NOVITA'[1181]
Carezzare le parole - Parole in forma di carezze
Di parole in forma di carezze tutti hanno oggi un grande bisogno, forse ne hanno anche un insopprimibile desiderio. Un bisogno diventato urgenza a causa di un contesto comunicazionale e relazionale, mediato tecnologicamente e dentro l’infosfera, nel quale a prevalere è la brutalità del linguaggio, spesso declinato in parole violente, velenose, nella forma di schiaffi, calci e pugni in faccia, ma anche la sua auto-referenzialità, il cinismo, la comunicazione tautologica e centrata sul sé che lo caratterizzano. Il bisogno insoddisfatto che genera solitudini, ansie, disturbi psichici e depressioni, alimenta solipsismi e crea “eremiti di massa che comunicano le vedute del mondo quale appare dal loro eremo, separati l’uno dall’altro, chiusi nel loro guscio come i monaci di un tempo sui picchi delle alture.” - 𝗨𝗻 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗶ù 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 𝗢𝗟𝗧𝗥𝗘𝗣𝗔𝗦𝗦𝗔𝗥𝗘 - 𝗜𝗻𝘁𝗿𝗲𝗰𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮.
[e-mer-gèn-za]
L’atto dell’emergere, ciò che emerge, in affioramento, il venire alla luce, circostanza imprevista, accidentale, momento critico, emergenziale, stato di emergenza, in alcuni casi anche di pericolo, situazione di difficoltà (in Italia siamo abituati a governi emergenziali…).
Le lingue morte sono macchine?
Una lingua morta continua a essere studiata e analizzata, ma con un atteggiamento diverso rispetto a quello dedicato alla loro progenie, e lo si fa considerando che di queste lingue si hanno solo documenti scritti e non elementi della quotidianità, elementi vivi, autentici, situati nell'effimero che elude le vette della letteratura così come le iscrizioni, pure se infime, sui muri.
Il mondo diviso…dal linguaggio
Il linguaggio è lo strumento cardine che noi umani utilizziamo per fare esperienza della realtà. Uno strumento oggi usato per lo storytelling sulla guerra in Ucraina per invitare tutti, in modo spesso ideologico, a stare da una parte sola, ma il cui uso descrive anche molto bene la sparizione di un mondo comune e l’affermarsi, in forme diverse, di un mondo sempre più diviso e divisivo, omologato e conformista, raccontato come libero ma sempre più spesso manipolato, censurato.
Alluvioni di parole, deserti di concetti
In pochi anni tutto si è uniformato e contemporaneamente è diventato confuso. Le parole, ormai svuotate di significati, impoverite e brutalizzate, sono manipolate semanticamente, il verosimile ha sostituito il reale, la realtà ha finito per essere sostituita dalle sue narrazioni, che sono diventate infinite e per nascondere la verità dei fatti. Atrofizzato risulta essere anche il linguaggio e l’uso che ne viene fatto per la narrazione della realtà con parole il cui peso e significato sembra evaporato.