La ricerca di senso, l’impegno etico prima ancora che politico, il coraggio e la determinazione, la consapevolezza di essere una scintilla e una fonte di speranza (per la pace, i diritti, la democrazia e non solo) sono per me ciò che ha caratterizzato l’iniziativa evento della Flottilla.
Una iniziativa ispirata, partita nell’oscurità e nella colpevole disattenzione mediale e politica si è trasformata in un potente strumento di comunicazione, di disvelamento, di de-coincidenza con le narrazioni dominanti, proponendo una bussola utile a muoversi dentro il mare burrascoso di tempi feudali che hanno abbandonato la modernità e i suoi valori illuministici, umanistici e non solo. I coraggiosi, consapevoli, irragionevoli ma sicuramente non irresponsabili, hanno testimoniato la capacità umana di trascendere la sofferenza andando alla ricerca di azione, senso e di significato.
“Navigammo su fragili vascelli - per affrontar del mondo la burrasca - ed avevamo gli occhi troppo belli: - che la pietà non vi rimanga in tasca.” – Fabrizio de Andrè
Parlando della Flottilla l’argomento principale è sicuramente la sua funzione di rappresentanza di un comune sentire e di una presa di coscienza che non trova risposte in una classe politica governativa vergognosamente priva di ogni volontà, rispetto e dignità nel rappresentare i cittadini delle nazioni che governa. L’espressione di questa funzione di rappresentanza della Flottilla nasce innanzitutto dalla volontà e dalla capacità di agire, non un generico fare di cui si riempiono la bocca politici e politicanti, fasulli, inventati e servili giornalisti e opinionisti vari che hanno rinnegato la loro deontologia, ma anche perso il contatto con la realtà e la capacità tutta umana di esercitare una riflessione critica su ciò che sta succedendo loro intorno per poi fare delle scelte personali, etiche, responsabili.
La funzione di rappresentanza della Flottilla è stata quella di farsi carico di un’azione che ha mostrato al mondo intero cosa possano e riescano fare singole persone, cittadini, agendo come collettività, mettendo in gioco i loro corpi incarnati e disarmati, nel mettere in crisi il potere criminale di uno stato che si richiama alle democrazie occidentali, ma che ha nei fatti negato ogni valore democratico con l’occupazione di Gaza, il controllo illegale delle sue acque territoriali e soprattutto con il genocidio in atto a Gaza.
La funzione politica principale della Flottilla è stata però un’altra: risvegliare la speranza. E lo ha fatto in un modo imprevedibile ma che sempre in politica, anche storicamente, ha un peso: mettendo in piazza, in mostra, in movimento il corpo. Le centinaia di persone coraggiose che hanno solcato il mare Mediterraneo sulle navicelle della Flottilla lo ha fatto con la forza dei loro corpi, giovani e anziani, maschili e femminili. Con i corpi hanno sfidato il rischio calcolato e consapevole di perdere la libertà (ora sono tutti incarcerati) ma anche la morte. Con i corpi si sono mossi centinaia di migliaia di italiani riempiendo centinaia di piazze e con i corpi, prima ancora che con gli slogan, hanno manifestato il loro dissenso, la loro disobbedienza, la loro presa di coscienza che li ha portati a scendere in piazza e all’azione.
“Ho l’impressione che il dramma di Gaza abbia tirato fuori una coscienza di dignità che giaceva inespressa nella coscienza comune. Adesso è venuta fuori e ha risvegliato qualcosa, anche l’indignazione. Vedo tanta partecipazione e questo è un aspetto positivo”. - Cardinale Pizzaballa
L’azione è spontanea, coinvolge moltitudini di persone eterogenee, non sfilano con bandiere di partito, è ricolta al governo, all’Europa, all’Occidente ed è finalizzata a farsi ascoltare. L’azione è anche politica (una scintilla Politica) perché si porta appresso una condanna forte delle non azioni del governo, la sua complicità con un governo criminale, la colpevole disumanità nel non pronunciarsi mai su un genocidio in corso da due anni, la inazione nel decretare azioni economiche e politiche concrete verso Israele e i suoi alleati, in modo che le condanno non rimangano solo a parole, semplici e manipolatorie parole regalate ai social o ai TG e ai giornali ormai asserviti.
Moltitudini di persone in piazza con i loro corpi, volti e sguardi, in movimento, si stanno rivolgendo a chi su Gaza non spende una parola, chiedendo di dare una risposta chiara a chi si sta mobilitando, a una opinione pubblica che sta evidenziando una sensibilità umana e politica che i politici al governo dell’Italia mostrano di non avere.
Cosa possa succedere ora è impossibile da prevedere, la situazione non è semplice, anzi è molto complicata. Inutile illudersi su quello che molti stanno raccontando come risveglio dell’opinione pubblica. Il potere ha oggi strumenti potentissimi per spegnere questo risveglio e far riaddormentare corpi e coscienze.
Eppure, le manifestazioni di oggi (a Milano mai vista una cosa simile, chiedete a chi c’era e non fidatevi di foto ritoccate con l’IA o di servizi TV) esprimono un sussulto morale e politico reale, lo scoccare di una scintilla che crea sprazzi di luminosità dentro il buio in cui siamo caduti da tempo.
Le piazze piene non anticipano urne piene, non risolveranno il problema dell'astensionismo, non determineranno capovolgimento improvvisi (inutile. farsi illusioni) nei trend populisti, reazionari e autoritari a cui stiamo assistendo, però è un segnala forte di speranza, soprattutto per la partecipazione numerosa di giovani e giovanissimi. Tutti a manifestare per Gaza ma in realtà anche per esprime un malessere che è più grande, ha a che fare con il lavoro precario, la povertà, la disuguaglianza, la perdita dei diritti e soprattutto la sparizione di utopie e di futuro.
E allora non resta che da augurarsi che dopo la Global Sumud Flottilla, si organizzino e partano 10, 100, 1000 altre Flottille (una nuova è già partita dalla Turchia con 45 navi). Ogni nuova Flottilla agirà come scintilla , o se volete come farfalla che sbattendo le ali nel suo angolino di esistenza potrebbe provocare un uragano (il riferimento è al battito d'ali della farfalla di Lorenz).
Chi al mare, alla navigazione, ai vascelli sarà già abituato, troverà più facile, stare a galla!
“Non smettete mai di protestare. Non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Cercate la verità! Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma. Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma. Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai. “ - Bertrand Russell.