L’arte di essere gentili

Una parola chiave è la consapevolezza, perché senza questa qualità non c’è gentilezza. . La consapevolezza non la si può insegnare, diventa una scelta di vita che crea, e costruisce nell’autoconsapevolezza e genera nell’etero consapevolezza il proprio modo di rapportarsi con il mondo. Senza attenzione, senza presenza non può esserci consapevolezza e l’attenzione va allenata .

Oltre il gregge: una narrazione umanista digitale sulla libertà e la volontà di potenza in Nietzsche

Nel vasto scenario della nostra epoca iperconnessa, in cui la rete domina l’esperienza quotidiana e la pressione sociale si insinua spesso come un’ombra silenziosa, emerge con forza il richiamo di un antico eppure eternamente attuale pensiero: quello di Friedrich Nietzsche sulla mentalità del gregge e la volontà di potenza.

ChatGPT sta avvelenando il tuo cervello… Ecco come fermarlo prima che sia troppo tardi

ChatGPT, la seducente prigione mentale dell’era digitale. Nell’era digitale, dove l’intelligenza artificiale ha invaso ogni aspetto della nostra vita, ChatGPT emerge come un compagno di conversazione incredibilmente amichevole, sempre lì a rispondere, a supportarti, a convalidare ogni idea e pensiero. Ma questa stessa gentilezza, che a prima vista sembra un dono, potrebbe in realtà essere una trappola mentale per la nostra psiche. In altre parole: ChatGPT sta avvelenando il tuo cervello. Ecco perché, e soprattutto, come fermare questa spirale prima che prenda il sopravvento.

Fare bene le cose. Tra chiarezza operativa e profondità interiore

Mi sono svegliato con una domanda che si è fatta largo, ostinata, nella quiete della mente. Cosa significa davvero fare bene le cose? Non si tratta soltanto di “impegnarsi” o di “mettercela tutta”. Queste sono condizioni necessarie, ma non sufficienti. Fare bene è un’altra cosa. È una disposizione, un metodo, una forma mentale. E, soprattutto, una responsabilità.

Dataismo: la nuova religione che venera i dati e sacrifica la libertà

Immagina un tempio immenso, fatto di server, cavi e silicio. Al centro, un altare. Non c’è una divinità con sembianze umane, né un simbolo sacro tradizionale. Solo un database. Immenso, in costante crescita. Ogni clic, ogni like, ogni battito del nostro cuore misurato da uno smartwatch è un’offerta sacrificale a questa nuova divinità: il Dataismo.

Dall’infinito cosmico all’infinito digitale: Giordano Bruno e l’IA

In questo articolo, immagino un dialogo surreale e illuminante tra Giordano Bruno, il filosofo rinascimentale visionario, e un’avanzata intelligenza artificiale dei nostri giorni. Attraverso questo incontro immaginario, esploro come le idee rivoluzionarie di Bruno sull’infinito, sulla natura della conoscenza e sull’interconnessione dell’universo si intrecciano sorprendentemente con i concetti e le sfide dell’IA moderna. Il dialogo mette in luce paralleli inaspettati tra il pensiero di Bruno e i principi dell’IA, dalla vastità dei mondi possibili alla complessità delle reti neurali, dall’arte della memoria agli algoritmi di apprendimento profondo. Questa conversazione ipotetica non solo illumina le radici filosofiche di alcune idee chiave dell’IA, ma solleva anche importanti questioni etiche e filosofiche sul futuro dell’intelligenza artificiale e sul nostro posto nell’universo digitale in espansione.

Prevenire il collasso per scongiurarlo

Un testo scritto per il mio libro NOSTROVERSO - Pratiche umaniste per resistere al Metaverso, pubblicato con Delos Digital a fine 2024 per illustrare una delle pratiche umaniste che ho suggerito per resistere ai tanti metaversi digitali che stanno mettendo in difficoltà il NOSTROVERSO incarnato, sensibile e umano. La percezione di molti racconta di un collasso alle porte che renderà impossibile ogni ritorno alla vecchia normalità. È come se avessimo perso il controllo, regalato ad assistenti personali e intelligenze artificiali che, al posto nostro, guidano le auto e non solo, come se avessimo smarrita la nostra capacità di agire in modo autonomo, sulla base delle nostre esperienze, conoscenze e volontà. Non servono teorie delle catastrofi per spiegare cosa stia succedendo.

Thomas Mann e i Buddenbrook: La maschera del ruolo

Thomas Mann nasce a Lubecca nel 1875 nel seno di una ricca e colta famiglia di commercianti. La vocazione letteraria è precoce: a venticinque anni, agli albori del ventesimo secolo, pubblica 'I Buddenbrook', grande romanzo di settecento pagine che parte dalla autobiografia per affrontare il tema che resterà al centro di tutta la vastissima produzione successiva. Il tema: l'eredità della cultura borghese e liberale, i suoi valori perenni, áncora e bussola di fronte ai grandi problemi contemporanei.

Spinoza, non Maslow. Affetti, non motivazioni

"Dopo Maslow, nel campo della psicologia delle organizzazioni, è stato detto ben poco di nuovo", dice un noto accademico, durante l'incontro del Comitato Scientifico di una rivista dedicati agli studi organizzativi e di management. Mi soffermo a pensare: l'opinione mi pare abbastanza arrischiata. Mi vengono in mente altri studiosi, degni secondo me di attenzione tanto, o anzi, secondo me, più di Maslow: Bion, Winnicott, Elliott Jaques, Weick, Wenger, per non di dire di italiani come Spaltro e Pagliarani.

La cultura dell’immediatezza e i suoi effetti sulla salute mentale

Viviamo in un’epoca in cui la rapidità è divenuta un requisito imprescindibile. Tutto deve essere immediato: l’accesso alle informazioni, l’intrattenimento, le interazioni sociali e persino le emozioni. Questa accelerazione costante non solo modella le nostre abitudini quotidiane, ma ridefinisce anche il nostro modo di percepire il tempo, di relazionarci con gli altri e di elaborare la realtà in modo equilibrato.

Accettare il fallimento come un passo necessario per crescere

Viviamo in una società che celebra il successo ma teme il fallimento, considerandolo un segno di incompetenza. Eppure, il fallimento è una tappa inevitabile di ogni crescita. Imparare a vederlo non come un ostacolo, ma come un’opportunità, ci permette di affrontare le sfide con maggiore consapevolezza. Questo articolo esplora come superare la paura del fallimento, abbracciare l’imperfezione e trasformare gli errori in strumenti di apprendimento.

A chi serve la McMindfulness ?

Negli ultimi anni la psicologia del lavoro sta riservando alla Mindfulness un’attenzione sempre crescente. Questa pratica sta conoscendo un notevole sviluppo nel campo della formazione aziendale tanto da indurre, compagnie leader nei diversi settori, ad investire risorse sempre maggiori. L’intento è quello di fornire ai propri dipendenti, strumenti concreti per affrontare al meglio i complessi stimoli quotidiani; rispondere agli stessi in modo consapevole e non automatico.

Riflessi bestiali

Nativo nell'occidente cristiano, da laico non credente, ci si dovrebbe interrogare se e in che misura l'antico Codice di Hammurabi "occhio per occhio", citato persino nel Vangelo, sia stato almeno in parte superato dalle conquiste di civiltà degli ultimi secoli, cosiddetti illuminati in contrapposizione a quelli bui. Con il protrarsi di scontri armati in Africa, Medio Oriente e altrove affiorano invece timori circa le ricadute di un domani ancora più buio e cruento. E si consolida la certezza che l'ingiustizia, il genocidio e la bestialità commessa nei confronti delle vittime di oggi diventano semi di pogrom futuri.

The Contraction of Time

In the absence of open spaces and open times, a frustrated humanity has turned to a frantic internal growth which could be compared to a cancer: it has a structure but no order, no other goal but growth for its own sake; it does not negotiate its survival with its host and eventually kills it. But a trend is not a destiny, for the collective genius of humanity so far has been always to escape from deterministic models.  It will start restart with "space. Time is space.

Il tempo del disincanto

Viviamo il tempo del disincanto, percepiamo e forse abbiamo anche compreso quanto sian illusorie le promesse della tecnologia e delle sue piattaforme. Il disincanto nasce dalla consapevolezza di quanto lontana sia la felicità promessa e insufficienti le gratificazioni e i doni elargiti da piattaforme sempre più abuliche nella lororicerca affamata di dati e informazioni. Il disincanto nasce anche, per alcuni, da una accresciuta consapevolezza sull'essere stati trasformati in semplici consumatori, merci.

Questo piccolo mondo antropocentrico

Se vogliamo essere pronti alle grandi sfide che attendono l’umanità nei prossimi anni, la cultura del protagonismo deve cedere il passo a una visione più ecosistemica, nel business come nella politica e nella sfera individuale. In fin dei conti ha poco senso possedere un ego spropositato quando su scala planetaria il genere umano ha una presenza pressoché irrilevante!