Go down

"In viaggio si è consapevoli che l’abisso è dinanzi a noi, non si può evitare, conta non averne timore".


Vacanze finite, ora in navigazione con la STULTIFERA NAVIS.

Lontano dalle notizie italiane, silenziato il malessere per le sofferenze del mondo, neutralizzato lo sguardo sulle rivoluzioni in corso, tornato a casa non mi rimane che sperare di attraversare la notte, nella consapevolezza che sia inutile farsi illusioni su una sua breve durata, che non ci sarà mai una (ri)nascita, se non dal buio che ci ha tutti avvolti.

Il danno è stato fatto, il buio non è arrivato per caso, è il risultato di un declino iniziato molto tempo fa. Oggi dominano il caos e la tempesta, ci si sente impotenti e paralizzati, senza progettualità, afoni di vocali e consonanti, impossibilitati a proferire verbo, tanto poi a cosa servirebbe?

Come ha scritto Lovecraft stiamo sperimentando “una nuova e oltraggiosa barbarie di villani rifatti fondata sulla quantità, il macchinismo, la velocità, il commercio, l’industria, l’opulenza e l’ostentazione del lusso”.

Un tempo, i barbari venivano temuti e tenuti ai confini, oggi sono dilagati tra di noi, fino a far diventare barbari noi stessi. È una barbarie, che non ha nulla a che fare con i “barbari” che sono venuti da noi, puerile, fondata sul benessere fisico e sul consumo, sempre meno “sulla superiorità mentale” che abbiamo delegato alla cultura difettosa delle macchine.

La delega non è senza effetti collaterali. Incide sulla nostra sagacia intellettuale e le nostre sensibilità esistenziali, alimenta un crescente disincanto e cinismo, aumenta conformismo e cattivo gusto, brutalità del linguaggio e sordo rancore.

Rientra tra gli effetti ma del declino umano attuale anche la guerra. Siamo ricaduti in una “semplicità animale” (Lovecraft) che ci ha fatto dimenticare il ricordo di epoche storiche simili all'attuale. La cartina di tornasole sta in leader europei che, scomparsa la generazione sopravvissuta alla guerra, oggi non sono in grado di sperimentare e trasmettere la paura per la guerra e di agire di conseguenza. Sono talmente “inesperti” dal non comprendere che per causa delle loro scelte, domani potrebbe anche “non esserci più un mondo”.

Dentro questa realtà, si può optare per il “me ne frego”, si può cercare l’esilio o la fuga, o dar di matto.

In viaggio si è consapevoli che l’abisso è dinanzi a noi, non si può evitare, conta non averne timore. 


Io non so cosa fanno o faranno gli altri. Ho scelto di fare, in modo spensierato e irrazionale, il folle, mettendomi in viaggio e viaggiando leggero facendomi bastare il poco, sostenuto da uno sguardo che continua a guardare con speranza al cielo nel quale continua a splendere il sole. In viaggio si è consapevoli che l’abisso è dinanzi a noi, non si può evitare, conta non averne timore.

Il mondo ha bisogno di magie, la follia è necessaria a far germogliare nuove magie. La guerra, il declino, la crisi non se ne andranno per magia ma per unire presente e futuro e per evitare che non ci sia più un futuro, forse non rimane che affidarsi ai folli.


StultiferaBiblio

Pubblicato il 14 settembre 2025

Carlo Mazzucchelli

Carlo Mazzucchelli / ⛵⛵ Leggo, scrivo, viaggio, dialogo e mi ritengo fortunato nel poterlo fare – Co-fondatore di STULTIFERANAVIS

c.mazzucchelli@libero.it http://www.stultiferanavis.it