TESTI
Le competenze di lettura ravvicinata si trasferiscono all'intelligenza artificiale?
C'è stata, di recente, una raffica di proclami ben intenzionati sulle virtù inaspettate dell'educazione letteraria nell'era degli interlocutori algoritmici. Un eccellente pezzo di Nick Potkalitsky, PhD offre quello che potrebbe essere definito un riavvicinamento pedagogico tra le testualità disordinate della narrativa e la peculiare fluidità dell'IA generativa.
Leggete Giacomo Debenedetti. L'autore non e' morto, non c'e' testo senza autore
Nel 1967 Barthes pubblica 'La mort de l'auteur' (“l'autore è morto”; “La nascita del lettore deve essere pagata con la morte dell'autore”. E Derrida pubblica 'De la grammatologie' (“non c'è niente al di fuori del testo”) . In quello stesso anno moriva Giacomo Debenedetti. Da quarant'anni -a partire dal saggio che, ventiquattrenne, nel 1925, dedicò a Proust- aveva indagato sul romanzo. Nel 1965 il suo pensiero trova sintesi nella sua “commemorazione provvisoria del personaggio-uomo”. Debenedetti mostra come l'autore non è per nulla morto: scrive faticosamente per conoscere sé stesso; scrive in qualche modo sempre la propria autobiografia: attraverso la scrittura, scrive per conoscere la propria malattia, la scrittura è la cura. L'autore non è per nulla morto: scrive faticosamente per conoscere sé stesso; scrive in qualche modo sempre la propria autobiografia: attraverso la scrittura, scrive per conoscere la propria malattia, la scrittura è la cura. Proprio da questa autoanalisi nasce la proposta rivolta al lettore, il patto tra autore e lettore. Debenedetti ci invita ad osservare come in ogni pagina, in ogni parola di Proust, Joyce, Kafka, l'autore è sempre presente. Ed in ogni pagina in ogni parola, aggiunge Debenedetti, l'autore ci dice: “si tratta anche di te”.
Quanti “idioti” incontriamo oggi?
Sto leggendo L’idiota di Dostoevskij.
Philiph K. Dick, how to build a universe that doesn't fall apart two days later, 1978
"Mi chiedo cosa sia 'reale'. Perché siamo incessantemente bombardati da pseudo-realtà create da persone molto sofisticate che utilizzano meccanismi elettronici molto sofisticati. Non diffido delle loro motivazioni, diffido del loro potere. Ne hanno molto. Ed è un potere sorprendente: quello di creare interi universi, universi della mente."
Meticciamento di razze e di culture: il senso delle Humanities
Il termine inglese 'Humanities' ha un ampio ventaglio di senso. Potremmo tradurre 'discipline umanistiche', 'studi umanistici', ma anche 'umanità'. Ed è doveroso poi considerare le 'Digital Humanities' rivisitazione delle Humanities tramite mezzi digitali e computazionali. Secondo alcuni non si può oggi più parlare di Humanities senza chiamare in causa l'intelligenza artificiale. Nell'articolo si sostiene invece che il senso delle 'Humanities' sta nel narrare ed ascoltare storie, generare e condividere conoscenze, senza bisogno di nessuna nuova macchina. E si narra quindi una storia che ha luogo all'Avana.
Pequeño vals vienés, di Federico García Lorca. Una traduzione italiana
Traduzione italiana del 'Pequeño vals vienés' di Federico García Lorca. La poesia sta nel libro 'Poeta en Nueva York', pubblicato postumo in Messico nel 1940. Il poeta era stato fucilato nei pressi di Granada il 18 agosto 1936.
I paradossi della parola e della conoscenza. A proposito di Philip Dick, Ubik
'Ubik', romanzo di Philip K. Dick uscito nel 1968, non cessa di interrogarci e di ammonirci. Come un quadro espressionista, oltre il realismo, oltre la fotografia, il romanzo ci parla del lato segreto delle cose. Osservato attraverso uno sguardo che è allo stesso tempo comico, tragico, delirante. Grandi concetti filosofici e teologici -il Logos- e concetti chiave del tempo il cui viviamo -il knowledge- ci appaiono illuminati in modo nuovo, chiariti nel profondo dallo sguardo stralunato di Dick.
Come le arterie di un ragno divino America Latina: sogno europeo, nuovo mondo
L'America Latina narrata dai cronisti che accompagnarono la Conquista spagnola. L'America Latina vista dai viaggiatori europei. E poi l'America Latina, colta nelle sue differenti sfaccettature culturali, sociali, politiche, ambientali, raccontata dai romanzieri latinoamericani : “tutto è nuovo, tutto è deja vu in questo labirinto di mangrovie, spirale nello spazio, con le numerose incisioni di fiumi suddivise nelle linee sottili di affluenti, correnti interne, torrenti costieri, come le arterie di un ragno divino, grande ragnatela, telaraña scaturita dalla musica degli elementi, spirale che 'carece de remate', anello senza fine”. La materia narrativa, la rete di storie riguardanti il Nuovo Mondo -rete variegata, diversamente intrecciata, senza fine né principio- non può che essere proposta per labili tracce, brani arbitrariamente tratti da sterminate biblioteche, connessi da sottili affinità. “Rimandi, frammenti, echi, dentro e fuori dal romanzo. Senza bussola, senza mappa". E sarà buona cosa se il lettore si smarrirà “lungo i tronchi e tra i rami di questo labirinto”. Ripubblico qui il decimo (penultimo) capitolo del 'Viaggio letterario in America Latina' (Marsilio, 1998; 'Viaje literario por América Latina', Acantilado, Barcelona, 2000), sintesi dell'intero saggio. Tutt'altro avrei potuto scrivere sull'argomento, molto avrei potuto aggiungere o togliere. La sequenza dei paragrafi potrebbe ben essere un'altra. Se scrivessi ora, certo scriverei un testo differente. Ma cosa vuol dire in fondo scrivere? Scrivere è un viaggio nel caos. Non tutto può essere esplicitato. Ho sempre pensato che l'autore non sia altro che un lettore che lascia tracce dei suoi percorsi. So comunque che non sarei riuscito a scrivere questo testo senza l'ausilio di un computer e di un programma di scrittura: il meraviglioso XYWrite, che stava in 250 kappa. Il testo era pensato per essere letto su carta, inevitabilmente abbandonandosi al flusso della narrazione. Ma lasciavo anche al lettore, attraverso fitte note, la possibilità di risalire alle fonti citate o alluse. In questa versione destinata alla lettura su supporto digitale ho eliminato le note. Perché penso che il lettore che legge sullo schermo, così come può muoversi all'interno del testo cercando il ricorrere del nome di un personaggio, di un autore, di un luogo, può anche giocare a cercare da sé l'origine dell'evocazione offerta dal testo. Avevo immaginato un lettore con il libro in mano. E ora il testo è affidato a un lettore con in mano il suo smartphone, o di fronte allo schermo. Il mio invito di autore e lettore resta lo stesso: di abbandonarsi all'ondeggiare del puro racconto, come ascoltando la voce di un cantastorie.
Maldita Ansia de Bienestar
Este relato trata sobre los dioses de la vida y de la muerte, o dicho de otro modo, sobre la búsqueda del bienestar, a toda costa, en todos los ámbitos, incluso en el más allá. No pretendo contarlo todo, eso sería tarea de cíclopes. Y es cierto que mi enfoque será poco científico. Me baso en un par de hechos inusuales que me sucedieron y en dos libros fuera de lo común. En estos tiempos digitales, con IA que saben todo de todos, opino que puede ser útil lo poco que cada uno va descubriendo. De hecho, al releer mis últimas palabras, dudo si sería más apropiado sustituir "útil" por "sutil".
Mundanal ruido. Un colloquio con ChatGPT4 avvenuto mercoledì 28 giugno 2023 tra le 19:30 e le 20:05. La macchina ha sbagliato di grosso, per fortuna conoscevo l'argomento
Giusto due anni fa, per la precisione il 28 giugno 2023, tra le 19:30 ero seduto qui alla mia scrivania a Portoferraio. Non ho i miei libri qui. Cercavo di ricostruire a memoria il contesto attorno a un verso famoso di Fray Luis de León: “lejos del mundanal ruido” (verso famoso nella letteratura spagnola quasi tanto può esserlo nella poesia italiana l'incipit di Dante: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura”). Google Search non mi soccorreva. Decisi allora di ricorrere a ChatGPT. E' stato il mio battesimo. Battesimo: greco antico 'baptismós': 'immersione'. Immersione in un colloquio da pari a pari con la macchina. Ho letto con interesse, in questi due anni, numerosissimi articoli e libri interi basati su colloqui con la macchina. E' giusto che ognuno faccia la sua esperienza e la racconti. La prima volta è importante. Perché poi si finisce, credo, per ripetere, nell'interazione, la stessa strategia. Conta il contesto, la motivazione.
Il potere dello spettacolo. Commento al romanzo di Norman Spinrad 'Bug Jack Barron'
Romanzi che dovremmo leggere o rileggere: Norman Spinrad, 'Bug Jack Barron', 1969. Politici e imprenditori prendono lezioni dal conduttore di talk show Jack Barron. Ma presto risulta chiaro che se Barron si presenta alle elezioni, la vittoria sarà sua. Nel romanzo 'Bug Jack Barron', pubblicato nel 1969, Norman Spinrad riesce a immaginare che Ronald Reagan si candiderà, e vincerà a mani basse. Ma ora, mezzo secolo dopo, sappiamo che era solo l'inizio.
Ogni racconto è una pianta. Ogni progetto è una pianta. Aiutiamola a crescere senza imporre controllo. Cosa ci insegna Felisberto Hernández
Felisberto Hernández, uruguayano, pianista mancato, autore di racconti, ci invita a vivere fedeli a noi stessi. Ci invita a cercare il nostro modo di essere artisti. Ci insegna anche -tramite la metafora di una piccola pianta, di cui osserviamo la crescita- a lasciare che, per quanto possibile, le nostre narrazioni 'si scrivano da sole' e i nostri progetti si sviluppino liberi da un asfissiante controllo.
Estasi e angoscia: creatività, plagio, influenza, IA
“Tutta l’umanità è un solo volume. Quando un uomo muore, il suo capitolo non viene strappato dal libro ma tradotto in una lingua più bella, ed ogni capitolo deve essere tradotto in questo modo. Dio si avvale di diversi traduttori. Alcuni brani vengono tradotti dall'età, altri dalla malattia, alcuni dalla guerra, altri dalla giustizia, ma la mano di Dio raccoglierà di nuovo in volume i nostri fogli sparsi per la biblioteca in cui ogni libro resterà aperto l’uno per l’altro.”
Borges e gli autori del Don Chisciotte: scrittura umana ai tempi delle macchine che forse scrivono
Borges, in un noto racconto, parla di Pierre Menard, un autore la cui opera consiste nel riscrivere parola per parola il 'Don Chisciotte' scritto da Cervantes. Riscrivere senza avere sottocchio ciò che aveva scritto Cervantes. Questa metafora ci guida nel ragionare sul modo in cui scriviamo noi umani, sul modo in cui scrivono oggi intelligenze artificiali.
Come di domenica mattina mossi da sincronicità si scrivono cose diverse dal compito autoassegnato finendo per svolgere in modo inatteso il compito autoassegnato
Avrei dovuto lavorare stamani a concludere un articolo che ho in sospeso da un mese. Ma l'arrivo di un messaggio su Whatsapp mi distoglie dal compito. Solo in apparenza, perché la via suggerita dal messaggio si rivela un modo per superare lo scoglio di fronte al quale mi ero fermato nella scrittura dell'articolo in sospeso. Ecco dunque un viaggio che connette, per via di Jorge Luis Borges, il mio libro 'Viaggio letterario in America Latina' con 'Les mots et les choses' di Foucault.
Tutti a bordo della Stultiferanavis, per un altro modo di leggere e di scrivere
Un invito a salire a bordo della STULTIFERANAVIS. L'invito è rivolto a tutti. Si partecipa leggendo, scrivendo, partecipando. Il progetto è nelle sue fasi iniziali, non sono state definite fasi o passi particolari da fare, si farà facendosi e il farsi sarà determinato anche da chi e da quanti saranno saliti a bordo. Parafrasando il richiamo di Nietzsche scritto nella Gaia Scienza ( "Alle navi filosofi"): "TUTTI ALLE NAVI: SALITE A BORDO".
Julio Cortázar e i limiti della velocità
In un racconto di Julio Cortázar, il viaggio in autostrada: chiusi ognuno nella propria scatola, corriamo veloci in avanti immersi in un non-luogo. Se questa è la norma, l'evento è l'ingorgo stradale. Dove prima le vetture sfrecciavano, coda di automobili ferme che si snoda a perdita d'occhio. Il bloccarsi del flusso delle auto in corsa è una discontinuità sistemica. La velocità è bruscamente negata. Improvvisamente sbalzati, del tutto impreparati, in un inatteso, sconosciuto, differente spazio-tempo, ''passeggeri' costretti a scendere dall'auto e a vivere l'emergenza insieme, si riscoprono diversiNascono tra di loro nuove relazioni sociali. Quando finalmente, pian piano, le auto iniziano a muoversi di nuovo "a ottanta chilometri all'ora" verso le luci di Parigi "che crescevano a poco a poco", tutti rimpiangeranno l'esperienza vissuta. Resta aperta per tutti la domanda: "perché tanta fretta, perché questa corsa nella notte tra auto sconosciute dove nessuno sapeva niente degli altri, dove tutti guardavano fissamente in avanti, esclusivamente in avanti".
La signora Berta Garlan: identità, desiderio e maschere nella Vienna fin-de-siècle
A oltre un secolo dalla pubblicazione, il romanzo resta attuale. Berta Garlan siamo noi, ogni volta che desideriamo fuori copione. Ogni volta che scopriamo che la libertà è un atto, non una concessione. Ogni volta che lo spazio psichico si allarga e la società cerca di richiuderlo. Schnitzler non salva, non consola. Ci invita a guardare. E quel che vediamo, se sappiamo leggere tra le righe, è un invito a pensare. Pensare a come ancora oggi il desiderio femminile sia terreno minato. Pensare a come la soggettività venga normata, silenziata, derisa.
Progetti di felicità: design, architettura, moda
Medito sulle parole di Italo Rota, grande architetto e costruttore di mondi, pensando a quanto possono continuare a parlarci. Da quando la casa in cui è nato è stata demolita, scrive, "tutto ciò che faccio è volutamente e inconsciamente effimero, introverso, portatile, rinchiuso in una valigia, un mondo interno opposto all'ossessione della nostra cultura occidentale che è stata quella di cambiare il mondo esterno".
Thomas Mann e i Buddenbrook: La maschera del ruolo
Thomas Mann nasce a Lubecca nel 1875 nel seno di una ricca e colta famiglia di commercianti. La vocazione letteraria è precoce: a venticinque anni, agli albori del ventesimo secolo, pubblica 'I Buddenbrook', grande romanzo di settecento pagine che parte dalla autobiografia per affrontare il tema che resterà al centro di tutta la vastissima produzione successiva. Il tema: l'eredità della cultura borghese e liberale, i suoi valori perenni, áncora e bussola di fronte ai grandi problemi contemporanei.