Solitamente passavo gli estati dalla mia nonna, tra i lavoretti agricoli e le lunghe letture sul divano. In quella estate avevo letto Anna Karenina e Guerra e Pace.
Durante la prima lezione dedicata al libro di Tolstoy, l’insegnante ha fatto una domanda su uno degli episodi e le ho dato una risposta con la mia considerazione.
Senza chiedermi niente, mi ha detto: ti do il voto ottimo per l'intero semestre e ti libero dall’obbligo di frequentare le mie lezioni. Hai letto il libro, l’ho capito dalla tua risposta.
Alla mia insegnante, giovane, intelligente ed ironica, sono bastati pochi minuti per capire con chi ha aveva a che fare. A scuola avevo sottovalutato questa mia capacità, ma mi è tornata utile tantissime volte.
Descrivendo alcune situazione nella vita, intreccio i pensieri letti sui libri. A volte basta una frase per farmi spiegare, per esempio “quella azienda è come la famiglia Buddenbrook”, oppure “sono Martin Eden e Cassandra due in uno”.
Una frase capace di accendere un interruttore da un’altra parte. Tutte le volte che succede questo click mi sembra di vivere la magia pura.
In un mondo immenso incontro le persone, con le quali riesco a 𝗰𝗼𝗻𝗻𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶 𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘀𝗶𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 letto da entrambi.
Una specie di “codice segreto” attraverso il quale viaggiano i valori, la dedizione, il lavoro intellettuale.
Questo codice è capace di aprire le porte della disponibilità e della fiducia, e di creare un breve ritorno d’investimento. Come con il voto anticipato dalla mia insegnante.
Quando una parola può aprire la porta della connessione
“Guerra e Pace” era uno dei libri da studiare nel programma della scuola superiore. La nostra insegnante sapeva che pretendere di leggere l’intero libro sarebbe stata una richiesta irreale, quindi ci ha proposto di guardare un film tratto dal libro.
Pubblicato il 26 ottobre 2025