Testi
Ghibli mania: il diritto, il rispetto e l’eredità di Miyazaki
Il rilascio della nuova versione di ChatGPT capace di generare immagini, ha rinvigorito un dibattito mai esaurito sul copyright e il diritto d’autore. Le sue caratteristiche sono decisamente migliori di quelle di DALL·E 3, riuscendo a mantenere coerenza nei personaggi e nello stile anche con elementi complessi come il testo o i dettagli anatomici, ma sono tali da far concorrenza perfino a modelli collaudati da tempo come Midjourney. Una feature in particolare ha avuto un incredibile successo, ed è diventata rapidamente virale, anche perché incoraggiata dallo stesso Altman: quella che permette di interpretare un’immagine, o una propria foto, nello stile magico dello Studio Ghibli. I social si sono riempiti di avatar incantati, occhi enormi e atmosfere da fiaba giapponese, sorprendendo perfino i tecnici di OpenAI, che hanno faticato a gestire il sovraccarico di richieste. Insieme al facile entusiasmo, però, si sono alzati gli interrogativi sul senso di questo meme, e soprattutto sulla sua etica.
“Oltre i cigni neri” di Piero Dominici: Errore e complessità.
Viviamo in un’epoca dominata dalla tecnologia, dall’automazione e dall’ossessione per il controllo. Ci illudiamo di poter prevedere tutto, di eliminare l’errore e di semplificare la realtà, ma è davvero possibile? Piero Dominici, nel suo saggio Oltre i cigni neri. L’urgenza di aprirsi all’indeterminato (prefazione di Edgar Morin), ci invita a ribaltare questa prospettiva e ad abbracciare la complessità.
Incertezza e architettura dell’Informazione: verso una grammatica cognitiva del dubbio
Qualche giorno fa, su LinkedIn, un recruiter dichiarava di scartare tutti i candidati che non indicano competenze sull’intelligenza artificiale. Secondo lui, chi oggi non sa usare (o non dichiara di usare) l’AI non è più “occupabile”. Mi sono chiesto: cosa scriverei io, dopo trent’anni passati a lavorare con le informazioni, a progettare conoscenza, senso, orientamento? Sono forse meno competente solo perché non ho scritto “AI” nel curriculum? E allora ho provato a rispondere. Non con uno slogan. Ma con un saggio. Un saggio che parla di incertezza, di etica, di design cognitivo, di consapevolezza come forma di libertà. Un saggio che collega filosofia, teoria dell’informazione, architettura digitale e intelligenza artificiale. Perché non è l’AI che definisce la competenza, ma la capacità di dare forma al sapere. Anche — e soprattutto — quando è incerto.
Autismo: siamo noi che dobbiamo "guarire"?
Oggi (2 aprile) è la giornata dell'autismo. In Italia si calcola che le famiglie con un figlio autistico tra i 6 e i 14 anni siano 150000. Le circa 90 associazioni nazionali di genitori con figli affetti da disturbo dello spettro autistico (Angsa - Associazione nazionale genitori persone con autismo),continua a far fronte a difficoltà, richieste di aiuto e problemi. Come insegnante ho voluto offrire un mo contributo di riflessione sull'autismo, con una mia poesia.
Appartenenza: il cuore della gentilezza
Le definizioni a volte creano cornici e limiti, ma, nell’uso talvolta approssimativo di alcune parole, abbiamo pensato che conoscerne la radice potrebbe indurre a una comprensione profonda e quindi a un uso meno cognitivo e più percettivo.
"Albert Camus e Maria Casarès: l'amore contro il destino"
“Il y a six ans a commencé au plus profond de ma vie une vie nouvelle qui a fini par tout recouvrir ; il y a six ans j’ai compris, dans une nuit légère et brillante, que je t’aimais – et cet amour, malgré tous les déchirements, s’est élevé à travers les années pour devenir la fierté et la justification de ma vie.” Albert Camus à Maria Casarès (“Correspondance 1944-1959")
Fuoco, tecnologia, guerra
Nell’era in cui tutti ci siamo eletti a novelli Titani, capaci grazie alla tecnologia di sfidare gli Dei dei nostri tempi psico-malati, Prometeo, colui che regalò agli umani il fuoco, che Zeus non voleva dare loro, sembra vergognarsi del suo generoso gesto e provare dei rimorsi. Prometeo, che secondo l’etimologia usata da Esiodo era colui che sapeva prevedere, sembra oggi rendersi conto, vergognandosi, di non avere previsto nulla di ciò che sta succedendo. La Terra si è riempita di fuochi (guerre, combustioni da sottosuolo e mobilità, e non solo) che poco hanno a che fare con il Fuoco oggetto del suo dono. La saggezza che insieme al fuoco doveva servire a guidare lo spirito di iniziativa umano si è deteriorata fino a scomparire.
"Leggo per legittima difesa" (Woody Allen)
Leggere non è solo un piacere o una forma di arricchimento culturale, ma un baluardo contro l'invasione dell'omologazione che permea le nostre vite. In un mondo che spinge verso l'appiattimento del pensiero, dove le masse vengono guidate verso opinioni preconfezionate, leggere rappresenta l'ultimo rifugio dell'individualità. Quando sfogliamo le pagine di un testo, entriamo in uno spazio sacro dove il rumore assordante dell'uniformità si affievolisce, permettendoci di ritrovare la nostra voce interiore.
Gilles Deleuze passato e futuro
Riprendere in mano gli autori che ti hanno formato significa sempre misurare la distanza rispetto a chi si è stati: è un esercizio di percezione della trasformazione personale. L’autore, con i suoi libri, rimane lì, come una specie di stella fissa, e tu ti rendi conto di aver cambiato la tua posizione. Le cose stanno davvero così? Un autore o un’autrice importanti continuano a mutare, se non altro perché i loro testi continuano a produrre effetti sul mondo.
Il contatto
Nella nostra civiltà, in cui la velocità è un valore e l’eccesso di informazioni ci distrae continuamente, mettiamo sempre meno alla prova il senso del tatto, a meno che non avvertiamo segnali di grave pericolo. Anche le relazioni tra esseri umani sono sempre più mediate dalla vista e dalla parola e la vicinanza tra i corpi è spesso vissuta come minacciosa o comunque poco edificante, al punto che ad esempio viviamo come straniante la minima distanza interpersonale, così presente invece in altre culture, come quella asiatica. In questo modo, però, rischiamo, paradossalmente, di diventare noi ‘intoccabili’, come quella casta indiana costituita da individui ‘non toccabili’ perché impuri e addetti alle mansioni più umili.
Giustizia nei tempi digitali
Possiamo parlare di 'era digitale' ricordando che parliamo sia di causa che di effetto: l'economia, la finanza, la politica, gli interessi di una élite, generano una tecnologia. La tecnologia a sua volta determina economia, finanza, politica, cultura.
Vallo a spiegare a un gatto
Riflessioni inattuali sull’ora legale. Aual è il senso dell’ora legale? È davvero un bene per il nostro corpo, per i nostri equilibri? Un mio contributo sull'argomento, pensando al mio gatto.
Informazione come bene comune e pubblico
L'informazione come bene comune, pubblico, è un pilastro essenziale per la democrazia, la salute pubblica e lo sviluppo sostenibile. Lo è in tempi che al Nostroverso hanno sostituito i molteplici metaversi delle piattaforme digitali, hanno rotto il legame della prossimità fisica che sempre tiene insieme una società, hanno visto il diffondersi di sciami "di imbecilli", guidati dalla viralità malata e manipolata delle semplici informazioni, coltivata da influencer e guru vari che sulla informazione hanno investito il loro presente e futuro. L'informazione come bene pubblico è un concetto che sottolinea l'importanza dell'accesso libero e pluralistico alle notizie e ai dati, considerandoli essenziali per il funzionamento democratico della società e per il benessere collettivo. Questo approccio riconosce che l'informazione non è solo un diritto individuale, ma anche una risorsa condivisa che deve essere protetta e promossa. Per garantire la libertà, la pluralità e la veridicità dell’informazione è richiesto un impegno collettivo.
La corsa inutile e la gioia del cane. Sisifo rivisitato da un lupo
“Dobbiamo immaginare Sisifo felice.” (Albert Camus)
Il filosofo oggi non può che esercitare un sano anarchismo
"Il problema di come definire ciò che viene scritto mediamente sui social, mi tocca molto poco, ho imparato molto presto a nietzscheanamente distogliere lo sguardo. E' però il segno di un’epoca che scrive forsennatamente eppure dice molto poco, e non mi riferisco solo a ragazzini, adulti e vecchi sui social, ognuno con la propria dose di ridicolo che si porta addosso. Mi riferisco alla scrittura filosofica. Il buon vecchio stile filosofico, così vario e multiforme, così pirotecnico anche quando noioso, sembra avere subito il contraccolpo dei social, appiattendosi. Le case editrici, osano poco; quelle piccole non hanno potenza di fuoco. Gli scrittori, pur di essere pubblicati obbediscono a editor, agenti, correttori, suggeritori, uffici stampa ecc. I libri che abbiamo sottomano, sono tutti truccati, tutti depotenziati, ammesso che valgano qualcosa già in partenza."
Hypnocracy: arcano svelato e fact checking debunked
Come promesso, ecco la mia personale indagine su “Jianwei Xun”, un lavoro da profiler a caccia del killer, che racconto qui in due tappe. Risulterà anche un’operazione di debunking di un certo fact checking, accettando la sfida lanciata dal libro Hypnocracy, e dimostrando che il fact checking si può fare, se però esso stesso non è affetto da bias. Infatti l’esame dei fact checker non è privo di allucinazioni, errori e valutazioni sommarie, ma proposte come verità, tanto che sono state espresse con un certo dileggio per chi non le riconosce come tali.
Qualcosa su Simone Weil
Ma chi era veramente questa ragazza francese inclassificabile ? Una ragazza ricca, una ribelle, una filosofa, una professoressa, una scrittrice, un’operaia, una marxista, un’atea, un’ebrea, una cristiana ?
Contro la Repubblica Tecnologica: la nave, non il missile
Un saggio filosofico sull’intelligenza artificiale, la crisi dell’autorialità e la deriva bellica della tecnologia. Tra navi, missili e filosofi apocrifi, Fulcenzio Odussomai ci guida in un viaggio attraverso le soglie del potere e dell’immaginazione.
Sul “salire a bordo”
Il salire a bordo necessariamente richiede un qualche tipo di sforzo, di fatica, sacrificio, sufficienti a soverchiare - in un certo senso ad annullare - quella stessa forza che permette al dispositivo tecnico (la murata della la nave, le mura della fortificazione) di inscrivere un perimetro all’interno dell’elemento (mare o terreno che sia). Occorre cioè oltrepassare un margine, una estremità, un limite: non è sufficiente il “varcare” una soglia, occorre saltare il fossato, occorre scavalcare il muro di cinta: questo è salire a bordo.
Lev Tolstoj, appassionato pacifista
Tutta la vita e le opere di Lev Tolstoj sono attraversate dal contrasto stridente tra una vita ideale, buona ed innocente e la vita al servizio della società e delle convenienze, artificiosa se non crudele.