Preoccupandomi dell’uomo.
L’esperienza ha incluso anche la gestione di aziende in crisi e di nuovo l’uomo al centro.
Eccomi oggi a vivere nuove esperienze: il tutoring verso le giovani generazioni, le start up, i passaggi generazionali. Ecco l’uomo e la sua forza o le sue debolezze.
Oggi opero in realtà del terzo settore, un passaggio naturale.
Gli occhi delle donne
Giusi
Era un velo di sofferenza
a coprire quel sorriso,
ed il sorriso era certezza
della fine, incalcolabile.
Ma la luce accompagnava
una gioia infinita,
era un ponte verso l’inizio,
quello dopo la fine.
Sguardi
Pensare ricorrente
e ricorrente dolore.
Mi specchio negli occhi,
appannati dal tempo,
di donne perse
in anfratti estremi.
Inaccettabili luoghi
per paure solitarie.
Donna sempre
Lacrime asciutte
spiegano una storia
e scolpiscono il viso.
Riconosco il tempo
che accompagna gli anni
senza futuro.
Ieri e domani
Sarà difficile ripercorrere
le tue rughe e capire
le storie che raccontano.
È più facile leggere
nei tuoi occhi il passato,
il presente senza futuro.
Altro
Troppi sguardi senza parole.
Troppi interrogativi senza risposte.
Il tempo scorre lento,
non riesco a fermarlo
e tu ti perdi nel buio
che i tuoi occhi non leggono ancora.
Secondo blocco, primo piano
Vi guardo tutte
e mi guardate.
Sono curiosa di storie,
che sono anche la mia.
Braccia nervose
aghi nascosti
pelle trasparente
la vita che scorre via.
I miei occhi
Gli occhi e la luce lontana.
Straordinario mondo
che non conoscevo.
Scopro una vita infinita.
I nostri occhi
Colori diversi,
pensieri, gli stessi.
Scrutare leggendosi dentro,
piccole storie,
grandi paure,
parole, assenti
speranze da ricostruire
insieme, da sole
dipende.
Tutte uguali
eppure, diverse.
Flash
...e ti passi le mani
tra i capelli che sogni
leggeri
come i tuoi pensieri.
Immagini
Le stesse case,
gli alberi uguali.
Sono quelli di 28 giorni fa.
Gli occhi appannati
come i vetri.
Le stesse lacrime di allora.
Mi bagno l’anima
con la pioggia fuori.
Dentro solo sabbia.
Lettura
Gli occhi scorrono lenti
sulle lettere di parole
che non leggo .
Cercano risposte leggere
per colorarsi di sorrisi
dimenticati.
Immagini
Sorrisi negli occhi
le labbra impassibili.
Notizie nuove e
sensazioni passate.
Un nome chiamato,
una risposta urlata
in silenzio.
Passi veloci
e la rabbia e la gioia.
Una mano ed un bacio
un giornale.
Distratto.
Sguardi e poi sguardi,
complicità per sopravvivere.
Punto di vista
Quello che i tuoi occhi sentono
sono le cose che io vedo,
immersa nel caos
di giornate diverse.
..e poi dopo
Alla ricerca di una buona notizia
con gli occhi umidi di lacrime,
asciutte,
come le rughe
dell’anima tua
che si è ripiegata
e spezzata
cercando risposte diverse.
Ancora con te
Scorrono i minuti e le ore
che costruiscono gli anni
prima veloci e poi lunghi
lenti
dolorosi
persi e sconosciuti.
Riconquisto la luce
con lo sguardo nuovo
che hai addestrato
per non perdermi più.
Occhi bambini
Ti guardo come ti guardavo
ti leggo come non sapevo farlo.
I miei occhi sanno scoprire ora
quello che ieri era buio
e conquistava il mio tempo.
Colori
Sento lontano un colore
che gli occhi cavalcano ancora.
Ibridi corpi in selve buie
di sensazione e di luce.
Gli occhi delle donne
Hanno imparato a sentire
i battiti del cuore
il silenzio del vento sulla pelle
le parole non dette
la rabbia dimenticata
gli sguardi ciechi
quelli senza più parole.
Hanno imparato a leggere
l’alfabeto non scritto
dei gesti non voluti
dei passi rubati al futuro.
Gli occhi delle donne
miscela di passato e futuro
di buio e di luce
di gioia infinita
di dono per sempre.
I tuoi occhi
Hanno accompagnato
l’arrendevolezza dello spirito
per sopravvivere all’oggi
per credere nel poi.
Domani
I segni per riconoscere il futuro.
Letture passate, come storie diverse.
Il centro del mondo negli occhi che ami.
Sguardi oltre il presente
per credere di esistere ancora.
Pomeriggio autunnale
Ho visto scorrere le ore
nei visi impassibili
di donne tutte uguali.
Ho letto rassegnazione
nelle storie che immaginavo
scritte su corpi straziati.
Ho assaporato i sorrisi
regalati per riempire
i silenzi troppo lunghi.
Ho ascoltato le domande
che non hanno risposte
se non nei tuoi occhi
nati per consolarmi.
Oltre
Leggo calore in quello sguardo.
Sconosciuto.
Ne ho bisogno, per spiegare
il mio essere qua.
Storie
È bello leggere gli occhi
che raccontano storie
di vite qualsiasi,
di lacrime che corrono
senza pudore,
di angosce seppellite,
di gioie cercate
nei sogni bambini.
Ieri
La memoria mi vomita addosso i ricordi.
Quelli che avevo rimosso
per regalarmi futuro.
Prima della fine
Voglio riempire i miei ricordi
della luce che non vedo.
Voglio scorrere l’album
delle foto mai scattate.
Voglio sentire le parole
che nessuno mi ha mai detto.
Preparo i bagagli,
leggeri,
compagni del viaggio
prenotato dal fato.
Storie
Vedo quello che nessuno immagina.
Oltre i visi e le parole
immagino le storie.
Il dolore stringente
supera l’angoscia,
racconta nel corpo
mille immagini non viste.
….e allora
Dimmi perché sei lontano
dimmi perché non ami
dimmi perché distruggi.
Prova a rinascere
leggendo nei miei occhi
la tua storia ed il tuo futuro.
Torino
Ripercorro le strade che hai percorso
sento i rumori che hai ascoltato
guardo con i tuoi occhi
perché voglio sentirti vicina
per riempire il vuoto
che solo oggi conosco.
Sopravvivere
Ho cercato con forza e con rabbia
trovandoti ieri
nei meandri di ricordi e parole
di immagini seppia
di sconosciuti alla porta
della mia solitudine.
Buio
La testa alta di fronte allo specchio
e guardo chi non riconosco
per i segni e i colori
per l’immagine spenta
che non mi rappresenta più.
Lettura d’inverno.
Urla il mio silenzio,
strappa le carni al mio benessere
apparente e scontato.
Ti chiedi perché,
mi chiedo quando è successo.
Vorrei riconquistare l’infanzia
per costruirla diversa
e donarti la gioia che non leggo,
cieca nel buio che offri
ai miei giorni svuotati.
Oltre
Il pallottoliere è fermo.
Non conto più i giorni
per paura che siano finiti.
Futuro
Uno sguardo attento
per fotografare i sogni.
Quelli di ieri.
Il futuro che non conosco