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Il libro che suggerisco per una lettura attenta è 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗙𝗔𝗦𝗖𝗜𝗦𝗠𝗢. Lo ha scritto Donatella Di Cesare che insegna Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma. È una delle voci filosofiche più presenti nel dibattito pubblico, sia accademico sia mediatico. I suoi libri sono tradotti e discussi all’estero. Tra gli ultimi titoli: Terrore e modernità (2017) e Marrani. L’altro dell’altro (2018). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato, tra gli altri, Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione (2017); Sulla vocazione politica della filosofia (2019), Il tempo della rivolta (2021) e Utopia del comprendere. Da Babele ad Auschwitz (2021).


Sinossi del libro

Un saggio lucido e spietato che mette a nudo il cuore oscuro della nuova destra: tra ipermodernità tecnocratica e regressione etnica, la democrazia si dissolve in un paesaggio neototalitario.


A cento anni dall'avvento del fascismo si va affermando nel mondo una nuova forma di totalitarismo che segue il comando della tecnica e obbedisce al principio del sangue. Solo se si considerano queste due tendenze, l'una ipermoderna e l'altra regressiva, è possibile analizzare nella sua gravità l'ascesa della nuova destra. Dalle sofisticate reti, nelle mani di un'élite globale, alle zone oscure in cui si compiono le pulizie etniche, questo libro disegna nei suoi molteplici aspetti il paesaggio contemporaneo dove la politica sembra aver abdicato alla guerra e la democrazia viene ridotta a etnocrazia. Proprio la gestione neo-totalitaria dei popoli, privati del loro potere e confinati entro i muri etnici, è il fulcro della destra tecnocratica.


Recensione breve

Nel suo ultimo saggio, Tecnofascismo (quando la tecnica diventa totalitarismo), la filosofa Donatella Di Cesare analizza il il paesaggio politico contemporaneo propondo una lettura originale e inquietante del nostro presente, che possiamo descrivere come l'era delle macchine caratterizzata da cambiamenti epocali e crisi continue. La riflessione della Fi Cesare non si limita a confrontare il passato fascista con il presente ma suggerisce di analizzare le nuove forme emergenti di fascismo, autoritarismo e totalitarismo che trae vantaggio dal connubio della tecnologia con il ritorno a dinamiche identitarie ed etniche che si richiamano al sangue, alla razza, alla nazione. La filosofa analizza l'emergere di due tendene, una ipermoderna tutta incentrata sul potere delle reti, degli algoritmi, delle piattaforme e delle infrastrutture digitali nelle mani di poche aziende High Tech, l'altra è una tendenza regressiva, che richiama ai “principi del sangue”, all'etnicismo, alla pulizia dei confini. Su queste tendenza emergenti la filosofa si interroga se siamo davvero usciti dall’epoca del fascismo o se stiamo forse entrando in una nuova versione, mascherata ma non meno pericolosa? Una nuova forma di fascismo nel quale le due tendenze prima citate si intrecciano nei regimi o nei movimenti della nuova destra, portando alla trasformazione della democrazia in ciò che Du Cesare chiama etnocrazia.

A cento anni dall’avvento del fascismo si va affermando nel mondo una nuova forma di totalitarismo che segue il comando della tecnica e obbedisce al principio del sangue.

Il termine “tecnofascismo” non è usato con leggerezza. Di Cesare lo introduce per descrivere un fenomeno che unisce due tendenze apparentemente opposte. ma in realtà complementari: da un lato il dominio impersonale e capillare delle tecnologie digitali (reti, piattaforme, algoritmi), dall’altro il ritorno di pulsioni identitarie, legate al “sangue”, all’etnia, ai confini da difendere. Da un lato l’ipermodernità delle tecnologie di controllo, dall’altro l’arcaicità della razza e del nazionalismo. Questo connubio dà vita a una forma nuova e insidiosa di potere.

Il libro è breve ma denso, articolato in sezioni agili che alternano riflessione filosofica, analisi politica e richiami alla cronaca. L’autrice non si limita a una denuncia generica del “potere della tecnica”, ma mostra come la trasformazione digitale della società abbia conseguenze profonde sulla democrazia. Le piattaforme digitali, lungi dall’essere spazi neutri o semplici strumenti, diventano veri e propri apparati di governo, capaci di orientare comportamenti, produrre esclusione, e rafforzare il controllo sociale.

Parallelamente, Di Cesare analizza il ritorno di ideologie che pensavamo relegate al passato: l’etnocrazia, ovvero un sistema politico basato sull’appartenenza etnica e sull’esclusione dell’altro; l’ossessione per l’identità nazionale; la chiusura dei confini, anche mentali. Tutti elementi che, insieme alla tecnocrazia digitale, vanno a comporre il quadro del tecnofascismo.

Il saggio è scritto con un linguaggio ricco e in stile filosofico, ma mai ermetico. Si percepisce la volontà di aprire un dibattito pubblico, di lanciare un allarme prima che sia troppo tardi. Donatella Di Cesare non usa toni apocalittici, ma il suo messaggio è chiaro: la democrazia è in pericolo se non siamo in grado di comprendere e contrastare le nuove forme del potere.

Un merito importante del libro è quello di collegare ambiti spesso trattati separatamente: la tecnologia, la politica, l’identità, la memoria storica. In un’epoca in cui la sorveglianza digitale è sempre più diffusa e in cui i discorsi dell’odio e della chiusura tornano a circolare, la categoria di tecnofascismo può aiutare a leggere ciò che accade con maggiore lucidità.

Non mancano, tuttavia, alcuni limiti, ma ciò non toglie valore alla proposta complessiva: un’ipotesi interpretativa forte, utile per stimolare domande e riflessioni.

Tecnofascismo è un saggio breve ma incisivo, che propone una chiave di lettura nuova per capire il nostro tempo. Non è un libro rassicurante, e non vuole esserlo. Ma proprio per questo è importante leggerlo: perché solo comprendendo le trasformazioni in corso possiamo provare a contrastarle. Un testo consigliato a chi si interessa di filosofia politica, ma anche a chiunque voglia comprendere meglio le dinamiche del potere nel mondo digitale.


      StultiferaBiblio

      Pubblicato il 14 ottobre 2025

      Carlo Mazzucchelli

      Carlo Mazzucchelli / ⛵⛵ Leggo, scrivo, viaggio, dialogo e mi ritengo fortunato nel poterlo fare – Co-fondatore di STULTIFERANAVIS

      c.mazzucchelli@libero.it http://www.stultiferanavis.it