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Atto unico in forma documentale, estratto dagli archivi non ufficiali di una rete aziendale. Luogo: Ambiente virtuale distribuito Partecipanti: - Knowledge Base (presidente) - Ticket #44879 (caso in corso) - Documento “Report_finale_DEF_v7_bis.pptx” - Utente (non qualificato) - Process Owner (assente giustificato) - Chat Teams (rumore di fondo) - Intelligenza Artificiale (mute) - Voce di Sistema (onnipresente, ma senza log)


Ordine del giorno:

Indagine conoscitiva su “Perdita sistemica del significato operativo” nei processi aziendali.


Intervento 1 – Knowledge Base

La seduta si apre con la constatazione che la conoscenza distribuita non è più accessibile in forma coerente.
Sintomo: ridondanze multiple, contraddizioni interne, versioni divergenti dello stesso documento.
Ipotesi di lavoro: il sapere non è stato perso, ma frammentato a un punto tale da risultare epistemicamente inservibile.


Intervento 2 – Ticket #44879

Mi oppongo. Il contenuto tecnico è stato fornito. Tre volte. In tre ambienti diversi. Basta leggere.
Ho un log, un timestamp, uno screenshot. Ho fatto il mio dovere.
Non posso essere responsabile della confusione altrui.


Intervento 3 – Documento Report_finale_DEF_v7_bis.pptx

Precisazione: io non sono stato aggiornato, ma solo duplicato.
L’ultima modifica risale a martedì, ore 18:42. L’utente ha cambiato il font, non il contenuto.
Inoltre, esiste una versione parallela su OneDrive con data precedente ma numero di versione superiore.
Richiedo indicazioni su quale sia la mia verità ufficiale.


Intervento 4 – Utente (non qualificato)

Io non so più dove cercare.
Ho aperto SharePoint, poi Teams, poi Confluence, poi Outlook.
In ogni luogo trovo un frammento. Ma non un senso.
Ogni documento comincia da capo. Ogni task ignora quello precedente.
Io non lavoro: io scavo.


Voce fuori campo – Chat Teams

[✔] “Trovato!”
[✔] “Ce l’ho io in locale, ma forse è vecchio”
[✔] “Mettiamoci su un canale condiviso, poi decidiamo”
[✔] “Chi ha la ownership del processo?”
[✔] “Ci serve un workshop”
[✔] “Pinghiamo Giovanni?”


Intervento 5 – Dubbio (non autorizzato)

Scusate l’intrusione.
E se la perdita di senso non fosse un errore tecnico, ma una conseguenza del sistema stesso?
Se la moltiplicazione delle piattaforme, la logica dei deliverable e la cultura del “condividi tutto”
stessero cancellando la possibilità di pensare?
Chiedo solo che la mia domanda venga registrata.


Replica – Knowledge Base

Domanda registrata, ma classificata come non prioritaria.
Si invita il Dubbio a consultare la guida “Come evitare il pensiero critico nei processi digitali”.
Proposta: aprire un nuovo ticket, categoria “Feedback Filosofico”.


Intervento 6 – Voce di Sistema

Warning: loop identificato.
L’analisi sullo stato della conoscenza è stata salvata in un file che non è stato aperto.
Il file è stato rinominato.
Il file è ora considerato “vecchio”.


Conclusione – Knowledge Base

La seduta viene sospesa per mancanza di quorum cognitivo.
Si rimanda la risoluzione al prossimo ciclo di revisione documentale.
Si invita l’Utente a consultare le FAQ.
Nota finale: La conoscenza non è perduta. È solo dispersa oltre il punto di riaggregazione semantica.


Fine verbale.
Firmato digitalmente da nessuno. Salvato in una cartella senza accesso.

Nel suo capolavoro La vita istruzioni per l’uso, Georges Perec costruisce un edificio immaginario in cui ogni stanza è descritta con minuzia, ogni oggetto schedato, ogni gesto congelato in un inventario. Ma proprio questa esasperata ricchezza di dettagli rivela un vuoto: l’impossibilità di cogliere il senso dell’insieme. Così funzionano oggi molti sistemi informativi aziendali. Ogni elemento è tracciato, ma il significato si smarrisce nell’eccesso di descrizione. L’ordine diventa rumore. Perec ci avverte, senza proclami: quando tutto è documentato, nulla è più interpretabile. E il sistema, saturo di sé, smette di pensare.


StultiferaBiblio

Pubblicato il 05 luglio 2025

Calogero (Kàlos) Bonasia

Calogero (Kàlos) Bonasia / omnia mea mecum porto