La cosa in questi giorni ha ricevuto molta attenzione grazie a uno studio dell’MIT che ha mostrato un calo di coinvolgimento cognitivo e mentale, una memoria indebolita e un senso crescente di distacco, in persone che hanno delegato le loro attività cognitive alle macchine, ad esempio usando IA generative per trovare risposte che potessero evitare loro fatica e attività cognitiva, mentale.
Quello dell’MIT (ne ho scritto anche io in altri post) è un semplice test, limitato nei numeri e nelle persone coinvolte, testimonia comunque la percezione di un rischio emergente legato all’affermazione di IA che ormai sono usate in massa da moltitudini di persone, anche delle generazioni più giovani.
Facile arrivare alla conclusione che la vera sfida non stia nell’ostracizzare una nuova tecnologia ma nel reinventare noi stessi mentre la usiamo, imparando a usarla in modo saggio e critico.
Il problema secondo me non è che ci renderà stupidi.
Stupidi lo siamo già diventati.
Il problema vero è che siamo stati mitriditizzati, siamo diventati passivi, ci siamo fatti colonizzare cognitivamente e ci sentiamo gratificati per quello che è successo.
Abbiamo un modo di pensare, individuale e collettivo, impoverito, minori conoscenze, scarsa conoscenza, ma siamo diventati bravissimi a delegare. Una delega che non è esercitata solo con la tecnologia e i suoi tecnocrati, ma anche nella vita sociale, economica e politica.
𝗖𝗼𝗻 𝗿𝗶𝗳𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗺𝗯𝗶𝘁𝗶, 𝘀ì, 𝗱𝗼𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝘀𝘁𝘂𝗽𝗶𝗱𝗶𝘁à.
La stupidità che avanza (The advanced stupidity)
A costo di essere considerato un tecnofobo, mi permetto di affermare che il massiccio ricorso a IA generative rischia di creare macchine sempre più intelligenti (entro i canoni con cui oggi molti definiscono cosa sia intelligenza) e umani sempre più stupidi (Google ci sta rendendo stupidi?" scriveva Nicholas Carr nel 2008), per la loro pratica inconsapevole di delega, delle loro capacità cognitive, alla macchina, che sembra aver puntato a sostituire l’atto del pensare umano.
Pubblicato il 25 giugno 2025