Leggo...

"𝘕𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪 𝘷𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘢. 𝘓𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘱𝘶𝘰 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘳𝘦 è 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪 è 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘪" (𝘐𝘵𝘢𝘭𝘰 𝘊𝘢𝘭𝘷𝘪𝘯𝘰).

Carta o schermo pari (non) sono?

In un contesto dominato dalla tecnologia digitale e dalle nuove conoscenze delle neuroscienze e della psicologia cognitiva, interrogarsi sul ruolo della lettura nello sviluppo del nostro cervello e nell’apprendimento può essere un viaggio utile e pieno di sorprese. Immersi dentro il surplus informativo della nostra epoca tecnologica e digitale, il rischio è di vedere messa in crisi l’emergenza della conoscenza e l’apprendimento, ma soprattutto la capacità della lettura profonda.

Leggendo e riflettendo

Chi, di fronte alla realtà malata odierna, ha un rigetto esistenziale, può rivolgersi alla lettura, sia essa intensiva o estensiva.

Il lavoro del lettore

Non è una colpa e non bisogna nemmeno criticare coloro che non amano leggere. Probabilmente non lo hanno mai fatto e non sanno neanche cosa si perdono.