"Non si nasce che una volta sola, ma se leggete, potete rinascere infinite volte".
Questa riflessione di Ryūnosuke Akutagawa di quasi un secolo fa assume un significato particolare soprattutto in questi giorni pasquali, quando il tema della rinascita permea la nostra cultura.
Viviamo circondati da schermi che ci offrono contenuti preselezionati, opinioni preconfezionate e pensieri già masticati. Gli algoritmi ci suggeriscono cosa leggere in base a ciò che abbiamo già letto, i social ci mostrano ciò che conferma le nostre convinzioni, la tecnologia ci regala comodità chiedendo in cambio la nostra attenzione frammentata. Giorno dopo giorno, il nostro intelletto si addormenta, cullato dalla monotonia del pensiero uniforme.
José Saramago scriveva: "Ogni volta che un libro viene aperto, qualcuno rinasce alla vita".
In queste parole credo si possa trovare la vera essenza della lettura: non un semplice passatempo, ma un gesto di risveglio intellettuale. I libri sono inviti a uscire dalla caverna dell'omologazione, a ritrovare noi stessi oltre le limitazioni imposte dalla cultura digitale.
Quando apriamo un libro, accettiamo di mettere in discussione le nostre certezze. Accogliamo prospettive diverse, ci confrontiamo con idee che sfidano il nostro modo di vedere il mondo. Nessun algoritmo può prevedere dove ci porterà un libro significativo e nessuna intelligenza artificiale può replicare l'incontro tra due menti attraverso parole scritte forse secoli fa.
Alberto Manguel affermava: "La lettura è la possibilità di entrare in altre vite e rinascere continuamente".
E questa rinascita quotidiana è l'antidoto contro il torpore intellettuale contemporaneo. Mentre il mondo digitale tende a rinchiuderci in spazi sempre più angusti, i libri ci offrono l'opportunità di superare quei confini, di risvegliarci come individui capaci di pensiero autonomo. In questa Pasqua celebriamo quindi questa possibilità di rinascita che i libri ci donano. Lasciamo che le parole degli autori risveglino il nostro intelletto assopito.
Permettiamo alla lettura di scuotere la nostra mente e di aprirla a nuove possibilità di pensiero.
In un'epoca in cui siamo spinti verso l'uniformità, i libri ci ricordano il valore della diversità intellettuale, la bellezza del pensiero personale, l'importanza di essere pienamente umani: curiosi, critici, vivi.
La Pasqua ci parla di nuovi inizi, di vita che emerge dalla morte, di resurrezione. E la lettura, intesa come pasqua intellettuale, ci ricorda che ogni vera comprensione comporta una morte ed una rinascita: morte dei pregiudizi, delle visioni ristrette e delle certezze comode. Rinascita di uno sguardo nuovo, di una mente più elastica e di un cuore più capace di comprensione. Mentre il mondo ci vorrebbe tutti uguali, un libro aperto sussurra silenti ma profonde verità: non siamo nati per conformarci, ma per trasformarci. Ed è in questo trasformarci continuo che risiede la nostra vera umanità e la nostra personale resurrezione intellettuale.