Filosofia, Pensiero Critico e Conoscenza
Riflessioni filosofiche sul futuro e su come immaginarlo
Una riflessione filosofica sul futuro come esercizio complesso nell'uso della capacità umana di immaginazione, condizionata da stereotipi basati sulla linea temporale passato-presente e dallo scetticismo sulla possibilità di fare previsioni sensate.
Il filosofo non deve limitarsi a scuotere la testa
Un incontro dialogico, ricco di spunti e di scambi intellettuali con il filosofo Giuseppe Goisis che richiama il filosofo a non limitarsi a scuotere la testa e gli Accademici. a fare un po’ di silenzio nelle loro aule, per lasciare entrare la vita.
Storie dalla fine del mondo
Senza catastrofismi, evitando di lasciarsi prendere dal pessimismo, dall'angoscia e dall'ansia, ma con realismo, in questi tempi di policrisi, tutti possiamo condividere la percezione di un'epoca al suo tramonto. Un'epoca che vede il declino, per alcuni la disfatta, dell'Occidente ma soprattutto il benire meno delle certezze che nel secolos corso avevano fatto immaginare un progresso e un benessere senza fine. Così non è e il terzo millennio ce lo ricorda ogni anno. Per questo riflettere sul vivere alla fine dei tempi può essere utile, anche per esorcizzare quello che non vorremmo e forse non vogliamo neppure vedere.
Eventi, cornici e social network
La nostra vita è piena di eventi, tutto è vissuto come un evento, oggi sempre declinato al presente continuo del tempo tecnologico a cui siamo assuefatti. Ogni evento determina nuovi orizzonti di senso, il modo con cui percepiamo e ci relazioniamo alla realtà.
Io, Io, Io, e il mondo
La nostra mente è il luogo in cui si manifestano processi emergenti di informazione semantica che alimentano e guidano le strategie cognitive [come] la capacità di utilizzare come risorse l’incertezza, il caso, i colori emotivi, e che ci permettono di vincere a scacchi in un modo meno noioso di quanto riesce a fare [una IA] (ignazio Licata)
Cresce il bisogno di silenzio…mediale!
Il silenzio e il tacere sono pratiche che tutti oggi dovrebbero individualmente adottare anche nella rete e sulle piattaforme social da molti abitate in pianta stabile. Il chiacchiericcio di fondo fatto di cose, comportamenti, eventi tutti uguali impedisce qualsiasi tipo di approfondimento, di riflessione, di ascolto, di comprensione e di conoscenza. La parola ha perso di significato, la comunicazione è diventata una coazione, la libertà, la riflessione e il pensiero sono vissuti come un gioco. Un modo per allontanarsi dalla confusione che regna sovrana nel mondo reale e forse dentro ognuno di noi. In questo contesto recuperare e riscoprire il silenzio non porterà a maggiore pace e serenità ma è diventata una necessità.
(AI) - Addio Internauti
Tutti possono oggi operare per favorire conoscenza, consapevolezza, responsabilità e cittadinanza attiva. Più le voci minoritarie faranno massa e maggiore sarà la possibilità che la pioggia diventi nuovamente cristallina, capace di rinfrescare un suolo ormai da tempo inaridito e bruciato dal sole.
La società del vento e dell'ombra
Senza il soffio del vento (dell’anima) abbiamo crescenti difficoltà a mantenere l’integrità fisica e sensoriale così come quella psichica del Sé, a valorizzare i capitali relazionali, emozionali ed affettivi di ognuno, a gestire in modo intelligente le capacità immaginative che servono a sopravvivere emotivamente e intellettualmente, a prefigurare nuovi scenari mentali, tecnologici, ambientali ed economici, dentro le crisi che viviamo.
Sempre più addomesticati
Macchine e umani, umanesimo e scienza, intelligenza umana e intelligenza artificiale sono solo alcuni dei temi di dibattito, conflitto e confronto dei giorni attuali. Su tutto domina il grande cambiamento provocato dall’accelerazione della tecnologia che ha cambiato ogni cosa.
Rivoluzioni tecno-antropologiche
Viviamo tempi tecnologicamente rivoluzionari. La tecnologia ha cambiato il mondo e noi stessi, accelerando ogni cosa. Molti fanno fatica a adattarsi al cambiamento in atto, tutti percepiscono che gli effetti di questa rivoluzione potrebbero cambiare per sempre le loro vite e il destino del genere umano sulla terra, non necessariamente in senso positivo. Per questo si rifugiano in una sorta di (tecno)nichilismo esistenziale (perdita di senso), individuale (machines do everything better), politico (disimpegno e perdita di controllo) e sociale (connessi ma soli, connessi online ma disconnessi dagli altri intorno a noi).
Invecchiando senza ChatGPT
A volte mi interrogo sulla mia indifferenza e mancanza di entusiasmo verso le nuove intelligenze artificiali generative, come un segno di invecchiamento. È la prima volta che provo scarso interesse a sperimentare una nuova tecnologia. Eppure, con le IA ci ho giocato agli inizi degli anni 90. Risale a quel tempo anche la lettura del libro di Marvin Minsky, La società della mente, e di altri testi che hanno preparato la strada alle IA odierne.
Senza il nostro apporto concreto, i processi tecnologici non possono trovare sviluppo.
L’uso degli strumenti tecnologici cambia certamente il modo in cui facciamo esperienza e il contesto delle nostre relazioni.
Pensieri critici e fuori dal coro sulla tecnologia
Un tentativo di raccontare una percezione sul ruolo della tecnologia nelle nostre vite di ogni giorno e sulla nostra mente.
Una sana disobbedienza civile: Socrate a colazione
I nostri sensi hanno bisogno di ritrovare se stessi. Facciamolo ponendoci domande, come quelle a cui ci ha abituato Socrate.
LA SCINTILLA DELLA COSCIENZA NELL’ERA DIGITALE
San Girolamo, 400 anni dopo Cristo, facendo appello a quella filosofia perenne che ha sempre accompagnato l’essere umano, ci dice che oltre la ragione, il coraggio, la passione, oltre qualsiasi skill, competenza o libertá o aspettativa di ruolo, c’è qualcosa che contraddistingue e guida ogni essere umano: la scintilla della coscienza.