NOVITA'[1183]
Il lavoro, la distanza e la dignità
Ho scritto queste righe pensando al silenzio di chi lavora davvero: chi interviene quando tutto si ferma, e chi tiene in moto ciò che non si vede. Viviamo in un tempo che confonde la fatica con la visibilità, la presenza con il controllo, il valore con il denaro. Eppure, il senso del lavoro resta lo stesso: prendersi cura del mondo. A chi lo fa ogni giorno — su un’autostrada, in un ospedale, in una centrale operativa o dietro un monitor acceso in un piccolo paese italiano — va la mia gratitudine.
Perché abbiamo bisogno di studi post-disciplinari sull'intelligenza artificiale
Siamo di fronte a una scommessa e a una sfida epocali: ripensare l'intelligenza richiede di ripensare le architetture della conoscenza stessa.
Macchine pensanti e pensiero umano: rileggere Louis Couffignal nell'era dell'intelligenza artificiale
Nel 1952, il matematico e ingegnere francese Louis Couffignal pubblicò un volume di dimensioni modeste ma dal titolo provocatorio: Les machines à penser. Un'espressione che, a distanza di oltre settant'anni, continua a interrogarci con rinnovata urgenza. Viviamo immersi in dispositivi che definiamo "intelligenti", eppure raramente ci soffermiamo a riflettere sul significato profondo del "pensare", né su quali aspetti di questa facoltà una macchina possa effettivamente replicare – o simulare.
Scritture invisibili. Epistemologie marginali e poteri della scrittura
Non vi è scrittura che non sia iscritta in un campo di forze. Ogni testo è al tempo stesso traccia e strategia: registra, insieme, un mondo e una posizione nel mondo. In questa prospettiva, la scrittura cessa di essere un semplice medium per diventare un dispositivo epistemologico, una tecnologia del pensiero, un luogo di lotta. Il presente saggio si propone di attraversare alcune faglie critiche che segnano la storia e la teoria della scrittura: dalla dimensione civica dell’alfabetizzazione occidentale alla calligrafia come esercizio trasformativo nella Cina classica; dalla grammatica del potere insita nelle narrazioni dominanti alla proliferazione di pratiche scrittorie marginali, silenziose, residuali. Ciò che unisce questi percorsi è l’intuizione che ogni regime discorsivo produce i propri esclusi, e che proprio questi esclusi – le scritture invisibili – possono costituire la soglia di un pensiero critico.
Prompting come Mediazione tra Due Epistemologie
Il nostro rapporto con l’acquisizione di informazioni per generare nuova conoscenza e decidere nuovi piani di azione, è andato trasformandosi nel tempo, e proprio negli ultimi decenni ha attraversato una vera e propria rivoluzione. L’argomento è molto complesso, ma tentiamo qui di collocare il prompting verso l’AI in un più ampio quadro storico, filosofico e culturale.