Sono uno studioso appassionato di lingue antiche-orientali e testi sacri in lingua originale. Partendo da questi studi, ho scritto un libro “I racconti di Marco, Luca e Matteo”, un'opera di approfondimento e commento dei tre Vangeli sinottici. Sono anche un avvocato e, prima di appassionarmi allo studio dell'oriente antico, sono stato Direttore Affari Legali presso una multinazionale.
Alla ricerca della verità: riflessioni a partire dal caso della Sindone
In un mondo sommerso da informazioni e manipolazioni, è essenziale distinguere il vero dal falso. Partendo dal dibattito sulla Sindone, questo articolo invita a esercitare il pensiero critico e a non smettere mai di cercare la verità. Una sfida ancora più ardua oggi rispetto a ieri.
La Nave: rifugio, viaggio, rinascita
Dall’arca di Noè alla nave degli stolti di Platone, passando per miti antichi e simboli religiosi, la nave è da sempre rifugio e metafora di viaggio, diserzione e rinascita. Anche oggi, salpare può essere un atto di libertà. E magari, con una canzone in sottofondo.
Dal mito di Cnosso al web: il labirinto come simbolo eterno dello smarrimento
Da prigione del Minotauro a giardino degli amanti, da mosaico medievale a ragnatela digitale, il labirinto attraversa la storia trasformandosi ma restando sempre lo stesso: un luogo dove perdersi per ritrovarsi. Oggi, però, i labirinti sono invisibili e virtuali — e perdersi da seduti può essere molto più pericoloso. Un viaggio affascinante tra miti antichi, città moderne e intelligenza artificiale.
Acquario e naufragio: le due facce della stessa prigionia
Oggi due opposti si toccano, acquario e naufragio. Se il naufragio rappresentava un tempo il trauma dell’imprevisto, dello smarrimento e del confronto con l’ignoto, il naufragio moderno avviene, invece e paradossalmente, nell’acquario digitale dei social: uno spazio chiuso, rassicurante, ma invisibilmente oppressivo. Oggi si naufraga senza rendersene conto, in una realtà controllata da algoritmi e priva di sorpresa. Una possibilità per reagire è riscoprire e riconoscere la meraviglia, che ci accompagna fuori, oltre il vetro dell’acquario.