TESTI
Primero de Mayo en La Habana
Ogni viaggio è un viaggio alla ricerca di sé stesso. Viaggiare è sentirsi a casa in un luogo. Non dipende dalla durata della permanenza. Dipende dall’intima sintonia con il luogo, con la cultura, con l’ambiente. L’accoglienza è qualcosa di sottile e involontario, e fa il paio con l’altrettanto involontaria disponibilità a sentirsi a proprio agio, immersi nella quotidianità locale, straniero sempre, ma a proprio agio. In questo racconto un evento: il discorso pronunciato da Fidel Castro -ormai anziano, ma sempre carismatico- in un primo maggio, è l'occasione per narrare ciò che ha visto un viaggiatore all'Avana, e a Cuba.
Vorrei parlare sempre di cose importanti
Una riflessione che nasce dalla lettura di alcuni libri fatta sulle piacevoli e solitarie spiagge di Kythera dalle quali sono da poco tornato. Libri tra loro diversi ma che nella mia mente si sono coalizzati nel far emergere pensieri e riflessioni che ora condivido con chi come me ama ancora leggere, confrontarsi, dialogare e soprattutto resistere cercando di diradare le nebbie dell'era delle macchine, cercando sempre di spare dove ci si trovi, anche smarriti, ma consapevoli di dove si è.
Droni o non droni, il mondo potrebbe anche non esserci più, a breve!
"In viaggio si è consapevoli che l’abisso è dinanzi a noi, non si può evitare, conta non averne timore".
Un piccolo miracolo
Fiabe moderne
Pronti per la traversata?
Sta per iniziare un nuovo anno scolastico e, visto che siamo in tema, mi piace paragonarlo alla traversata di una nave dove bambini e bambine, maestri e maestre, devono mettercela tutta per attraversare l'oceano superando rischi e pericoli imparando a farlo nei modi più adeguati.
La tazza sbeccata
Una storia che ha come protagonista una tazza sbeccata ma che parla di ricordi, quelli che non si buttano mai via, che rimangono con noi, nel bene e nel male.
Frida Kahlo: forte come la vita
La vita e le opere della pittrice messicana Frida Kahlo continuano ad esercitare un grandissimo fascino artistico e un forte impatto emotivo. Molto probabilmente questa donna coraggiosa sarà ricordata nei tempi a venire come la più grande pittrice del Novecento. Visse appena 47 anni in uno dei paesi più belli, il Messico, e la sua passione fu la politica: comunista prese parte a tutte le lotte pacifiche e i fermenti a difesa dei molti oppressi e poveri della grande nazione centroamericana. Suo padre, Wilhelm Kahlo, al quale fu molto legata affettivamente, era un ungherese, ebreo, amante della letteratura e della musica. Molto bello è il ritratto del padre che Frida dipinse nel 1951 e la scritta che si legge in alto: una dichiarazione di grande affetto.
Abbiamo uno Scoop! Intervistata la Regina di Biancaneve
L'angoscia esistenziale di ogni narcisista. Se potessero riconoscerla in sè, e accoglierla per prendersi cura della propria sofferenza, invece che evitarla, camuffarla, combatterla...
C'era una volta, in una città fatta di cemento e fretta...
Fiabe moderne
Il viaggio più bello inizia sempre con un arrivederci.
Ci sono momenti in cui la vita ti spinge ad andare oltre, a scoprire nuove strade, nuove terre, il mondo. Per me, quel momento è ora.
Quanti “idioti” incontriamo oggi?
Sto leggendo L’idiota di Dostoevskij.
Il dazio è tratto
Prima di iniziare una premessa e una rassicurazione. La premessa necessaria è che ciò che state leggendo null’altro è che un divertissement estivo, la cui origine è da ricercare unicamente nella ferma calura di un assonnato pomeriggio d’estate e il cui scopo è soltanto quello di saggiare se e come un pensiero rilassato, lieve, tendenzialmente sbadato, forse un po’ annoiato, diremmo quasi spiaggiato - insomma quella tipologia di pensiero che promana dalla tipica postura che si assume quando si sonnecchia comodamente sotto l’ombrellone o dondolandosi amabilmente su una amaca - possa essere in grado di contenere (più per un fatto casuale che causale) anche qualche spunto interessante.
Philiph K. Dick, how to build a universe that doesn't fall apart two days later, 1978
"Mi chiedo cosa sia 'reale'. Perché siamo incessantemente bombardati da pseudo-realtà create da persone molto sofisticate che utilizzano meccanismi elettronici molto sofisticati. Non diffido delle loro motivazioni, diffido del loro potere. Ne hanno molto. Ed è un potere sorprendente: quello di creare interi universi, universi della mente."
Lo storytelling non è più sufficiente!
Lo storytelling online è diventato pratica diffusa soprattuttp dopo l'arrivo di meccanismi di blocco delle pubblicità online. Con milioni di utenti che hanno attivato questo meccanismo lo storytelling è diventato il modo ideale per raggiungerli, oltre che una pratica SEO. E se oggi anche lo storytelling andasse ripensato...?
Lorraine Hansberry, una scintilla che non si spegne
La storia di Lorraine Hansberry non può non suscitare ammirazione e dolore al tempo stesso. La sua vita fu una meteora, durò solo 34 anni, ma una meteora luminosa che non si spense nell'oblio. Fu un'artista, una commediografa, una giovane donna intelligente, sensibile e con una straordinaria capacità di analizzare le cose. La sua prima commedia, "The Raisin in the Sun" - Un grappolo di sole -" fu la prima nel 1959 scritta da un'autrice afro american che venne rappresentata a Broadway, il tempio del teatro americano, e a vincere il prestigioso New York Drama Critics Award.
Quando un albero ci ricorda chi siamo
Nel libro Memorie di una Cipressa, Dionisio Pratelli affida a un albero il compito di raccontare la memoria collettiva di una Toscana contadina. Un’opera poetica e sobria che interroga il lettore sul senso del tempo, del linguaggio e del legame con la terra che ci ha preceduti.
La coda al supermercato. Un non-luogo, un non-tempo.
La coda al supermercato. Un non-luogo, un non-tempo. Un limbo dove l'umanità si condensa in una fila di carrelli, stracolmi o stravuoti, e sguardi persi, o fissi su cellulari (che più o meno è la stessa cosa), a scandire un'attesa che valutiamo sempre troppo lunga.
Le parole che graffiano, feriscono, curano!
Capita spesso, nelle case abitate da amori stanchi, che certe parole finiscano per graffiare. Ogni sguardo può aprire crepe in una relazione a cui, nel tempo, non è stata fatta manutenzione (di solito a causa di incuria con buona fede). Il dialogo sembra così un esercizio di equilibrismo su una corda tesa: ogni passo è incerto e non si sa dove porterà, ci si sente in costante pericolo di caduta.
L'intelligenza artificiale sta uccidendo il WEB?
Lo racconta DataMediaHup nella sua newsletter domenicale, dalla quale prendo lo spunto per questa riflessione.
Un antropologo di fronte all’evoluzione dell’IA
Mi sembra che spesso il dibattito sull’IA, dopo un inizio promettente, si faccia di giorno in giorno, nel classico scontro “bipolare” fra favorevoli e contrari, sempre meno ricco di idee e sempre più appesantito da pensieri stereotipati che ben poco sono in grado di aggiungere di significativo al dibattito stesso. Poche sono le eccezioni, alcune recenti fortunatamente intercettate da Stultiferanavis, che ho letto con estremo interesse e che in alcuni casi ho anche commentato con l’umiltà dell’anziano che ha vissuto fin dall’inizio della sua storia l’evoluzione della tecnologia informatica, di cui sono figli e nipoti la rete di internet, i social media e, in ultimo, almeno fino a questo momento, l’IA stessa con le sue applicazioni virtuali e materiali.