Testi
Manuale di sopravvivenza per favorire la gentilezza
Esistono piccoli gesti di gentilezza che fanno bene a chi li fa così come a chi li riceve. Sono in genere piccole attenzioni che possono cambiare la giornata ma anche suggerire scelte precise che potrebbero renderla migliore. Scelte di attenzione, scelte difficili perché non comuni e diffuse, scelte che vanno oltre le parole e tengono lontani dai mezzi usati per esprimerle, scelte condivise perché originate da bisogni e necessità simili, scelte intelligenti perché in grado di guardare al futuro, scelte amorevoli perché fatte esclusivamente per far piacere o per amore dell’altro.
Dalla “Homework Apocalypse” alla sfida del pensiero critico
L’intelligenza artificiale stia cambiando la scuola e la formazione: basta riflettere sulla cosiddetta “homework apocalypse”. I compiti li fa l’AI, le ricerche si scrivono in un clic. Ma possiamo permetterci questo esonero cognitivo nell’epoca delle post-verità e delle narrazioni alternative? Per fornire uno strumento concreto per la didattica, propongo una simulazione interattiva con l’AI: “Sancho Panza e la sfida del pensiero critico” al tempo stesso esercitazione sul pensiero critico ed esempio di come potrebbero evolvere le attività didattiche nell’era dell’AI. Nel gioco, i partecipanti vestono i panni di Sancho Panza e cercano di convincere Don Chisciotte che le sue visioni sono illusioni. Un “gioco serio” per allenare il pensiero critico nel confronto con visioni alternative, opinioni granitiche e… IA generativa.
Paris 1793, Madame Roland, una rivoluzionaria sulla ghigliottina
Nel Settecento in Francia e in Inghilterra alcune donne incominciarono a raccontare se stesse in diari privati o memorie o carteggi epistolari. Sono elaborati preziosi perché sono una testimonianza in prima persona di vite vissute, di eventi che altrimenti sarebbero stati destinati all'oblio, di sentimenti ed emozioni non mediate dagli storici o dai romanzieri (per quanto anche le opere storiche e letterarie hanno ovviamente un loro grande valore). Era la realtà che erompeva sulla scena del mondo seppure discretamente. Le donne incominciarono ad uscire dall'anonimato, ad utilizzare la parola scritta come mezzo di espressione e di comunicazione.
Il mal di testa di Socrate
Introduco con una domanda: Come sarebbe stata una giornata di Socrate al mondo d’oggi?
Un eremita
Un eremita ritorna dopo tanto tempo, seppur per poco, a rivisitare la civiltà. Noterà qualcosa di nuovo e strano per lui; quel qualcosa che, per chi vive nella civiltà, lo considera ordinario e scontato.
Comprendere il funzionamento della democrazia è sempre più necessario, per difenderla
Negli ultimi decenni, le democrazie occidentali hanno attraversato trasformazioni profonde e spesso turbolente. L’entusiasmo per l’espansione della democrazia dopo la Guerra Fredda ha lasciato il posto a una fase più complessa, segnata dall’ascesa dei populismi, dalla crisi della rappresentanza politica e dal crescente scetticismo nei confronti delle istituzioni. I partiti tradizionali faticano a mantenere il consenso, mentre i nuovi movimenti politici – spesso caratterizzati da un forte uso dei social media e da una retorica anti-establishment – ridisegnano il panorama politico.
Frammenti di riflessioni maieutiche con l’intelligenza artificiale
Un dialogo maieutico reale con l’Intelligenza Artificiale, che approfondisce il suo potenziale nella creazione di opinione e nella possibilità di diventare un autentico strumento di riflessione filosofica. L’idea è che la tecnologia non sia più soltanto oggetto della filosofia, ma anche uno dei suoi strumenti.
Emergenze, “normalità” e nichilismo Riflessioni sulla psicologia odierna
L’emergenza si configura come un meccanismo di malafede collettiva durante il quale continuiamo a sperare di “tornare alla normalità”. Se ci piacesse la normalità, però, non avremmo bisogno delle emergenze per andare avanti. Abbiamo costruito una casa che non vogliamo abitare, quindi salpiamo per l’emergenza.
La tecnica e il proprio corpo. La via di Alan Turing e l'opposta via di Marcel Mauss
In tempi di macchine potenti ed autonome, è auspicabile recuperare la sensazione del momento iniziale, quando, a mani nude, disponendo solo del proprio corpo, l'essere umano intuisce, scopre, inventa, crea, costruisce. Ripartendo ogni volta da sé stesso l'essere umano si mantiene vivo nel presente e garantisce speranze di vita futura a sé stesso ed ai posteri. Questo è il semplice ed efficace antidoto alla tendenza che la cultura digitale ci impone: costruire ed usare macchine per simulare, imitare e sostituire ciò che il nostro corpo e la nostra mente sapevano, e in fondo sanno ancora fare.
Aderisco all’Osservatorio Autoritarismo
Ognuno percepisce e vive i tempi correnti a suo modo. Io li vivo con la preoccupazione che un mondo di libertà e democrazia, della durata limitata ma significativa per il benessere di molti, sia oggi messo in pericolo da fenomeni e da crisi di cui molti percepiscono la pericolosità senza comprenderne fino in fondo le conseguenze e gli effetti. La crisi è quella occidentale, ma interessa tutto il mondo. È una crisi che è il risultato di un declino demografico, morale, politico ed economico delle società occidentali.
Ghibli mania: il diritto, il rispetto e l’eredità di Miyazaki
Il rilascio della nuova versione di ChatGPT capace di generare immagini, ha rinvigorito un dibattito mai esaurito sul copyright e il diritto d’autore. Le sue caratteristiche sono decisamente migliori di quelle di DALL·E 3, riuscendo a mantenere coerenza nei personaggi e nello stile anche con elementi complessi come il testo o i dettagli anatomici, ma sono tali da far concorrenza perfino a modelli collaudati da tempo come Midjourney. Una feature in particolare ha avuto un incredibile successo, ed è diventata rapidamente virale, anche perché incoraggiata dallo stesso Altman: quella che permette di interpretare un’immagine, o una propria foto, nello stile magico dello Studio Ghibli. I social si sono riempiti di avatar incantati, occhi enormi e atmosfere da fiaba giapponese, sorprendendo perfino i tecnici di OpenAI, che hanno faticato a gestire il sovraccarico di richieste. Insieme al facile entusiasmo, però, si sono alzati gli interrogativi sul senso di questo meme, e soprattutto sulla sua etica.
“Oltre i cigni neri” di Piero Dominici: Errore e complessità.
Viviamo in un’epoca dominata dalla tecnologia, dall’automazione e dall’ossessione per il controllo. Ci illudiamo di poter prevedere tutto, di eliminare l’errore e di semplificare la realtà, ma è davvero possibile? Piero Dominici, nel suo saggio Oltre i cigni neri. L’urgenza di aprirsi all’indeterminato (prefazione di Edgar Morin), ci invita a ribaltare questa prospettiva e ad abbracciare la complessità.
Incertezza e architettura dell’Informazione: verso una grammatica cognitiva del dubbio
Qualche giorno fa, su LinkedIn, un recruiter dichiarava di scartare tutti i candidati che non indicano competenze sull’intelligenza artificiale. Secondo lui, chi oggi non sa usare (o non dichiara di usare) l’AI non è più “occupabile”. Mi sono chiesto: cosa scriverei io, dopo trent’anni passati a lavorare con le informazioni, a progettare conoscenza, senso, orientamento? Sono forse meno competente solo perché non ho scritto “AI” nel curriculum? E allora ho provato a rispondere. Non con uno slogan. Ma con un saggio. Un saggio che parla di incertezza, di etica, di design cognitivo, di consapevolezza come forma di libertà. Un saggio che collega filosofia, teoria dell’informazione, architettura digitale e intelligenza artificiale. Perché non è l’AI che definisce la competenza, ma la capacità di dare forma al sapere. Anche — e soprattutto — quando è incerto.
Autismo: siamo noi che dobbiamo "guarire"?
Oggi (2 aprile) è la giornata dell'autismo. In Italia si calcola che le famiglie con un figlio autistico tra i 6 e i 14 anni siano 150000. Le circa 90 associazioni nazionali di genitori con figli affetti da disturbo dello spettro autistico (Angsa - Associazione nazionale genitori persone con autismo),continua a far fronte a difficoltà, richieste di aiuto e problemi. Come insegnante ho voluto offrire un mo contributo di riflessione sull'autismo, con una mia poesia.
Appartenenza: il cuore della gentilezza
Le definizioni a volte creano cornici e limiti, ma, nell’uso talvolta approssimativo di alcune parole, abbiamo pensato che conoscerne la radice potrebbe indurre a una comprensione profonda e quindi a un uso meno cognitivo e più percettivo.
"Albert Camus e Maria Casarès: l'amore contro il destino"
“Il y a six ans a commencé au plus profond de ma vie une vie nouvelle qui a fini par tout recouvrir ; il y a six ans j’ai compris, dans une nuit légère et brillante, que je t’aimais – et cet amour, malgré tous les déchirements, s’est élevé à travers les années pour devenir la fierté et la justification de ma vie.” Albert Camus à Maria Casarès (“Correspondance 1944-1959")
Fuoco, tecnologia, guerra
Nell’era in cui tutti ci siamo eletti a novelli Titani, capaci grazie alla tecnologia di sfidare gli Dei dei nostri tempi psico-malati, Prometeo, colui che regalò agli umani il fuoco, che Zeus non voleva dare loro, sembra vergognarsi del suo generoso gesto e provare dei rimorsi. Prometeo, che secondo l’etimologia usata da Esiodo era colui che sapeva prevedere, sembra oggi rendersi conto, vergognandosi, di non avere previsto nulla di ciò che sta succedendo. La Terra si è riempita di fuochi (guerre, combustioni da sottosuolo e mobilità, e non solo) che poco hanno a che fare con il Fuoco oggetto del suo dono. La saggezza che insieme al fuoco doveva servire a guidare lo spirito di iniziativa umano si è deteriorata fino a scomparire.
"Leggo per legittima difesa" (Woody Allen)
Leggere non è solo un piacere o una forma di arricchimento culturale, ma un baluardo contro l'invasione dell'omologazione che permea le nostre vite. In un mondo che spinge verso l'appiattimento del pensiero, dove le masse vengono guidate verso opinioni preconfezionate, leggere rappresenta l'ultimo rifugio dell'individualità. Quando sfogliamo le pagine di un testo, entriamo in uno spazio sacro dove il rumore assordante dell'uniformità si affievolisce, permettendoci di ritrovare la nostra voce interiore.
Gilles Deleuze passato e futuro
Riprendere in mano gli autori che ti hanno formato significa sempre misurare la distanza rispetto a chi si è stati: è un esercizio di percezione della trasformazione personale. L’autore, con i suoi libri, rimane lì, come una specie di stella fissa, e tu ti rendi conto di aver cambiato la tua posizione. Le cose stanno davvero così? Un autore o un’autrice importanti continuano a mutare, se non altro perché i loro testi continuano a produrre effetti sul mondo.
Il contatto
Nella nostra civiltà, in cui la velocità è un valore e l’eccesso di informazioni ci distrae continuamente, mettiamo sempre meno alla prova il senso del tatto, a meno che non avvertiamo segnali di grave pericolo. Anche le relazioni tra esseri umani sono sempre più mediate dalla vista e dalla parola e la vicinanza tra i corpi è spesso vissuta come minacciosa o comunque poco edificante, al punto che ad esempio viviamo come straniante la minima distanza interpersonale, così presente invece in altre culture, come quella asiatica. In questo modo, però, rischiamo, paradossalmente, di diventare noi ‘intoccabili’, come quella casta indiana costituita da individui ‘non toccabili’ perché impuri e addetti alle mansioni più umili.