In tempi nei quali l’omologazione sembra passare attraverso l’intelligenza artificiale, nei quali molti raccontano di avere paura dell’avvento dell’IA come novello demone, divinità o Golem, personalmente credo che a preoccupare di più siano le moltitudini (legioni di imbecilli?).
Le moltitudini possono essere molteplici, oppresse, trovarsi come oggi in situazioni insostenibili, private, come sono, degli strumenti utili a passare dall’informazione alla conoscenza, a maturare (tecno)consapevolezza e ad assumersi responsabilità etiche.
Le moltitudini mostrano la pericolosità di una specie umana scaduta e scadente (parole di Maurizio Ferraris), di esseri umani sempre pieni di cattive idee, propensi a farsi guidare da cattivi pensieri e da cattivi maestri (politici diventati infleuncer?) e ad agire ancora peggio, magari utilizzando le tante tecnologie di cui oggi dispongono.
A differenza di IA senza volontà e prive di un’etica, gli umani si caratterizzano per avere volontà e agire secondo etica, sempre espressione di giudizi e di pregiudizi umani. Gli stessi che sono usati per catechizzare le IA e gli automata vari di cui l’umanità si è dotata.
Se da un lato siamo entrati in un’epoca caratterizzata da guerre permanenti, se il nuovo ordine mondiale che sta emergendo ha assunto tratti imperiali, la moltitudine non è più espressione di un agire comune finalizzato a comunicare a agire insieme, ma una degenerazione sulla quale oggi tutti siamo chiamati a interrogarci.
L’interrogarsi nasce dalla metamorfosi subita dalla moltitudine, dal suo essere il risultato di una fusione a freddo di elementi diversi. La moltitudine sarà anche molteplice e multicolore, ma oggi si è appiattita, assorbendo le differenze, come fa la massa, diventando un conglomerato uniforme e indistinto, nei gesti, nei comportamenti, nelle azioni. Nella moltitudine attuale emerge l’animalità dell’essere umano, sono sparite le distinzioni di classe, la soggettività di chi la compone non nasce dalla cooperazione ma dalla omogeneizzazione, la propensione emergente è al servilismo, alla ripetitività e alla complicità, le forze che la rappresentano si muovono come inconsapevole potenza trasformatrice, potenzialmente violenta e dannosa nelle trasformazioni che potrebbe produrre.
Pensare alle moltitudini attuali è un modo per tornare a riflettere criticamente sull'umano, obbliga a pensare alle élite composte oggi da tanti che si credono diventati superuomini, super umani. Potenzialmente pericolosi, forse più della Singolarità delle macchine. La critica può essere condotta anche a partire dalla tecnologia, capace come non mai di illuminare le miserie umane e le loro ambizioni sbagliate e pericolose.
Più dell'intelligenza artificiale a far paura oggi sono le moltitudini
Ho sempre considerato il libro di Elias Canetti, MASSA E POTERE, una delle mie bibbie. I termini MASSA, MOLTITUDINE, FOLLA, GREGGE, ORDA, BRANCO, ecc. mi hanno sempre intellettualmente intrigato.
Pubblicato il 12 giugno 2025