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La Realizzazione di Se Stessi è l’unica missione che dobbiamo portare a termine durante la nostra Vita !

Realizzare Se Stessi significa: 

“…pervenire a quella consapevolezza di sé che permette alla personalità di realizzarsi completamente e di vivere, allora, realmente, quelle ore, quei giorni, quegli anni che vengono invece, di solito sciupati nella banalità quotidiana di una esistenza di ordinaria amministrazione…”(citazione tratta dalla prefazione del Siddharta di Hesse edito da Adelphi)

Non è tuttavia una prospettiva di matrice egoistica che soggettivizza l’Io perché la Realizzazione di Se Stessi può anche e forse soprattutto, significare dedizione verso gli altri

Realizzare Se Stessi vuole dire:

portare a completa maturazione il Seme che CASUALMENTE è gia deposto in noi fin dalla nascita e che possiamo chiamare Carattere o anche Temperamento o anche Indole Nativa

Insieme ad esso concorreranno altri due fattori non meno importanti per il raggiungimento dello scopo finale:

L’Ambiente e il Fato

Carattere - Ambiente - Fato saranno uniti in una danza sincrona e inter-dipendente che possiamo racchiudere addirittura in una formula matematica:

REALIZZAZIONE DI SE STESSI = C x A x F

C di Carattere, A di Ambiente, F di Fato, sono i tre fattori unici e fondamentali che stabiliscono il grado potenziale e anche reale, di riuscita della missione di ogni Singolo Individuo

Analizzandoli nel dettaglio:

Per AMBIENTE si intende: il nucleo famigliare (soprattutto durante l’infanzia), poi gli amici, la scuola, l’educazione spirituale ottenuta per tramandazione, l’educazione sentimentale ricevuta, il contesto sociale, economico, politico in cui si vive (Nazione) etc etc.

Cioè tutto ciò che è “fuori”, “esterno” alla nostra intimità dell”Essere e… tutto ciò HA e AVRÀ profonda influenza su di noi e sulle scelte che potremo agire

Ma…

Esiste anche il FATO, inteso come Casualità e cioè come qualcosa che può interagire favorevolmente o sfavorevolmente con la nostra Esistenza indipendentemente dalla nostra Volontà

È un fattore che “pesa” sulla nostra Realizzazione (un incontro fortunoso o al contrario… una malattia improvvisa o un incidente)

Terzo fattore: CARATTERE definibile anche come Temperamento o Indole Nativa dell’Individuo

Tuttavia pur riconoscendo che l’Ambiente possa agire su di noi e per converso che noi possiamo agire su di esso plasmandolo e che il Fato invece agisca a senso unico poiché minimamente influenzabile dal nostro agire, le ulteriori speculazioni che seguiranno sul Carattere, ci condurranno a sintesi finali inaspettate

Al netto delle influenze esterne imputabili ad Ambiente e Fato, bisogna infatti considerare che ogni EU (Essere Umano) non nasce “nudo” caratterialmente ma nasce già con un corredo caratteriale ereditato in parte dai genitori ed in parte (poco descrivibile anche dalla scienza) originato casualmente da imprevedibili fattori temporali-geografici-istantanei difficilmente catalogabili e quindi eleggibili a “casuali 

In definitiva non nasciamo tutti uguali ma nasciamo già profilati da “motivazioni intrinseche” che veicoleranno anche le nostre scelte future

Osservando il Mondo eterogeneo degli Individui si comprende come le loro azioni, pur essendo influenzate da Ambiente e Fato, hanno già un sedimento di tendenza primitiva individuale riconducibile a quel Seme che chiamiamo Carattere

In parole più povere, le nostre “scelte” sono già influenzate a priori (in parte) dal nostro Essere Primitivo Nativo

Ciò non significa che l’Ambiente (e il Fato) non possano modificare, educare, influenzare, anche in grande misura, la formazione di un individuo ma… una parte altrettanto consistente di quell’individuo ne inficerà il comportamento ed è quella sua parte di Indole Nativa

L’idea che ogni individuo nasca con una struttura caratteriale innata trova oggi ampia conferma anche nel campo delle neuroscienze e della psicologia dello sviluppo

Inoltre, le neuroscienze e la psicologia moderna riconoscono ormai senza ambiguità che:

Il carattere e la personalità hanno una base genetica importante, trasmessa sì dai genitori, ma non solo: si parla allora di interazione gene-ambiente, dove l’“ambiente” non è solo sociale o culturale, ma anche appunto casuale (infezioni prenatali, microtraumi, eventi epigenetici, ecc.).

Fin dalla nascita, ogni individuo mostra differenze temperamentali innate: alcuni neonati sono più irritabili, altri più curiosi, altri ancora più apatici

Studi longitudinali condotti da Alexander Thomas e Stella Chess hanno individuato nei neonati tratti di temperamento stabili ma diversi, come appunto il livello di attività, l’adattabilità e la soglia di reazione, questo si inquadrerebbe sotto l’etichetta di temperamento, che è in larga parte  biologico e stabile nel tempo, evidenziando una componente genetica significativa nella formazione della personalità

Fin dalla vita prenatale, si osservano differenze temperamentali che non possono essere ricondotte all’influenza ambientale postnatale

Il concetto di motivazione intrinseca è reale: ci sono spinte interne all’azione che non derivano da condizioni esterne

E queste sembrano emergere dalla struttura stessa dellindividuo, e quindi non sono libere”, ma iscritte nella sua natura

La psicologia evolutiva e la psicobiologia confermano che non esiste una tabula rasa: l’individuo nasce con predisposizioni che orientano tutto il suo percorso di vita

La psicologia del ciclo di vita riconosce che lambiente può modulare, ma non riscrivere completamente, le caratteristiche fondamentali

La psicologia umanistica d’altro canto (Maslow, Rogers) è più ottimista, ma anche lì si ammette che il “potenziale umano” è già inscritto nella natura dell’individuo e che il compito non è diventare altro, ma realizzarsi per ciò che si è

Il concetto di temperamento, distinto dalla personalità per la sua natura più biologica e innata, è stato ulteriormente sviluppato da autori come Jerome Kagan, che ha mostrato come alcuni bambini manifestino precocemente una tendenza all’inibizione comportamentale, correlata a differenze nell’attivazione dell’amigdala

Simili risultati indicano che l’individuo nasce già “programmato” con un certo profilo reattivo, il quale orienta in modo decisivo il suo modo di percepire e rispondere al mondo

Anche la teoria della motivazione intrinseca, introdotta da Deci e Ryan nel contesto della Self-Determination Theory, pur enfatizzando l’importanza dell’autodeterminazione, riconosce che le spinte motivazionali originano da un’interazione complessa tra fattori biologici e psicologici

In questa prospettiva, ciò che appare come libera scelta” è spesso lespressione spontanea di strutture interne già esistenti, che lambiente può facilitare o ostacolare, ma raramente creare ex novo

Le esperienze non forgiano un Sé arbitrariamente modellabile, ma modulano espressioni di una natura preesistente, più o meno plastica, ma mai infinitamente malleabile

In questa visione, il ruolo dell’Ambiente e del Caso (il “fato”, nel senso etimologico di ciò che “accade”) si configura come modulatore, non come creatore

L’ambiente può potenziare, ridurre o deviare tratti innati, ma difficilmente può cancellarli o trasformarli radicalmente

Le neuroscienze dello sviluppo confermano che la plasticità cerebrale ha limiti ben definiti: l’esperienza agisce sempre all’interno di una cornice biologica determinata, con vincoli strutturali e funzional 

Questa posizione è in linea anche con le visioni filosofiche di Schopenhauer, il quale sosteneva che “l’uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole”, anticipando con lucidità il tema dell’illusione della volontà libera, che oggi viene ripreso da neuroscienziati come Benjamin Libet e Sam Harris, i quali mostrano come le decisioni coscienti siano spesso precedute da processi neuronali inconsci

In questa ottica, ciò che chiamiamo libero arbitrio” è in realtà solo la percezione soggettiva di una decisione, ma la decisione è già figlia di cause antecedenti: Carattere o Temperamento o Indole Primitiv 

In sintesi, l’idea secondo cui l’individuo possa diventare qualsiasi cosa grazie alla libertà di scelta appare, alla luce delle evidenze attuali, una mitologia del soggetto moderno

Le cosiddette “scelte libere” sembrano piuttosto scelte concesse dalla struttura psichica e biologica dellindividuo, una sorta di selezione interna tra opzioni compatibili con la propria natura primitiva. 

Lidentità individuale non si costruisce dal nulla, ma si realizza allinterno di una traiettoria concessa

… ognuno può Crescere, Svilupparsi e Realizzarsi attingendo alle fonti esterne ambientali ma lo potrà fare se il suo Carattere Nativo glielo permetterà

In altre parole: SIAMO ciò che già SIAMO, e diventiamo ciò che il nostro Carattere ci consente di diventare.

L’ESSERE si sviluppa intorno all’Essere Nativo intinseco che sarà però influenzato anche da cause estrinseche come Ambiente e Fato

C x A X F è la formula che racchiude la tesi qui esposta

So che potrebbe sembrare una tesi assolutamente poco “consolatoria”

Ma forse, proprio perché non consola, è più vera

Ed è con la Verità e la Realtà e non con le ilusioni, che gli Esseri Umani dovranno sempre più confrontarsi…


Pubblicato il 25 maggio 2025

Guido Tahra

Guido Tahra / Human Being, Philosopher, Ted Speaker, Writer, Designer

gtara13@gmail.com