Scrittore, consulente, formatore, ricercatore, operatore culturale
STULTIFERA NAVIS co-founder.
Specialties: Soft Skill, Ethnography in organizations, Management, HR, Business Ethics, Critical Management Studies, Storytelling, Business Writing, Knowledge Management, Business Process Analysis, E-Learning, Customer Relationship Management, Change Management, Project Management, Information & Communication Technology, Digital Humanities, Philosophy of Computer Science.
Jean-Auguste-Dominique Ingres e il senso del Design Thinking
'Disegno', 'design': parole che parlano di un concetto definibile forse per la sua differenza dal concetto di 'progetto'. Ma più precisamente il concetto di 'disegno' trova una sua spiegazioni nella sua differenza dal concetto di 'colore'. Ci parla di questo Jean-Auguste-Dominique Ingres: il disegno è l'essenziale; il colore è il mero ornamento. Ingres ci parla di questo nei suo i scritti; ma sopratutto ce ne parla attraverso la sua opera pittorica. Basta osservare l''Autoritatto a ventiquattro anni', 1804, e il simbolico oggetto il pittore tiene in mano.
Paolo Fabbri. Lo sguardo etnografico e il confine etico della retorica
La lezione 'Il confine etico della retorica', tenuta vari anni fa dal semiologo e filosofo Paolo Fabbri nel quadro del percorso di alta formazione promosso da Assoetica parte da una constatazione: la retorica in sé è una risorsa etica, perché è una alternativa alla guerra, perché il confronto attraverso le parole prende il posto dell'uso delle armi. Ma poi, entrati a guardare il modo di usare gli strumenti della retorica, ci si accorge di come sempre si sfiora un confine etico: dove termina il rispettoso tentativo di convincere l'altro, e dove comincia il subdolo tentativo di ingannarlo? In conclusione, Paolo Fabbri associa l'etica alla responsabilità. La lezione di Paolo Fabbri è raccontata in questo articolo a partire dalla sua lontana genesi. Quando l'autore di questo articolo in anni ormai lontani si interrogava sui confini etici del suo lavoro di etnografo, lesse un articolo did Paolo Fabbri...
Mundanal ruido. Un colloquio con ChatGPT4 avvenuto mercoledì 28 giugno 2023 tra le 19:30 e le 20:05. La macchina ha sbagliato di grosso, per fortuna conoscevo l'argomento
Giusto due anni fa, per la precisione il 28 giugno 2023, tra le 19:30 ero seduto qui alla mia scrivania a Portoferraio. Non ho i miei libri qui. Cercavo di ricostruire a memoria il contesto attorno a un verso famoso di Fray Luis de León: “lejos del mundanal ruido” (verso famoso nella letteratura spagnola quasi tanto può esserlo nella poesia italiana l'incipit di Dante: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura”). Google Search non mi soccorreva. Decisi allora di ricorrere a ChatGPT. E' stato il mio battesimo. Battesimo: greco antico 'baptismós': 'immersione'. Immersione in un colloquio da pari a pari con la macchina. Ho letto con interesse, in questi due anni, numerosissimi articoli e libri interi basati su colloqui con la macchina. E' giusto che ognuno faccia la sua esperienza e la racconti. La prima volta è importante. Perché poi si finisce, credo, per ripetere, nell'interazione, la stessa strategia. Conta il contesto, la motivazione.
Donna Haraway si sbagliava. O il Cyborg ridotto a caricatura del sogno riproduttivo maschilista
Il concetto di 'Cyborg', proposto da Donna Haraway in 'A Cyborg Manifesto', 1985, si presta a diverse interpretazioni e anche a riflessioni sul tempo presente, quaranta anni dopo.
Come le arterie di un ragno divino America Latina: sogno europeo, nuovo mondo
L'America Latina narrata dai cronisti che accompagnarono la Conquista spagnola. L'America Latina vista dai viaggiatori europei. E poi l'America Latina, colta nelle sue differenti sfaccettature culturali, sociali, politiche, ambientali, raccontata dai romanzieri latinoamericani : “tutto è nuovo, tutto è deja vu in questo labirinto di mangrovie, spirale nello spazio, con le numerose incisioni di fiumi suddivise nelle linee sottili di affluenti, correnti interne, torrenti costieri, come le arterie di un ragno divino, grande ragnatela, telaraña scaturita dalla musica degli elementi, spirale che 'carece de remate', anello senza fine”. La materia narrativa, la rete di storie riguardanti il Nuovo Mondo -rete variegata, diversamente intrecciata, senza fine né principio- non può che essere proposta per labili tracce, brani arbitrariamente tratti da sterminate biblioteche, connessi da sottili affinità. “Rimandi, frammenti, echi, dentro e fuori dal romanzo. Senza bussola, senza mappa". E sarà buona cosa se il lettore si smarrirà “lungo i tronchi e tra i rami di questo labirinto”. Ripubblico qui il decimo (penultimo) capitolo del 'Viaggio letterario in America Latina' (Marsilio, 1998; 'Viaje literario por América Latina', Acantilado, Barcelona, 2000), sintesi dell'intero saggio. Tutt'altro avrei potuto scrivere sull'argomento, molto avrei potuto aggiungere o togliere. La sequenza dei paragrafi potrebbe ben essere un'altra. Se scrivessi ora, certo scriverei un testo differente. Ma cosa vuol dire in fondo scrivere? Scrivere è un viaggio nel caos. Non tutto può essere esplicitato. Ho sempre pensato che l'autore non sia altro che un lettore che lascia tracce dei suoi percorsi. So comunque che non sarei riuscito a scrivere questo testo senza l'ausilio di un computer e di un programma di scrittura: il meraviglioso XYWrite, che stava in 250 kappa. Il testo era pensato per essere letto su carta, inevitabilmente abbandonandosi al flusso della narrazione. Ma lasciavo anche al lettore, attraverso fitte note, la possibilità di risalire alle fonti citate o alluse. In questa versione destinata alla lettura su supporto digitale ho eliminato le note. Perché penso che il lettore che legge sullo schermo, così come può muoversi all'interno del testo cercando il ricorrere del nome di un personaggio, di un autore, di un luogo, può anche giocare a cercare da sé l'origine dell'evocazione offerta dal testo. Avevo immaginato un lettore con il libro in mano. E ora il testo è affidato a un lettore con in mano il suo smartphone, o di fronte allo schermo. Il mio invito di autore e lettore resta lo stesso: di abbandonarsi all'ondeggiare del puro racconto, come ascoltando la voce di un cantastorie.
Il potere dello spettacolo. Commento al romanzo di Norman Spinrad 'Bug Jack Barron'
Romanzi che dovremmo leggere o rileggere: Norman Spinrad, 'Bug Jack Barron', 1969. Politici e imprenditori prendono lezioni dal conduttore di talk show Jack Barron. Ma presto risulta chiaro che se Barron si presenta alle elezioni, la vittoria sarà sua. Nel romanzo 'Bug Jack Barron', pubblicato nel 1969, Norman Spinrad riesce a immaginare che Ronald Reagan si candiderà, e vincerà a mani basse. Ma ora, mezzo secolo dopo, sappiamo che era solo l'inizio.
Notizie dal solstizio d'estate
Oggi, 21 giugno, giorno in cui viene pubblicato questo articolo, possiamo vedere luce per più tempo di ogni altro giorno dell'anno. 'Solstizio': latino 'solstitium', 'sol stitium'. Uno stato del sole, come noi lo vediamo, alzando gli occhi al cielo. L'evento è occasione di riflessione sul nostro 'esseri umani'.
Ogni racconto è una pianta. Ogni progetto è una pianta. Aiutiamola a crescere senza imporre controllo. Cosa ci insegna Felisberto Hernández
Felisberto Hernández, uruguayano, pianista mancato, autore di racconti, ci invita a vivere fedeli a noi stessi. Ci invita a cercare il nostro modo di essere artisti. Ci insegna anche -tramite la metafora di una piccola pianta, di cui osserviamo la crescita- a lasciare che, per quanto possibile, le nostre narrazioni 'si scrivano da sole' e i nostri progetti si sviluppino liberi da un asfissiante controllo.
Oh, i giornalisti! Sull'orlo del giornalismo-non-giornalismo
Si assiste allo scivolamento dal 'giornalismo' al 'giornalismo-non-giornalismo'. Dal 'giornalismo' come esercizio critico indipendente, come servizio ai cittadini e antidoto alla propaganda, al 'giornalismo-non-giornalismo': usare l'essere giornalisti per fare qualcosa di diverso dal giornalismo: storytelling commerciale, consulenze, docenze, libri lontanissimi dall'essere saggi meditati, esibizioni televisive con bretelle in vista... L'informazione relativa all'Intelligenza Artificiale è il oggi campo privilegiato d'azione di 'giornalisti-non-giornalisti'. Cantano l'entusiasmo per la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo. Naturalmente sostengono di non dimenticare i lati oscuri dell'AI. Ma ciò che veramente sembra interessare loro è il business dell'AI, l'AI come business.
Borges e gli autori del Don Chisciotte: scrittura umana ai tempi delle macchine che forse scrivono
Borges, in un noto racconto, parla di Pierre Menard, un autore la cui opera consiste nel riscrivere parola per parola il 'Don Chisciotte' scritto da Cervantes. Riscrivere senza avere sottocchio ciò che aveva scritto Cervantes. Questa metafora ci guida nel ragionare sul modo in cui scriviamo noi umani, sul modo in cui scrivono oggi intelligenze artificiali.
Come di domenica mattina mossi da sincronicità si scrivono cose diverse dal compito autoassegnato finendo per svolgere in modo inatteso il compito autoassegnato
Avrei dovuto lavorare stamani a concludere un articolo che ho in sospeso da un mese. Ma l'arrivo di un messaggio su Whatsapp mi distoglie dal compito. Solo in apparenza, perché la via suggerita dal messaggio si rivela un modo per superare lo scoglio di fronte al quale mi ero fermato nella scrittura dell'articolo in sospeso. Ecco dunque un viaggio che connette, per via di Jorge Luis Borges, il mio libro 'Viaggio letterario in America Latina' con 'Les mots et les choses' di Foucault.
Ivan Illich: professioni disabilitanti, potere di prescrivere e cittadini ridotti a utenti
“Il potere professionale è una forma specializzata del privilegio di prescrivere”. Su questo potere di prescrizione che si fonda, secondo Ivan Illich, il controllo sociale. Non contano in fondo le conoscenze che stanno alla base di una professione. Conta l'appartenenza ad una organizzazione che garantisce l'esercizio esclusivo della professione. Così le professioni non soltanto esercitano la tutela sui 'cittadini-divenuti-clienti' ma determinano anche la forma del mondo in cui i 'cittadini-divenuti-clienti' si trovano a vivere.
Ci sentiamo avvinti in catene, oppressi e sviliti,
Nietzsche, cent’anni prima che i profeti dell’Era Digitale alzassero la voce, affermava orgogliosamente che non c’è altro assoluto che l’essere umano stesso, legato al proprio corpo fisico e alla vita terrena. Nietzsche punta alla felicità che può emergere dalla capacità creativa. Guarda all’autoeducazione, al lavoro su di sé e alla forza di volontà come vie per portare alla luce la propria potenza. Parla all’essere umano in carne e ossa.
Cosa è, cosa può essere 'la macchina'
Riflettiamo su come la macchina, anche la sua semplice presenza, sia in grado di influire e condizionare noi umani, nella vita privata, in quella professionale e lavorativa, nel nostro esistere come esseri umani.
Machinery
Ritroviamo dunque nel senso originario di macchina il riferimento a una energia, una forza misteriosa, che gli umani riconoscono come separata da sé. La 'machinery' che oggi conosciamo si afferma in Inghilterra, all'inizio del 1800, come punto di incontro tra Illuminismo, Rivoluzione Industriale, Rivoluzione Scientifica e tecnica, liberismo e imprenditorialità. La machinery ci libera, allo stesso tempo ci minaccia. La differenza che separa la Rivoluzione Digitale dalla Rivoluzione Industriale dell'Ottocento sta nel fatto che oggi è concepibile e tecnicamente accessibile la sostituzione di qualsiasi tipo di lavoro umano con il work di una macchina.
Baron Corvo: Venezia come metafora. Eccentricità, sport e nuove tecnologie
Un romanziere eccentrico e originalissimo: Frederick Rolfe, alias Baron Corvo. Venezia a cavallo tra 1800 e 1900. Il sottile confine tra autobiografia e narrazione. Il profondo senso dello sport. Il mestiere del gondoliere. E infine una metafora illuminante sul modo in cui ogni nuova tecnologia tocca l'essere umano.
La vida es chingar o ser chingado. Pelear puede ser una fiesta
Il nuovo papa ha passato vent'anni in America Latina. Si pone di solito l'attenzione su ciò che il missionario insegna. Ma ancor più conviene guardare a cosa ha insegnato al missionario il suo stare in quei luoghi. Tornando a Chicago, e stando ora a Roma, non potrà dimenticare. Solo una notizia ha rivaleggiato, sui media peruviani, con la salita di Padre Roberto al soglio papale. Il massacro di 13 persone in una miniera illegale. Non è una novità di oggi, sono anni che cresce in tutta l'America Latina, "l'allarmante auge dell'attività criminale intorno alle estrazioni minerarie illegali." Manca lavoro. Il lavoro nero è controllato dalla malavita. C'è una società che le élites non sanno e non vogliono vedere. Una società ridotta allo stremo, dove però ancora funziona una basica solidarietà sociale, non fondata su istituzioni, ma costantemente ricreata da esseri umani capaci di aiutarsi, di volersi bene. Nonostante la disperazione. Il rovescio della medaglia è la violenza. Continuamente la vita umana è messa a repentaglio, messa in discussione. Due frasi rappresentano la cultura latinoamericana, e forse anche la nostra. 'La vida es chingar o ser chingado'. 'La vita è fottere o essere fottuti'. 'Pelear puede ser una fiesta'. Litigare, combattere, può essere una festa. C'è una via d'uscita, una speranza.
LA SCINTILLA DELLA COSCIENZA NELL’ERA DIGITALE
San Girolamo, 400 anni dopo Cristo, facendo appello a quella filosofia perenne che ha sempre accompagnato l’essere umano, ci dice che oltre la ragione, il coraggio, la passione, oltre qualsiasi skill, competenza o libertá o aspettativa di ruolo, c’è qualcosa che contraddistingue e guida ogni essere umano: la scintilla della coscienza.
Raccapezzarsi, con o senza l'ausilio di una macchina
Dai difetti mostrati da ChatGPT in uno specifico uso: la ricerca dell'etimo di una parola, è possibile passare ad un giudizio generale su difetti mostrati dai chatbot basati su intelligenza artificiale generativa. Di qui si può prendere spunto per una riflessione sull'umano 'cercare' e 'domandare'. Si può chiamare in causa in questa riflessione la proposizione 123 delle 'Ricerche Filosofiche' di Wittgenstein: 'Ich kenne mich nicht aus', 'Ich kenne mich nicht aus'. Per questa via si arriva a ragionare sul verbo italiano 'raccapezzarsi'. Il sapersi 'raccapezzare' è una importante capacità che rischiamo di perdere se proseguiamo nella strada dell'affidarci alla macchina, 'domandando' a lei, invece di 'cercare' da soli.
Filosofia perenne
Il filosofare è il pensiero che va oltre limiti e costrizioni, cercando il sapere al di là di ogni conoscenza settoriale. Per questo si arriva a proclamare la morte della filosofia: di fronte al proliferare di discipline scientifiche e tecniche, una conoscenza multidisciplinare appare oggi inattingibile. Ma più che di morte della filosofia, possiamo parlare di resa dei filosofi. Vediamo sulla scena 'filosofi' che si adeguano a un ruolo ancillare, ponendosi in posizione di sudditanza e di servizio si specifici ambiti scientifici e tecnici. Eppure la figura del filosofo acquista oggi, nell'Era Digitale, una nuova importanza. Servono oggi liberi pensatori tesi oltre ogni conoscenza settoriale, specialistica, disposti a svelare il senso nascosto, complessivo, quel senso che ogni scienza nomina e descrive nel suo modo parziale. Servono pensatori disposti al rischiaramento: l'illuminazione che rende chiaro l'oscuro.