Il libro esplora il concetto di “luogo rifugio” inteso come una “macchina per pensare”, concentrandosi su tre grandi filosofi del XX secolo: Theodor W. Adorno, Martin Heidegger e Ludwig Wittgenstein.
Attraverso i contributi di studiosi, artisti e teorici, il progetto indaga la correlazione tra condizioni di esilio, fuga e ritiro, e i luoghi fisici o mentali che favoriscono la riflessione, il pensiero e la produzione intellettuale.