Machines à penser. Ediz. inglese e italiana
Anno:
2018
Casa editrice:
Progetto Prada Arte

Machines à penser. Ediz. inglese e italiana

Il libro esplora il concetto di “luogo rifugio” inteso come una “macchina per pensare”, concentrandosi su tre grandi filosofi del XX secolo: Theodor W. Adorno, Martin Heidegger e Ludwig Wittgenstein.

Attraverso i contributi di studiosi, artisti e teorici, il progetto indaga la correlazione tra condizioni di esilio, fuga e ritiro, e i luoghi fisici o mentali che favoriscono la riflessione, il pensiero e la produzione intellettuale.

Prefazione di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli

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Couffignal non sviluppa un sistema teorico esplicito sull’informalità del pensiero, ma nel suo Les machines à penser mostra grande cautela: non riduce il pensiero umano al solo calcolo logico e ammette che le macchine possono “simulare” solo una parte delle funzioni cognitive, e in modo comunque condizionato dalla struttura e finalità del progettista. Scrive infatti che una macchina è un instrument mental, ma non un être pensant. E insiste sul fatto che ogni automa è costruito secondo finalità umane: il pensiero, in quanto tale, non è imitabile integralmente. Quindi sì, il tuo passaggio è fedele allo spirito del testo, anche se andrebbe temperato per non proiettare troppo sul Couffignal del 1952 concetti sviluppati pienamente solo decenni dopo