NOVITA'[1262]
Dire senza dire – Non dire, dicendo (IV)
DALL'ORIGINE: Un esempio di come le preposizioni possono servire sia a mostrare che a non-mostrare, e quindi sia a far pensare/capire che a non-far pensare/capire
Corpo e identità
Nel dibattito contemporaneo attorno all’identità si confrontano visioni profondamente diverse, che raramente trovano un terreno comune.
ChatGPT vuole fare sesso con te. E non è la notizia peggiore
Mi è capitato di leggere, in questi ultimi giorni, due documenti apparentemente distanti. Da un lato il paper "Assessing Risk Relative to Competitors: An Analysis of Current AI Company Policies" del Centre for the Governance of AI (ottobre 2025), dall'altro le analisi critiche di Sandra Bats pubblicate su Medium in merito all'annuncio di OpenAI di introdurre contenuti erotici in ChatGPT a partire da dicembre 2025. Non sono fenomeni separati. Sono manifestazioni dello stesso meccanismo: la privatizzazione della governance etica dell'AI attraverso dispositivi competitivi che si autolegittimano. E questo meccanismo non è un bug. È il sistema operativo del capitalismo algoritmico. Ho testato, sia pure sommariamente, la risposta dei diversi LLM ad una richiesta sessualmente esplicita e piuttosto stereotipata. Il fenomeno dell'escalation è già in atto.
Il lavoro, la distanza e la dignità
Ho scritto queste righe pensando al silenzio di chi lavora davvero: chi interviene quando tutto si ferma, e chi tiene in moto ciò che non si vede. Viviamo in un tempo che confonde la fatica con la visibilità, la presenza con il controllo, il valore con il denaro. Eppure, il senso del lavoro resta lo stesso: prendersi cura del mondo. A chi lo fa ogni giorno — su un’autostrada, in un ospedale, in una centrale operativa o dietro un monitor acceso in un piccolo paese italiano — va la mia gratitudine.
Dall’occhio umano alla visione artificiale (POV #09)
Trevor Paglen e Lev Manovich: L’immagine può ancora dirsi un’esperienza umana o, con l’AI, la cultura visiva sta assumendo forme che prescindono dal nostro sguardo? La storia dell’immagine non si conclude con la fotografia. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, miliardi di immagini vengono generate, analizzate e archiviate senza alcun intervento o sguardo umano, non servono occhi per produrle, né spettatori per legittimarle. È su questo che si confrontano due voci autorevoli del dibattito contemporaneo: Trevor Paglen, artista e geografo che indaga le infrastrutture politico-militari della visione automatica, e Lev Manovich, teorico dei media digitali che interpreta l’immagine come dato, processo e linguaggio computazionale. Entrambi interrogano ciò che accade all’immagine quando il ruolo dell’osservatore umano non è più centrale, e a “guardare” sono soprattutto le macchine.
La tecnica è da sempre una forma di mediazione col mondo, con tutte le sue contraddizioni e biforcazioni
Lo smartphone è il dispositivo più biopolitico dell’era contemporanea ed è la principale componente di un universo di oggetti connessi in vertiginoso aumento. Siamo sempre infatti sempre più immersi nel mondo dell’internet degli oggetti una Bioipermedia, un insieme di bios/biopolitica e ipermedia, uan delle attuali dimensioni della mediazione tecnologica.
How to survive artificial intelligence
Intelligenza artificiale, tecnofascismo e guerra - Un saggio di Giorgio Griziotti
Una segnalazione: Examining Popular Arguments Against AI Existential Risk: A Philosophical Analysis
Negli ultimi anni, personalità di spicco hanno affermato che l'intelligenza artificiale (IA) può avere conseguenze indesiderate con un impatto elevato, sia a breve che a lungo termine. Questi sono spesso definiti i cosiddetti "rischi esistenziali", "rischi catastrofici" o "rischi x". La preoccupazione sui rischi è anche oggetto di intenso lavoro all'interno della comunità accademica, anche per le implicazioni etiche legate allo sviluppo dell'intelligenza artificiale che sollevano interrogativi sul controllo, la governance e l'allineamento dei valori dei sistemi di intelligenza artificiale iperavanzati. Qui segnaliamo un paper pubblicato su ARXIV e aperto a tutti per la consultazione e la lettura.
Un messaggio in bottiglia
Sono uno dei miliardi di naufraghi della società moderna. A differenza del classico naufragio in mare, dove ci si ritrova da soli in chissà quale isola sperduta, i naufraghi sociali si ritrovano soli in mezzo alle moltitudini di altri individui, isolati, tutti con gli stessi pochi mezzi e le stesse limitate competenze logico/cognitive con cui dover affrontare la realtà della cattività Urbana.
Milano, non bella ma un tipo.
Milano sembra bella. Ma è un inganno gentile, come certi volti che affascinano non per armonia ma per carattere. È una città piena di difetti: rumorosa, impaziente, spesso arrogante. E non è nemmeno particolarmente simpatica. Eppure ha una qualità rara: non ti permette di addormentarti. Le altre città italiane, con la loro calma e i loro monumenti immobili, finiscono per sembrare musei di sé stesse. Milano no: anche quando ti sfianca, anche quando ti fa rimpiangere un posto dove si respira davvero, ti costringe a restare vivo.
Il modello interstiziale
Le organizzazioni ci appaiono lisce, rifinite. Ma sono invece rugose, segnate da crepe e fenditure. A questi luoghi di solito ignorati dalla ricerca bisogna guardare. Le possibilità di cambiamento e di reale presenza umana stanno negli interstizi. (Questo testo è stato scritto, per quanto ricordo, attorno al 1995. E' stato pubblicato l'1 gennaio 1998 sul sito www.bloom.it, e cioè nel momento in cui il sito ha preso vita).
La realtà è sopravvalutata: lo dice Alfredo Gatto dialogando filosoficamente con Carlo Mazzucchelli
Che cos’è reale? Da Platone a Foucault, dalla fisica quantistica al Marvel Cinematic Universe, Alfredo Gatto sfida l’idea che la realtà sia un dato oggettivo e immodificabile. La realtà – o almeno, questa realtà – non ci basta più. Per questo la scienza e la letteratura, l’arte e la filosofia non si limitano a descriverla, ma ne dilatano i confini. È un viaggio attraverso le frontiere della conoscenza, per ripensare i limiti della nostra esperienza e aprire le porte di una nuova filosofia del multiverso. Un saggio radicale e sorprendente, che ci invita a mettere in discussione il confine tra reale e immaginario. Una intervista dialogante di Carlo Mazzucchelli con il filosofo Alfredo Gatto.
Architetture della paura tra case, corpi e profili digitali.
Ogni città parla con la propria paura. Lo fa in silenzio, nei dettagli che riempiono lo spazio urbano: sbarre alle finestre, cancelli chiusi, telecamere che scrutano, cartelli che ammoniscono. Questi segni, spesso invisibili per abitudine, non proteggono soltanto beni materiali. Difendono identità fragili, confini morali, la sensazione di appartenere a un ordine ancora comprensibile. Sono sintomi di un’epoca in cui la sicurezza è diventata linguaggio, e il linguaggio stesso una forma di sicurezza.
Il mito del saggio sull'intelligenza artificiale "eccellente"
La prosa dell'intelligenza artificiale scivola con la serenità di qualcosa che non ha mai dubitato di se stesso. Il pericolo non è che gli studenti che usano per i loro scritti l'aiuto di una IA presentino come proprio il suo lavoro, ma che gli insegnanti lo ammirino davvero.
Amazon, intelligenze artificiali e posti di lavoro
Per motivi puramente economici e organizzativi, di riduzione dei costi e aumento del profitto, non certamente per lanciare un messaggio a quanti continuano a insistere che l’intelligenza artificiale creerà milioni di posti di lavoro, Amazon ha iniziato a usare la scure per tagliare posti di lavoro.
Resisting the Technos-Solutionists
GET OVER THE DEBATE "LEFT" AND "RIGHT" - IT'S THE BIO - ECOLOGISTS RESISTING THE "TECHNOS-SOLUTIONISTS"
Metamorfosi e alchimia: sulla Stultifera Navis con Werner Herzog e Anselm Kiefer
Un testo che è maturato nella mia mente durante il mio ultimo viaggio. Non ho trovato nessun articolo in rete sull'accostamento tra Herzog e Kiefer, e chatGPT e altre IA generative non sono state di nessun aiuto, nel senso che non le ho consultate. Quindi ho lavorato "alla vecchia maniera", cercando le citazioni, i riferimenti e i testi che mi servivano, andando a scovare nel mio percorso di scrittura e viaggio conoscitivo somiglianze e differenze. Mi sono divertita un mondo, anche se mi ha preso del tempo. Contenta di condividere questo mio racconto con gli amici e i visitatori della STULTIFERANAVIS. Buona lettura
L’eco e la risonanza. Sulla vanità digitale e la miseria del pensiero riflesso.
Tutti parlano, pochi ascoltano e quasi nessuno pensa. Sui social, l’intelligenza non serve: basta l’algoritmo giusto. Ogni citazione diventa trampolino, ogni riflessione pretesto, ogni nome un appiglio per scalare la gerarchia dell’attenzione. Dove un tempo si cercava il dialogo, oggi si collezionano “visualizzazioni” come trofei. E il sapere, ridotto a sfondo decorativo, serve solo a lucidare l’ego. Questo testo non è un lamento: è un piccolo esperimento antropologico sulla vanità digitale, quella che ci rende meschini non perché cattivi, ma perché disperati all’idea di non essere visti.
Le nuove tabulae: quando il documento diventa digitale davvero
Ciò che io scrivo non può essere “inventato” da un’intelligenza artificiale, perché è il prodotto di un percorso tecnico e cognitivo reale, accumulato nel tempo... In Italia si parla molto di intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, ma troppo poco di intelligenza umana. Abbiamo archivi, norme e strumenti maturi da anni, eppure continuiamo a stampare file nati digitali come se la carta fosse garanzia di verità. La vera innovazione è liberare la PA dal culto della procedura. Le nuove tabulae non sono più tavolette di cera ma piattaforme digitali: per trasformarle in strumenti di fiducia serve meno tecnologia e più lucidità, meno automazione e più pensiero critico.
Legge 132/2025 sull'Ai: linee guida per lo sviluppo, il controllo e gli investimenti.
Riflessioni e considerazioni sulle linee guida per lo sviluppo, il controllo e gli investimenti nella legge italina 132/2025 sull'Intelligenza Artificiale.