Ditemi se non riconoscete in questa scena:
Il potere d'acquisto dei salari decresce senza rimedio. Classe media e classe operaia sono sempre piú impoverite.
I servizi sociali scarseggiano.
L'ambiente urbano, allontanando i cittadini dalla natura, rende impossibile una economia di sussintenza.
I cittadini sono lasciati soli da una classe politica lontana, disinteressata e impotente.
I cittadini sono costretti a 'fare la fame'.
Virgilio Piñera, poeta, drammaturgo, romanziere cubano, censurato nella sua isola per il suo modo di essere poco consono ai 'principi maschilisti della Rivoluzione, esule in Argentina, è autore, tra l'altro, di questo brevissimo, fulminante racconto.
Cinico, sardonico, grottesco, Piñera riassume la scena in una metafora -densa, estrema- che ci interroga sul presente e sul futuro.
"La popolazione soffriva per la mancanza di carne.” (...)
“Come sempre accade, le proteste non andarono oltre le semplici minacce e ben presto i poveracci si ridussero a divorare le piú diverse verdure”. (..)
Solo il signor Ansaldo scelse una via diversa: “con grande tranquillità si mise a affilare un enorme coltello da cucina e senza stare a pensarci, abbassatosi i pantaloni al ginocchio, tagliò dalla natica sinistra un bel filetto”. E se lo cucinò.
Presto la notizia si diffonde, e la pratica sociale trova seguaci.
Il sindaco non perde l’occasione per mostrare il suo vivo desiderio che tutti “si alimentino delle proprie riserve, e cioè della propria carne, della rispettiva carne di ciascuno”
Qui il racconto in lingua originale: https://lnkd.in/d8-HctY9
Qui il racconto in italiano: https://lnkd.in/dUfAFyAb