Ho già raccontato la STULTIFERANAVIS come un BAULE, la parola più appropriata per descrivere la stiva e la cambusa di una nave che per mare ci va in modo solo simbolico. Un BAULE inteso come semplice contenitore di testi (le immagini e le fotografie nel baule non possono entrare) che si fanno trovare, ma possono anche richiedere pazienza e lentezza, tanta testardaggine e attività manuale (gli algoritmi non ci sono e non aiutano) per essere trovati. I testi contenuti nel baule sono tutti diversi tra loro, si prestano a letture trasversali, divergenti e decoincidenti, anche nelle aperture e nei catenacci vari che li caratterizzano.
La rinuncia voluta alle immagini non è un semplice andare contro corrente. È una scelta estetica, senza tempo, per questo forse un po' retrò (retrospettivo), conservatore, legata al desiderio di favorire la lettura, anche diagonale e trasversale, richiamando l’attenzione del lettore (non cerchiamo semplici naviganti) su componenti grafiche come le citazioni che arricchiscono tutti gli articoli, le note, la bibliografia e altro ancora.
L’idea è di (ri)conciliare il lettore con il testo, di farlo sentire a suo agio nella lettura, di rallentarne l’interazione attraverso la lentezza (don't be hurry, go slow) e la riscoperta di quanto sia importante il tempo individuale e biologico dedicato alla lettura. L’idea, quanto vincente non sappiamo ancora, è di proporre uno spazio nel quale, anche il design, la forma aiutino a superare l’inerzia e la passività che tanto caratterizzano oggi gli abitanti delle piattaforme digitali e i naviganti che agiscono al servizio delle logiche della società dello spettacolo, nella quale siamo tutti da tempo precipitati e agiti.
Nel varare la nostra nave, partita senza alcuna destinazione da raggiungere o porti a cui attraccare, ci si è chiesti se e come fare ad attirare l’attenzione di moltitudini di persone ormai abituate ad abitare la Rete con comportamenti e abitudini consolidati e massificati.
La nave non è in cerca di visibilità ma di attenzione e partecipazione. L'attenzione in particolare è una merce oggi richiestissima, per questo difficile da conquistare. La rinuncia alla visibilità, che pure in pochi mesi è già stata raggiunta, porta alla scelta di contenuti che non sono pensati con finalità predatorie (più click, condivisioni e interazioni), urlati per essere percepiti e sentiti, pensati per suscitare emozioni forti (poi ci pensano l’algoritmo e la viralità dei social), per intrattenere e informare più che per produrre conoscenze e conoscenza, per alimentare curiosità morbose e acchiappa click (vergognosa è in questo ambito la scelta clickbait di Repubblica con centinaia di finti articoli pensati solo per catturare l’attenzione del lettore).
I predatori di informazioni, di contenuti, di tempo e attenzione sono innumerevoli e sembrano avere desertificato ogni possibile approccio alternativo. Noi si STULTIFERANAVIS però pensiamo che l’alternativa ci sia e consista nell’adottare approcci, forse di nicchia, comunitari, che investono sul tempo del lettore, rispettandolo e stimolandolo, invitandolo a contribuire a sua volta a riempire di contenuti il nostro BAULE, con contributi suoi che alimentino la partecipazione e i falò digitali che la nave è intenzionata ad accendere nel suo procedere verso luoghi ignoti, ancora tutti da scoprire.
La STULTIFERANAVIS, anche nella forma, è una iniziativa resistenziale, un tentativo di accendere falò che possono essere visti dalla terraferma da chi percepisce di stare naufragando e che la salvezza forse sta nell’andar per mare. Andar per mare è un modo coraggioso di non arrendersi alla realtà, che oggi neghiamo a noi stessi nella sua “realtà” che ci racconta ogni giorno che tutto sta andando a rotoli.
Intraprendere un viaggio è un modo per continuare a sperare, per fare ritorno contenti di avere scoperto nuovi orizzonti, nuove culture e nuovi punti di vista, ma soprattutto per essere cambiati dentro. Un cambiamento che potrebbe trasformarsi in forza per fare scelte coraggiose, non conformiste, e tantomeno omologate, de-coincidenti, finalizzate a cambiare e ad aprirsi a nuovi possibili.