Così come bisogna dare le giuste cure alla pianta osservandola e curandola durante la crescita, allo stesso modo, nel lungo percorso dell’educazione e dell’insegnamento, è necessario prestare molta attenzione a ciò che serve ad ogni bambino e ad ogni bambina per crescere e sviluppare le dovute conoscenze e abilità.
Sia in agricoltura sia nell’insegnamento c’è una fase in cui si semina, poi un lungo periodo di attesa durante la quale assistere e curare e, infine, un tempo di raccolta del frutto che nell’insegnamento coincide con il raggiungimento della crescita personale nella sua interezza.
Se in agricoltura si deve provvedere alla cura della pianta mediante innaffiatura, potatura, eliminazione dei parassiti, perché questa possa crescere sana e forte e in grado di produrre frutti di ottima qualità, nell’insegnamento ci vuole la stessa dedizione e la preparazione di un ambiente sano e stimolante perché tutti i bambini e tutte le bambine ricevano le risorse adeguate a sviluppare le proprie potenzialità.
Non tutte le piante sono uguali e tantomeno lo sono i bambini e le bambine ed è per questo motivo che è necessario offrire a ognuno e a ognuna di loro cure e tempi diversi per giungere al “raccolto”. Ogni pianta, ogni bambina, ogni bambino, ha i suoi tempi, richiede metodi e strumenti diversi per la sua cura, perciò l’agricoltore/ insegnante deve avere molta pazienza e rispettare le esigenze e i tempi di ognuna/o.
Quanta bellezza, quanta soddisfazione e felicità c’è nel vedere tutti quei buoni frutti maturi!
In agricoltura il frutto rappresenta il prodotto finale della pianta e, oltre ad essere utile per il suo valore nutritivo, ha un altro importantissimo pregio: esso protegge i semi che poi si disperderanno permettendo ad altre piante di nascere in modo da garantire la sopravvivenza della specie.
Succede qualcosa di simile anche nell’educazione poiché tutte le conoscenze e le capacità acquisite potranno essere trasmesse ad altri e condivise con altri e, in questo modo, si realizzerà la diffusione del sapere che, se è sapere nel vero senso della parola, potrà anch’esso garantire un futuro migliore al mondo e ai suoi abitanti.
Agricoltore e insegnanti sono simili e hanno ambedue una grandissima responsabilità. Se capitasse di non raccogliere o raccogliere frutti marci, prima di dare la colpa alla stagione chiediamoci se abbiamo davvero dato al “nostro frutteto” tutte le cure e le attenzioni necessarie e rimoduliamo con umiltà e onestà il nostro intervento.
Ah, dimenticavo!
Non abbiate fretta di raccogliere, non sempre i tempi sono quelli previsti, a volte bisogna avere la pazienza di aspettare.
SEMINA E RACCOGLI ©
di Germana Bruno
Se si pianta un buon semino
in un cuore di bambino,
così fertile e vitale
e si ha cura di innaffiare,
non c'è dubbio, sta' sicuro,
coglierai, quand'è maturo,
un buon frutto prelibato
che quel seme, ben piantato,
ormai albero fiorito,
produrrà all'infinito.
GIARDINIERE SENZA OMBRA ©
Ogni insegnante è giardiniere
nelle mattine fino alla sere,
pianta i suoi semi e poi li innaffia,
pur li riscalda e a volte ci soffia.
Con il calore, con l'acqua ed il vento,
quei semi crescono in un momento
ed i germogli teneri e belli,
presto diventano degli alberelli.
Col tempo ognuno si fa più robusto,
la chioma folta, i fiori ed il fusto
e l'insegnante non godrà di quell' ombra,
ma un po' di sé resterà in ogni fronda.
IO SONO UN ALBERO ©
Mi fanno tondo, oppure quadrato,
ma non è quello per cui sono nato,
a volte a triangolo, altre a spirale,
in ville e giardini così mi fan stare.
In realtà io sarei tutt’altro,
ma non capisco perché a volte non piaccio
e così forme strane mi danno,
un’altra cosa di me loro fanno.
Fragile, forte, grande o piccino,
io sono un albero che, come un bambino,
vuole seguire la sua natura,
vuole rispetto, amore e cura.
Io sono un albero con la mia forma
ed è per me questa la norma,
come un bambino ho un mio portamento
unico, raro e di mio gradimento.