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Cresce nel nostro paese, nonostante ci si trovi ancora al di sotto della media europea, il numero dei laureati. Possiamo ben considerare la laurea non solo come conseguimento di un titolo di studio, non solo come completamento di un percorso formativo funzionale all'inserimento nel mercato nel lavoro. La laurea è anche, e sopratutto, formazione del cittadino adulto, attivo e responsabile.
Una consolidata tradizione vuole che le il percorso di studi si concluda con un lavoro autonomo svolto da ogni studente: la tesi.
Le tesi, a valle della valutazione critica della commissione di laurea, finiscono in archivio. Eppure ci sono tesi che meritano di essere trasformate in saggi, e pubblicate come libri con tutti i crismi da una casa editrice.
Tramite questa trasformazione si potranno coltivare giovani autori e giovani lettori.
La trasformazione della tesi di laurea in saggio stimola riflessioni a proposito di concetti e definizioni che tendiamo a dare per scontati: 'libro', 'saggio', 'monografia', 'autore', 'lettore'.

Cresce nel nostro paese, nonostante ci si trovi ancora al di sotto della media europea, il numero dei laureati. Possiamo ben considerare la laurea non solo come conseguimento di un titolo di studio, non solo come completamento di un percorso formativo funzionale all'inserimento nel mercato nel lavoro. La laurea è anche, e sopratutto, formazione del cittadino adulto, attivo e responsabile.

Una consolidata tradizione vuole che le il percorso di studi si concluda con un lavoro autonomo svolto da ogni studente: la tesi.

Tesi di laurea

Con la stesura di una tesi ogni studente sperimenta sé stesso, almeno una volta nella vita, come studioso e ricercatore. In virtù della sua tesi di laurea, ogni studente, almeno per una volta nella vita, è 'autore di un testo'.

Il testo elaborato dal laureando è destinato alla valutazione critica di una commissione di laurea. Dopo questa valutazione, la tesi finisce in archivio. Può essere consultata, ma sembra aver in sostanza raggiunto lo scopo e completato il proprio ciclo di vita.

Questa mesta fine delle tesi di laurea comporta, a ben guardare, un enorme spreco. Si sostiene oggi che si deve dar credito ai giovani imprenditori; business angel finanziano le startup di giovani con buone idee. Mentre paradossalmente il pensiero nuovo dei giovani laureati finisce in archivio.

E questo accade quando invece c'è un gran bisogno di approcci alla conoscenza freschi, non consueti.

Certo, è facile dire che esiste sicuramente un gran numero di tesi puramente compilative, scolastiche. O eccessivamente condizionate dal pensiero, dalle intenzioni, dalla visione del relatore.

Ma sono numerosi anche i docenti che, nello svolgere il ruolo di relatore, lasciano spazio ed anzi invitano all'originalità e stimolano la fiducia in sé stesso dello studente, invitandolo a sbilanciarsi nel dar valore al proprio punto di vista.

Esistono quindi sicuramente molte tesi che sono in realtà saggi, che meriterebbero di essere letti.

E che è impossibile leggere.

Saggi

All'immagine delle tesi di laurea ormai 'morte', chiuse in archivi, si può giustapporre l'immagine delle pile di manoscritti -o, oggi, le cartelle di files di testi digitali- che su accumulano sul tavolo dell'editor di una casa editrice. L'editor è oberato dai manoscritti presentati da autori ormai noti, che non di rado si trovano a ripetere in nuovi testi libri già scritti. L'editor, anche, è pressato da testi presentati da agenti. L'editor vorrebbe testi freschi, originali - magari bisognosi di limature e sistemazioni, ma promettenti e differenti. Ma non li trova.

Accoppiando le due immagine si può quantomeno formulare una ipotesi: forse, o quasi di sicuro, tra le tesi di laurea archiviate esistono testi meritevoli di essere trasformati in saggi, e pubblicati come libri con tutti i crismi da una casa editrice.

Che cosa è un saggio?

Leopardi risponde nel marzo del 1836 ad una commovente lettera di Charles Lebreton, diciottenne entusiasta allievo di Louis de Sinner, filologo svizzero che progettava l'edizione francese di una raccolta di testi leopardiani. Scrive: "Malgré le titre magnifique d’opere que mon libraire a cru devoir donner à son recueil, je n’ai jamais fait d’ouvrage, j’ai fait seulement des essais en comptant toujours préluder, mais ma carrière n’est pas allée plus loin". "Malgrado il magnifico titolo di Opere che il mio editore ha creduto di dover dare alla raccolta, io non ho mai fatto opere, ho fatto soltanto saggi".

Leopardi contrappone all'opera il saggio. Se l'opera non può che essere conclusa, il saggio è sempre aperto. Il saggio è una prova: alla lettera un assaggio, un ragionevole avvicinamento a un tema. Il testo di riferimento sono gli Essais di Montaigne: allo stesso tempo 'esperimenti' e narrazione di 'esperienze' . Verbo experior: 'provo a tirar fuori'. Il saggio è dunque testo non finito, non rifinito. Progetto di testo possibile.

L'autore -di una tesi di laurea o di un saggio- sa sempre in cuor suo che il testo non è mai del tutto 'finito', 'definitivo'. Il testo si presenta in una delle sue possibili definizioni. L'editore -come il professore che accompagna lo studente- aiuta a 'tirar fuori' un testo abbastanza stabilizzato, tanto da poter essere pubblicato: reso pubblico sotto forma di libro.

Forme del testo

Si tende oggi spesso a parlare di contenuti. Content creator, content producer, content management, contenent industry... Content è una parola nuova che allude, accanto alla stampa, a tecnologie affermatesi negli ultimi due secoli. Si parla infatti di multimedia content.

Anche lasciando da parte il ricorso all'inglese -fastidioso, perché straniante: come se la produzione di conoscenza avvenisse in un non-luogo, lontano dal qui ed ora, dalla lingua naturale e materna- c'è da notare come l'espressione contenuto rimandi all'idea di un contenitore dato a priori, e di cui nulla è detto, all'interno del quale la produzione dell'autore è ridotta, compressa, costretta.

Ben differente è l'idea suggerita dalla parola testo. Il testo un tessuto, una rete di nodi interconnessi. Converrà dire testo anche quando si parla di multimedialità.

Si può osservare in modo esemplare il manifestarsi della multimedialità nella storia del cinema: il regista tesse insieme immagini, suoni, musiche, parole pronunciate, parole scritte in apertura e in coda... La multimedialità mostrata da cinema è una forma del testo.

Possiamo quindi notare come la multimedialità non sia di per sé conseguenza delle tecnologie digitali. Si può semmai dire che le tecnologie digitali hanno portato con sé l'apparire macchine che permettono la creazione e la fruizione di testi multimediali.

Questa digressione è necessaria per tornar a parlare di testi resi pubblici sotto forma di libro.

Libri

L'editoria libraria, nel quadro della multimedia content industry, sembra soffrire una sorta di complesso di inferiorità. Come se dovesse sentisi antica, obsoleta, inadeguata ai tempi presenti.

Conviene probabilmente non cercare avvicinamenti, compromessi, non cercare vie di mezzo come gli e-book. Conviene invece guardare agli spazi di fruizione distintivi che si aprono per il libro nel panorama multimediale.

Di fronte alla pletorica, debordante, dispersiva, rumorosa offerta che ci giunge tramite gli schermi delle macchine digitali, la lettura individuale, solitaria, silenziosa, priva di dispersioni, permessa

dall'oggetto libro tenuto in mano, a contatto con il proprio corpo, porta con sé non pochi vantaggi.

La codifica digitale permette di percorrere quella rete che è il testo in modi differenti e sempre nuovi - e questa apertura è certo virtuosa e pronuba di costruttive esperienze. Ma per converso, allora, appaiono anche le specifiche virtù della lettura sequenziale, riga dopo riga, pagina dopo pagina, alla quale il libro invita.

Monografie

Merita di essere ricordata in particolare uno specifico tipo di testo, la cui natura è esaltata dalla forma-libro, e che pare oggi ingiustamente sottovalutata: la monografia.

Oggi prevalgono testi brevi, con la giustificazione che la lettura su schermo li rende preferibili. Le piattaforme digitali propongono limiti alla lunghezza di ogni singolo testo.

Ma non solo: anche la produzione di testi scientifici è legata alla brevità dell'articolo. L'articolo tratta per definizione un solo argomento, o anzi un solo aspetto dell'argomento.

La produzione di articoli scientifici, oltretutto, è condizionata da un controllo centripeto, orientato verso il mainstream. La valutazione dell'articolo è indirizzata in modo da premiare gli articoli conformi a paradigmi dominanti: ci sono fonti che è necessario citare; argomenti che conviene trattare; parole che conviene scrivere...

Il controllo esercitato sulla forma della tesi di laurea è ben più leggero del controllo esercitato sulla forma dell'articolo scientifico.

Lo scrivere la tesi di laurea, perciò, resta una esperienza di libertà. Libertà che rischia di perdere in notevole misura il laureato che diviene ricercatore.

La tesi è una monografia: una trattazione amplia di un tema, attenta alla complessità del tema.

Chi scrive una monografia cerca di essere esauriente: cerca di andare a fondo; pur sapendo di non poter essere esaustivo: più si va a fondo, più si esplorano i propri limiti, e la difficoltà implicita nel capire, nel tentar di giungere a una sintesi. Nel tentativo, si sperimenta l'originalità del proprio pensiero.

Per tutto questo sia per l'autore, sia per il lettore, la monografia comporta un esercizio mentale di grande importanza. Un esercizio che il testo breve e l'articolo sono lungi dal permettere.

Dilemma digitale di Giacomo Venir, è una monografia. Così come è una monografia L'Impresa Saggia, il libro di Ikujiro Nonaka e Hirotaka Takeuchi da cui il Premio vinto da Venir prende nome.

Di fronte ad una produzione libraria prevalentemente orientata verso articoli, verso testi brevi destinati a fruizione digitale, ed anche libri 'leggeri', rivolti a lettori abituati alla fruizione digitale importante la presenza sul mercato di editori disposti ad offrire monografie.

Le ragioni di un premio

Dunque non a caso avete in mano questo libro. Avete appena finito di leggere un testo. Che ha avuto una prima vita come tesi di laurea. E che è rinato come saggio e monografia.

Avendo letto il libro, le ragioni del Premio Impresa Saggia appaiono evidenti.

Il Premio vuole ricordare che le tesi di laurea che come morte giacciono negli archivi costituiscono un patrimonio che merita di essere portato alla luce.

Il Premio vuole ricordare anche che il libro mantiene anche nei tempi digitali una funzione sociale importante, ed anzi risponde a nuovi bisogni emergenti.

Il Premio mostra come esista una nuova generazione di autori che meritano attenzione. Ed allo stesso tempo il Premio si propone di coltivare una nuova generazione di lettori.

Postilla a proposito di Intelligenza Artificiale

Numerose sono le anime belle, gli 'esperti' che vedono il mondo ed ogni cosa esclusivamente alla luce della novità digitale, e della novità che sembra ultima: l'Intelligenza Artificiale. Tra di loro si contano non solo tecnologi, ma anche filosofi e cultori di ogni campo delle scienze e delle lettere.

Ad essi, così come ad ogni cittadino disposto ad interrogarsi, si rivolge Venir con la sua disanima attenta e puntuale.

Posso chiudere questo commento tornando a guardare alle tesi di laurea. C'è un argomento sostenuto da diversi 'esperti' della novità digitale: conviene abolire le tesi di laurea.

Secondo questi 'esperti' la tesi è un esercizio vetusto, inadatto ai tempi nuovi. Ma sopratutto gli esperti sostengono che la tesi va abolita perché oggi esistono Intelligenze Artificiali capaci di scrivere tesi. E le tesi scritte dalle Intelligenze Artificiali sarebbero indistinguibili dalle tesi scritti dagli studenti umani. Forse, si suggerisce anche, le tesi scritte dalle macchine, sono migliori delle tesi scritte dagli umani...

Come vi sarete resi conto leggendo questo libro, a queste tesi a proposito delle tesi risponde benissimo Venir nella sua tesi divenuta, con il supporto degli editor della Casa Editrice Guerini, saggio e monografia.

La convinzione che una macchina possa scrivere una tesi di laurea, rimanda ad una domanda di più vasta portata, che aleggia dietro tutte le pagine che avete letto: perché noi umani costruiamo macchine sperando che possano sostituirci?

Venir ci invita, nell'osservare questa scena, ad usare la lente dell'etica.

Una lente che ci impone un atteggiamento di dubbio e allo stesso tempo di apertura.

Basta citare una frase: "Ciò che conta non è l’esaustività. È la direzione dello sguardo. Questo libro non è una mappa, non lo è mai stato. È un frammento di rotta in un territorio che si sta ancora formando. Un tentativo di ascoltare – e far emergere – le domande che la tecnologia ci pone, anche quando non sappiamo ancora rispondere".

Nota

Questo testo appare come postfazione nel libro di Giacomo Venir, Dilemma Digitale. L'etica nell'era dell'intelligenza artificiale, Guerini Next, 2025.

Giacomo Venir è il vincitore della prima edizione del Premio Impresa Saggia, bandito dalla casa editrice Guerini e Associati. Premio destinato a tesi di laurea suscettibili di essere trasformate in saggi.

Bando del Premio Impresa Saggia

La casa editrice Guerini è da oltre trentacinque anni leader nel mercato dei libri dedicati al management, all’organizzazione aziendale, alla formazione e allo sviluppo del personale, alle leve economiche e finanziarie, alla comunicazione e alla cultura d’impresa, e a simili e contigue aree del sapere.

In tutti questi ambiti il catalogo della casa editrice, anno dopo anno, si è via via alimentato con titoli divenuti classici punti di riferimento per manager, per docenti e studenti universitari, e in genere per lettori attenti e curiosi.

Uno degli ultimi titoli particolarmente significativi pubblicati dalla casa editrice è L’impresa saggia, di Ikujiro Nonaka e Hirotaka Takeuchi. Gli autori dedicano il libro

"Ai giovani che verranno dopo di noi. Alla continua ricerca di conoscenza e saggezza".

Prendendo spunto da queste parole, la casa editrice Guerini ha istituito un Premio per Tesi di Laurea ispirate ai principi e ai valori indicati dalle opere dei maestri pubblicate nel corso degli anni, ed allo stesso tempo motivate da quella apertura al nuovo di cui le giovani generazioni sanno essere portatrici.

Coerentemente con la propria missione, la casa editrice Guerini premierà la tesi prescelta dalla Giuria con la pubblicazione sotto forma di libro. Nella convinzione che l’opera sarà degna continuazione ed ampliamento del proprio catalogo.

Giuria

Dunia Astrologo, Isabella Covili, Giovanna Garuti, Giorgio Pivetta, Roberto Siagri, Gianmario Tondato Da Ruos, Francesco Varanini (Presidente), Giuseppe Varchetta, Luca Vignaga, Sebastiano Zanolli.

Pubblicato il 02 novembre 2025

Francesco Varanini

Francesco Varanini / ⛵⛵ Scrittore, consulente, formatore, ricercatore - co-fondatore di STULTIFERA NAVIS

https://www.stultiferanavis.it/gli-autori/francesco