Sono un ingegnere informatico profondamente convinto che la tecnologia, se guidata dall’umanesimo digitale, possa diventare lo strumento più efficace per democratizzare il sapere e potenziare l’apprendimento continuo. Negli ultimi anni mi sono specializzato nel campo dell’intelligenza artificiale, lavorando con passione per supportare studenti e professionisti nell’affrontare la rivoluzione scientifica che stiamo vivendo. La mia visione si fonda su un paradigma chiaro: l’apprendimento continuo è imprescindibile per comprendere e gestire la complessità del mondo odierno. In questo contesto, ritengo che l’alfabetizzazione sull’AI non sia solo una competenza tecnica, ma anche un prezioso strumento di crescita culturale e di consapevolezza critica.
L'AI e La Maledizione dell’Apprendista Stregone
Chiudete gli occhi. Sentite la musica? L'incalzare degli archi, la marcia inarrestabile di Paul Dukas. Vedete l'acqua salire, le scope moltiplicarsi senza sosta, e il panico puro sul volto di Topolino in Fantasia. L'Apprendista Stregone. È un'immagine che abbiamo impressa nella nostra cultura, potente, immediata. E oggi, sta diventando la metafora pigra, ma pericolosamente seducente, per descrivere il nostro rapporto con l'Intelligenza Artificiale. Proprio di recente, mi sono imbattuto in un articolo di Rivista.ai che evocava questa "Sindrome dell'Apprendista Stregone" in relazione all'IA. È un paragone facile: noi, gli apprendisti (sviluppatori, la società), abbiamo lanciato un incantesimo (l'IA generativa, i LLM) per un compito (automatizzare, creare, analizzare), e ora guardiamo con terrore la creazione sfuggirci di mano, moltiplicandosi in modi che non avevamo previsto e che non sappiamo come fermare. È una narrazione potente. Ma come ingegnere e, forse ancora di più, come umanista digitale, sento che questa metafora ci assolve troppo facilmente. Ci dipinge come vittime ingenue di una magia che non comprendiamo.
L'AI è profondamente Antidemocratica
L'IA non è il futuro, è un furto mascherato da innovazione. Il capitale finanziario sta privatizzando la nostra conoscenza pubblica. È un colpo di stato silenzioso, legale sulla carta, disumano nella sostanza. Consapevolezza critica o schiavitù algoritmica? Ora tocca a te scegliere.
Tutti parlano di AI, Python, velocità... ma io voglio parlarvi di un vecchio amico silenzioso: Java
Sì, avete capito bene. Quel linguaggio che molti considerano noioso è, in realtà, la spina dorsale del nostro mondo digitale. Vorrei spiegarvi, per chi non è un addetto ai lavori, perché Java è come il latino: una struttura rigorosa che ci insegna a pensare con disciplina in un mondo fluido e veloce in cui abbiamo bisogno di stabilità.