Mi sono stancato dell’obbligo di lucidare ogni parola, ogni gesto, ogni dettaglio — come se valesse più l’aspetto che il contenuto. È faticoso dover sembrare sempre all’altezza, per non essere scartati come quella mela un po’ opaca che nessuno sceglie al supermercato. Il fatto è che molti, quella mela, non saprebbero nemmeno riconoscerla per ciò che è. Non sono mai stati sotto un melo, un pero, un ciliegio. Non conoscono l’odore della terra vera, né la differenza tra ciò che cresce e ciò che semplicemente luccica, ma è marcio dentro.

Scrivo perché preferisco la sostanza al decoro, l’osservazione al compiacimento. Ho lavorato nei sistemi, con i sistemi, a volte contro. Ufficiale dell’Aeronautica in gioventù, poi project manager, poi consulente indipendente: ho imparato a navigare la complessità senza doverla vendere.

Su Stultifera Navis cerco uno spazio dove il pensiero possa mostrarsi nudo, senza scenografie. Non ho verità da difendere, né modelli da proporre. Solo l’urgenza di mettere in fila ciò che, per me, merita ancora di essere detto.


Sapere e tradizione come ingredienti del futuro

Una governance basata esclusivamente sulla conoscenza potrebbe cadere nella trappola dell’elitismo, alienando i cittadini comuni e creando una nuova forma di disuguaglianza. Tuttavia, ignorare il valore della competenza significa perpetuare un sistema inefficace e vulnerabile.

Bug, virtù e codice: lo stoicismo applicato al testing del software

Gli stoici ci invitano ad accettare ciò che non possiamo controllare – in questo caso, l’inevitabilità dell’errore in sistemi complessi – e a concentrare la nostra energia su ciò che possiamo cambiare: il modo in cui affrontiamo questi errori e impariamo da essi. Questa prospettiva trasforma il testing da un semplice controllo di qualità a un viaggio di scoperta e miglioramento continuo.

Ma tu, amico mio, sai perché stai zappando?

Ti sei mai fermato a riflettere sul significato delle tue azioni quotidiane? In questa semplice domanda si cela una profonda riflessione. Perché facciamo ciò che facciamo? Perché ci alziamo ogni mattina e affrontiamo la nostra routine? Nel mondo aziendale, frenetico e scandito da obiettivi, scadenze e riunioni, fermarsi a riflettere sembra quasi un lusso.

DevOps e la rivoluzione del “saper fare”: filosofia, tecnologia e pragmatismo

Immaginate di essere al volante di un’auto d’epoca, impeccabile e affascinante. Ogni dettaglio è curato, il motore gira come un orologio svizzero, ma ora vi trovate su una superstrada moderna, circondati da auto elettriche che sfrecciano veloci e silenziose. Questa immagine illustra perfettamente il rapporto tra i modelli tradizionali di gestione IT, come ITIL o SDLC, e le necessità del mondo attuale, dominato da velocità, agilità e imprevedibilità.

Sette modi di pensare al pensiero: una riflessione filosofica ed epistemologica

L’arte di pensare è una delle caratteristiche più distintive dell’essere umano, ma al tempo stesso una delle più complesse. Riflettere sul pensiero significa affrontare una duplice sfida: capire come formuliamo idee, decisioni e strategie, e comprendere i limiti e le distorsioni insite nel nostro modo di ragionare. Questo articolo, ispirato sia alla pratica manageriale sia alla tradizione filosofica, esplora sette elementi fondamentali del pensiero, connettendoli a riflessioni epistemologiche e filosofiche di ampia portata.

Imparando dalle piante

“Il mondo vegetale, descritto da Stefano Mancuso come una rete decentralizzata e collaborativa, si rivela essere un modello perfetto per i team Agile. In un progetto software, infatti, non c’è un’unica entità che prende tutte le decisioni: ogni membro del team, dal Product Owner agli sviluppatori, contribuisce attivamente, in una sorta di intelligenza collettiva.”