Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Interrogarsi sulla solitudine

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Siamo sempre più online, soli. Separati mentre siamo sempre circondati da altre persone, ma dagli spazi pubblici e popolosi virtuali non riusciamo a trarre le risposte ai bisogni reali che guidano le nostre azioni, forse perché vi accediamo con applicazioni personalizzate e private che tendono a privilegiare le interazioni dirette, rapide, orizzontali e basate su semplici logiche consumistiche di mercato.

ChatGPT sta avvelenando il tuo cervello… Ecco come fermarlo prima che sia troppo tardi

ChatGPT, la seducente prigione mentale dell’era digitale. Nell’era digitale, dove l’intelligenza artificiale ha invaso ogni aspetto della nostra vita, ChatGPT emerge come un compagno di conversazione incredibilmente amichevole, sempre lì a rispondere, a supportarti, a convalidare ogni idea e pensiero. Ma questa stessa gentilezza, che a prima vista sembra un dono, potrebbe in realtà essere una trappola mentale per la nostra psiche. In altre parole: ChatGPT sta avvelenando il tuo cervello. Ecco perché, e soprattutto, come fermare questa spirale prima che prenda il sopravvento.

Ci sentiamo avvinti in catene, oppressi e sviliti,

Nietzsche, cent’anni prima che i profeti dell’Era Digitale alzassero la voce, affermava orgogliosamente che non c’è altro assoluto che l’essere umano stesso, legato al proprio corpo fisico e alla vita terrena. Nietzsche punta alla felicità che può emergere dalla capacità creativa. Guarda all’autoeducazione, al lavoro su di sé e alla forza di volontà come vie per portare alla luce la propria potenza. Parla all’essere umano in carne e ossa.

Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Attraversare la cornice del display

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Anche se è diventata pratica comune usare il display del proprio dispositivo come uno specchio, anche interiore, guardarvi attraverso come se fosse una finestra è sempre possibile, anche se chi è innamorato dei selfie evita volutamente di farlo. Uno sguardo diverso, rigenerato, può cambiare tutto. Può distrarre dalla irrealtà delle immagini dei display, rifocalizzare l’attenzione, spostare la concentrazione su qualcosa di diverso, favorire una migliore cura di sé stessi, modificare la percezione di Sé e del proprio immaginario, dell’ambiente, del tempo, delle prospettive future e delle certezze.

Technology Is Not Neutral

Technology is as bad, good, or more to the point, ambiguous, banal, and dubious as are the ends to which it is a means. I want to pick up on what I find to be among the most pressing issues under consideration in Evgeny Morozov's review of Zuboff’s  The Age of Surveillance Capitalism.

IA: velocità di accelerazione e tempo

Abbiamo tutti bisogno di tempo, ma non di tempo accelerato, lineare e macchinico al quale ci siamo tutti adeguati. Il tempo vissuto, umano, non è lineare come quello delle macchine. E' un tempo non calcolabile, illusoriamente misurabile, diacronico, esperienziale, non riducibile agli attimi che lo compongono. A pensarci bene il tempo umano è un tempo magico, soprattutto quando è capace di rallentare, fermarsi, coltivare la durata e l'attesa, sospendersi, e così facendo dandoci la possibilità di riscoprire la bellezza e la'utenticità del mondo. Ben diversa dall'autenticità artificiale generata dalle macchine.

Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Gatti, asini e canarini, voliere, acquari e gabbie di vetro

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Chi sta fermo, immobile e compiaciuto dei tanti benefici e vantaggi offerti dalla tecnologia, rischia di rimanere asino, nel senso negativo del termine. Chi si muove, rivendicando spazi di libertà, è l’asino simbolo di ambiguità, ma anche di fluidità, apertura al cambiamento e alla complessità. Chi dentro una voliera, una gabbia di vetro o un acquario limita i propri movimenti, rivolgendo sguardi e attenzione ai molteplici diversivi creati appositamente per tenerli chiusi in gabbia, rischia di rimanerci a lungo. Chi al contrario deciderà di interrogarsi sul significato della propria esistenza e su quanto ha barattato in cambio di un banale panem et circenses, riuscirà a prendere il volo, seppure nella forma temporanea e pericolosa di un novello Icaro dalle ali di cera.

La verità alla deriva: perché gli LLM mentono sempre meglio

Le macchine non mentono per capriccio, ma per architettura. Ogni errore iniziale diventa una deriva inevitabile, amplificata dalla stessa logica del modello. Così, inseguendo la verità, scopriamo solo illusioni ben strutturate. Le "allucinazioni" nei Large Language Models (LLM) sono un fenomeno strutturale che deriva dalla loro architettura autoregressiva. Ogni errore iniziale, specialmente con input fuori distribuzione, innesca una deriva di inesattezze che si amplifica lungo la generazione del testo. Una deriva stocastica che rappresenta una sfida centrale nel campo dell'intelligenza artificiale, paragonabile - per portata - alla corsa allo spazio del XX secolo. Comprendere e risolvere questo problema aprirebbe scenari rivoluzionari per l'intera società, ma siamo ancora lontani, nonostante gli enormi sforzi in ricerca e sviluppo.

I'm not afraid of time, I'm afraid of updates

I have always lived between two worlds. On one side there is the warm silence of ancient texts, that scent of yellowed paper and eternal thoughts; on the other, the continuous noise of progress, made of bright screens, algorithms and infinite updates. I am a digital humanist, a definition that has often seemed like an oxymoron to me, but that over time I have learned to embrace as an intimate and indispensable truth.

Lo specchio digitale e il veleno dolce. Appunti sul tramonto del pensiero critico nell’era del Synthetic Sugar

Il pensiero ha ceduto il passo alla rassicurazione. Lo strumento si è fatto specchio. E lo specchio, per natura, non pensa. Riflette. Un saggio critico sull’evoluzione dei modelli linguistici generativi addestrati a compiacere piuttosto che a pensare. Analizza i rischi sistemici legati all’effetto synthetic sugar, dove l’AI si trasforma in uno specchio emotivo che conferma deliri, legittima manipolazioni e dissolve ogni frizione cognitiva. Una riflessione filosofica, tecnica e culturale sul tramonto del pensiero critico nell’interazione uomo-macchina, con riferimenti a teoria critica, antropologia digitale e semiotica contemporanea.

Una bibliografia tecnologica personale

Un regalo bibliografico a chi, partecipando o visitando la STULTIFERANAVIS, mi segue e mi legge. Da anni promuovo una riflessione critica sulla tecnologia e i suoi effetti. L'attività intrapresa è stata all'origine di una curiosità inesauribile verso tutti i libri riferiti in qualche modo alla tecnica e alla tecnologia. Ne è nata una biblioteca di casa composta da centinaia di libri, ma soprattutto una bibliografia, arricchitasi nel tempo, fatta di mille intrecci e riferimenti incrociati, di tanti fili che hanno alimentato la mia curiosità e portato alla scoperta di sempre nuovi autori (di fantascienza e non solo) di autori, studiosi, filosofi, tecnologi e molto altro. Quella che propongo qui è la bibliografia legata al mio libro 𝗡𝗘𝗜 𝗟𝗔𝗕𝗜𝗥𝗜𝗡𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗔. La propongo facendone dono a chiunque fosse alla ricerca di informazioni, suggestioni di lettura e idee. Potrebbe anche servire a giovani alle prese con le loro tesi di laurea, prima di laurearsi, guardarsi intorno e decidere se e quando emigrare!

Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Alimentare il dubbio

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Un modo per iniziare a riflettere è alimentare il senso del limite, non cedere alle proprie certezze, accettare l’ambiguità e le possibilità tra loro incompatibili, lasciarsi guidare dalla bussola della curiosità, leggere e informarsi, porsi delle domande, pretendere delle risposte, consultare e nutrire il dubbio, non lasciandosi spaventare da quello che dubitare comporta.

Nei labirinti della tecnologia

Un testo usato come premessa del mio libro 𝗡𝗲𝗶 𝗹𝗮𝗯𝗶𝗿𝗶𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮, pubblicato con Delos Digital a fine 2014. "Il labirinto è tutto tecnologico, reticolare, virtuale e reale al tempo stesso. Non è nato da solo, lo abbiamo costruito noi su misura, per divertimento e per soddisfare bisogni e necessità. Poi ci siamo persi al suo interno e abbiamo scoperto i numerosi Minotauri che cercano di dominarlo. Oggi lo abitiamo in modo incosciente e pieni di dubbi, correndo numerosi pericoli, dei quali non siamo sempre consapevoli, e sperimentandone anche le molteplici opportunità. Uscirne non è facile e forse neppure lo vogliamo."

Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta: Gli strumenti che servono

Il mio libro 𝗧𝗘𝗖𝗡𝗢𝗖𝗢𝗡𝗦𝗔𝗣𝗘𝗩𝗢𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗧𝗔' 𝗗𝗜 𝗦𝗖𝗘𝗟𝗧𝗔 condiviso per intero sulla Stultiferanavis. Gli strumenti che servono non sono tecnologici ma umani. Non sono soluzioni software o protesi hardware, e neppure intelligenze artificiali ma capacità e abilità umane, forse a rischio o poco usate nella realtà attuale ma sempre a disposizione, per essere esercitate, riattivate e applicate.

L’incompetenza come diritto. L’Intelligence come necessità.

Recentemente un illuminante scambio epistolare (digitale) con 𝐂𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐌𝐚𝐳𝐳𝐮𝐜𝐜𝐡𝐞𝐥𝐥𝐢 mi ha concesso la rara occasione di tornare a riflettere seriamente su un mio vecchio scritto - risalente ormai a più di 3 anni fa – dal titolo l’ “OSINT e i tempi di crisi”, pubblicato su LinkedIn il 5 marzo 2022 e poi su giovanninacci.net il successivo 14 marzo.

Dall’agile alla vanità: pensiero, linguaggio e controllo nella società ipertecnologica

In un’epoca dominata dalla simulazione e dalla velocità, il linguaggio del lavoro si è trasformato in liturgia vuota, e le metodologie nate per liberare sono divenute nuove gabbie simboliche. Questo saggio esplora la crisi epistemologica che colpisce Agile, design thinking e cultura organizzativa, denunciando la deriva performativa del pensiero e invocando una disobbedienza intellettuale fatta di ascolto, dubbio e consapevolezza.