Come professionista nell'innovazione strategica e nel design, mi specializzo nella trasformazione di idee in storie di successo tramite il design industriale e l'intelligenza artificiale generativa. Le mie competenze si focalizzano sull'utilizzo di soluzioni di design thinking guidate dall'AI per rivoluzionare i processi di design tradizionali e ottenere risultati eccezionali. Grazie a una solida formazione sia in tecnologia creativa che in innovazione del design, supporto le aziende nel raggiungere nuovi livelli di efficienza e creatività.
La fragilità di chi non può ancora dire “io”
Una persona nasce due volte: biologicamente, quando arriva al mondo; simbolicamente, quando può finalmente dire “io”. Il nostro compito è custodire il tempo che separa queste due nascite.
Perché la coscienza funzionale diventerà centrale nello studio dell’IA
Nel discorso pubblico sull’intelligenza artificiale si è soliti oscillare tra due estremi: da una parte la fantasia di una coscienza delle macchine simile a quella umana, dall’altra la riduzione dell’IA a un insieme di processi statistici privi di profondità. Entrambe le posizioni, se prese isolatamente, risultano insufficienti a comprendere ciò che sta realmente accadendo nella ricerca contemporanea.
Corpo e identità
Nel dibattito contemporaneo attorno all’identità si confrontano visioni profondamente diverse, che raramente trovano un terreno comune.
La realtà non argomenta: accade
Una lettura fenomenologica di “Bullet in the Brain” di Tobias Wolff
La fame di essere visti
Oggi la fame non è solo di pane o di lavoro, ma di sguardi. Ovunque — negli uffici, sui treni, nei supermercati — le persone cercano di non sparire.
La colpa di cambiare
Un uomo che cambia non è più un simbolo: è un enigma. Ed è allora che nasce il disprezzo. Perché la metamorfosi è uno specchio, e chi la guarda teme di riconoscersi. Tutti vogliono essere liberi, ma nessuno vuole vedere cosa accade quando la libertà prende forma — quando un uomo decide di non essere più ciò che gli altri vogliono che sia. Il cambiamento non è mai estetico, è ontologico. Tocca l’essere, lo deforma, lo riscrive. E questo, per chi resta immobile, è intollerabile.
Un attimo di silenzio
Sul tempo, le scelte e la convivenza con le macchine