TESTI
Ogni racconto è una pianta. Ogni progetto è una pianta. Aiutiamoli a crescere senza imporre controllo. Cosa ci insegna Felisberto Hernández
Felisberto Hernández, uruguayano, pianista mancato, autore di racconti, ci invita a vivere fedeli a noi stessi. Ci invita a cercare il nostro modo di essere artisti. Ci insegna anche -tramite la metafora di una piccola pianta, di cui osserviamo la crescita- a lasciare che, per quanto possibile, le nostre narrazioni 'si scrivano da sole' e i nostri progetti si sviluppino liberi da un asfissiante controllo.
Autostima: la radice silenziosa della nostra crescita
Il punto di partenza più profondamente umano è proprio l'autostima. Credere in se stessi per crescere.
La censura del silenzio
Due mesi fa ho pubblicato su un noto social americano un post a proposito del libro di Eva Illouz "Emozioni antidemocratiche. L'esempio di Israele". Una settimana dopo, il mio account è stato bloccato dalla piattaforma senza alcuna motivazione. Non posso più entrare, non posso recuperare le mie foto, i miei post, i contatti di una vita. Tutto cancellato per aver promosso un libro. Un libro scritto da una sociologa israeliana, cittadina dello stato di cui osava criticare le derive autoritarie.
I naviganti della STULTIFERANAVIS
Una iniziativa come la Stultiferanavis è un tentativo di dare risposte al malessere e all’infelicità diffusa, alla sparizione di senso, alla sensazione di non potere cambiare nulla.
Alla ricerca della propria voce
Tutti bravi a scrivere post, me compreso, tutti bravi a costruire narrazioni online, ma forse non ci accorgiamo di essere diventati sempre più afoni, senza voce, senza qualcosa da dire, da raccontare.
Più dell'intelligenza artificiale a far paura oggi sono le moltitudini
Ho sempre considerato il libro di Elias Canetti, MASSA E POTERE, una delle mie bibbie. I termini MASSA, MOLTITUDINE, FOLLA, GREGGE, ORDA, BRANCO, ecc. mi hanno sempre intellettualmente intrigato.
Napoleone, il "figlio" della Rivoluzione che divenne imperatore -
Nessuna persona ha influenzato la Storia del 1800 come Napoleone (per i francesi Napoléon Ier) e nessuno ha influenzato tanto l'immaginario collettivo. È stato amato e odiato, ognuno ha "visto" un Napoleone diverso: il rivoluzionario corso che raggiunge il potere grazie alla sua audacia; l'imperatore che manovra i destini d'Europa; il geniale stratega militare ma anche il colonialista, lo scrittore mancato che incontra Goethe a Erfut che rimane stupito che continui a camminare su e giù mentre parla... Si è guardato meno al prigioniero nell'isola di Sant'Elena che viene trattato malissimo, che vive assediato dai ricordi: Lodi, Austerlitz, Marengo, Wagram, Lipsia, Borodino, Waterloo. Insomma, non sembra esistere un solo Napoleone ma tanti Napoleoni.
La biblioteca come rifugio
In un mondo fake perchè pieno di fake, i rifugi nei quali trovare consolazione sono rimasti pochi. Uno di questi è la biblioteca, un luogo nel quale, chi ne possiede una, può ritirarsi e, chiusa la porta e staccato il cellulare, può ricongiungersi con sè stesso, attraverso i libri, le storie, e i racconti in essi contenuti, ricercare verità e testimonianze nel passato, verificare quanto siano false e manipolatorie che circolano nelle narrazioni dominanti, provare a capire se e quanto sia possibile dare un contributo personale, scrivendo storie, racconti, libri. Non per sè ma per ascoltare il proprio cuore e nutrire la mente, per dare speranza a una umanità che la speranza ha ormai perso da tempo, per suggerire temi e spunti per conversazioni che possano portare lo scambio dai mondi virtuali e vuoti della rete a quelli incarnati nei quali si ritorni a guardarsi negli occhi, a scrutare i volti e a parlarsi, anche con il proprio corpo.
A contracorriente La prestamista
A contracorriente, la historia tantas veces escuchada, revivida y así narrada. En tiempos de frenéticos preparativos de guerras a mayor escala, se articula un contrapunto a las maquinaciones y designios de los poderosos, perfectamente en sintonía con los sentimientos y las necesidades de la gente común.
Ma in che mondi viviamo?
Moltitudini di persone vivono oggi, personalmente, professionalmente e politicamente, allegre e contente dentro i molteplici universi paralleli (compreso quello fattuale) che la tecnologia ha regalato loro.
Storia di un piccolo uomo
Quella che voglio raccontarvi oggi è la storia di un piccolo uomo nato tra le montagne ispide ed inospitali dell’Appennino centrale italiano, nel lontano 1936.
Cosa differenzia la STULTIFERANAVIS dalle piattaforme tecnologiche
La STULTIFERANAVIS come spazio liberato, partecipato, condiviso, gratuito, fondato sul capitale relazionale delle persone a bordo e su soggettività non competitive ma cooperative.
Riflessioni contemporanee
Ad aprile di quest’anno, in occasione del salone del mobile di Milano, sono state aperte delle location chiuse da decenni, nello specifico mi riferisco all’ex fabbrica SNIA di Varedo, inattiva dalla fine degli anni 80 del secolo scorso. Non entro nel merito dell’evento in sé, né delle mostre allestite al suo interno, quanto piuttosto di una scritta, ripetuta in ogni campata di quelle enormi sale dove si producevano filati artificiali e dove la tossicità dell’ambiente era significativa.
India
Viaggiare conserva ancora il sapore di un tempo? Attorno a questa domanda nasce il desiderio di scrivere questo racconto. Facile rispondere che l’unica cosa persa è la gioventù, argomento con cui spesso si liquida qualunque tentativo di chiedersi cosa è davvero cambiato rispetto al passato. Provo, in ogni caso, ad accennare qualcosa. Il fascino del mistero, della scoperta, sembra essersi attenuato: mappe gps, comunicazioni istantanee da ogni luogo, overdose di immagini e recensioni presenti su tutti i social, rendono sempre più raro lo stupore e la meraviglia della vera, e magari casuale, scoperta. La velocità e la capillarità degli spostamenti ha reso concreta e tangibile l’intuizione del “villaggio globale”. La “riproducibilità tecnica” del reale, attraverso forme di simulazione fino a poco tempo fa inimmaginabili, mina e corrode la nostra percezione. Da tempo penso che quando guardiamo un paesaggio non stiamo tutti sperimentando la stessa cosa. Ma nulla di questo è compreso nel racconto, che narra le vicende vere di un viaggio ormai lontano nel tempo, attraverso l’espediente narrativo del protagonista che torna sui suoi passi per riflettere sul senso del viaggio.
Fare bene le cose. Tra chiarezza operativa e profondità interiore
Mi sono svegliato con una domanda che si è fatta largo, ostinata, nella quiete della mente. Cosa significa davvero fare bene le cose? Non si tratta soltanto di “impegnarsi” o di “mettercela tutta”. Queste sono condizioni necessarie, ma non sufficienti. Fare bene è un’altra cosa. È una disposizione, un metodo, una forma mentale. E, soprattutto, una responsabilità.
Il singolare amore di Tchaicovsky e Madame von Meck. - 🎼
La storia di Tchaikovsky e di Madame von Meck è una delle vicende umane più appassionate e tragiche della storia della musica. Bisogna avvicinarsi a questa storia con delicatezza perché ci sono alcune cose che non sappiamo. Il suo scenario è la Russia del 1800 che, per quanto oppressa dal giogo zarista e da drammatiche diseguaglianze sociali, ci affascina per la forza emotiva che scaturisce dalle pagine immortali di “Guerra e Pace” o di “Anna Karenina” di Lev Tolstoj, per l’innocenza toccante del principe Myskin e la stupida follia criminale di Raskolnikov di Dostoevskij, per il romanticismo di Puskin, la fantastica ironia di Gogol, le fiabe e le leggende ambientate nei boschi di bianche betulle piene di neve, per la nostalgia razionale delle commedie e dei racconti Cechov e infine per la meravigliosa musica di Tchaikovsky.
Sono una sopravvissuta
Sono sopravvissuta scegliendo di non essere arrabbiata, aggressiva, cattiva, spietata, scegliendo di non diventare disumana, decidendo di iniziare a vedere tutto quello che avevo ignorato per anni.
Pagina di diario — 18 maggio
La mente, per sua natura, tende al vagabondaggio. Oscilla tra l’ansia per ciò che potrebbe accadere e il rimpianto per ciò che è stato. Questo flusso continuo, se non riconosciuto, alimenta uno stato latente di stress, talvolta persino di alienazione. Praticare la mindfulness significa spezzare questo incantesimo: riportare dolcemente l’attenzione al momento presente, al respiro, a un suono, a una sensazione corporea. Una forma di vigilanza affettuosa, che non corregge, ma accoglie.
Viaggiare è leggere con l'anima
Il viaggio più straordinario che possiamo intraprendere è quello che trasforma un paesaggio in un testo, un volto in una poesia, un gesto in un racconto. I libri ci preparano al mondo, ma il mondo è un libro infinitamente più complesso e vitale.
In libreria con la paura di sbagliare acquisto
Il fenomeno Ipnocrazia c'è stato, inutile negarlo, oggi già un po' sbiadito, dentro una realtà che ormai consuma e digerisce tutto, senza preoccuparsi molto che ciò che viene digerito sia vero o sia falso. Più che la tema dell'autorialità legata a un testo generato in modalità ibrida umano-macchina, è interessante riflettere su ciò che è rimasto di quell’evento. Sicuramente una maggiore difficoltà a fare delle scelte, a scegliere quale sia “la realtà” a cui credere. Il che si traduce anche in un malessere più profondo, la perdita di riferimenti solidi, di idee forti perché sostenute da fonti cert(ificat)e, di valori come verità, autenticità, identità e non solo.