Incontra la tua ombra. Un viaggio nella pratica dello shadow work per scoprire chi sei davvero
Anno:
2024
Casa editrice:
Sperling & Kupfer

Incontra la tua ombra. Un viaggio nella pratica dello shadow work per scoprire chi sei davvero

Il fenomeno dello Shadow Work sta ormai imperversando negli Stati Uniti e, come spesso succede, da oltreoceano la tendenza si sta rapidamente diffondendo anche nel nostro Paese.

È importante, quindi, farsi trovare preparati: se non avete mai sentito parlare di questa tecnica o non avete ancora veramente capito di cosa si tratti, questo è il libro che fa per voi. Tra le sue pagine scoprirete infatti le basi di una pratica nuova e rivoluzionaria, un cammino di crescita personale e di esplorazione interiore volto a illuminare e integrare le parti sommerse della psiche, quelle zone oscure spesso trascurate o rinnegate perché ne abbiamo vergogna, timore o ci fanno soffrire.

Lo Shadow Work mostra che, sebbene sia facile lavorare su ciò che già conosciamo, su quei tratti di noi che ci sono familiari, sulle nostre «zone di Luce», questo non è sufficiente per far germogliare i semi della nostra potenzialità inesplorata.

È necessario scavare più a fondo. Con esempi pratici, tecniche mirate e un tono incisivo, questo libro vi guiderà alla scoperta dei sentieri meno battuti dell'anima, là dove l'Ombra - formata da traumi, paure e angosce - attende di essere trovata e accolta. In un'epoca in cui l'autenticità si sta affermando come la nuova valuta dell'essere, il libro di Roberto Morelli sa andare al di là della semplice esposizione teorica, proponendosi come il compagno ideale per chi è disposto a sfidare le convenzioni, a incontrare la propria Ombra e, in questa danza di accettazione, a raggiungere una versione più completa e luminosa di sé.

Articoli correlati

Fare bene le cose. Tra chiarezza operativa e profondità interiore

Mi sono svegliato con una domanda che si è fatta largo, ostinata, nella quiete della mente. Cosa significa davvero fare bene le cose? Non si tratta soltanto di “impegnarsi” o di “mettercela tutta”. Queste sono condizioni necessarie, ma non sufficienti. Fare bene è un’altra cosa. È una disposizione, un metodo, una forma mentale. E, soprattutto, una responsabilità.