Connessi ma frammentati: come la tecnologia trasforma il pensiero

Il digitale ha trasformato il nostro modo di lavorare e pensare, favorendo la velocità e la produttività a scapito della riflessione critica. L’iperconnessione e la collaborazione globale hanno reso la sincronicità un mito e l’asincronia una necessità, ma senza strumenti adeguati rischiamo di disperdere conoscenza e ridurre il pensiero a un flusso di reazioni istantanee. L’intelligenza artificiale e gli algoritmi personalizzati ci guidano, ma ci privano della scoperta e della diversità cognitiva, portandoci verso un modello di “uomo a un algoritmo”. In questo scenario, la sfida non è eliminare la complessità, ma imparare a gestirla. L’articolo esplora il paradosso della semplicità nell’era digitale, analizzando il lavoro distribuito, il rischio della superficialità e la necessità di un nuovo umanesimo tecnologico. Attraverso riferimenti filosofici e pratici, propone strategie per preservare il pensiero critico e la conoscenza in un mondo sempre più automatizzato, dimostrando che la vera intelligenza non sta nella semplificazione, ma nella capacità di scegliere cosa rendere semplice e cosa mantenere complesso.

DeepSeek: Vantaggio Condiviso o Cavallo di Troia?

Più di due mesi fa veniva lanciato DeepSeek, il primo LLM cinese, con l’effetto di un sasso nello stagno. Correggo subito: proprio stagno non è, considerando che parliamo di un settore, quello dell’AI, in cui le startup hanno raccolto 131 miliardi nel 2024, di cui il 74% negli USA (1,2 miliardi solo in Italia). Tanto meno un sassolino, visto che ha provocato il crollo in borsa di giganti come NVIDIA e non solo.

“HI! Human Intelligence”, il video di Joe Casini

L’Intelligenza Artificiale sorprende per le sue capacità, ma non è del tutto appropriato chiamarla intelligente. Sicuramente è un esecutore (agency, la chiama Luciano Floridi) talmente bravo nel suo lavoro da sorprenderci che ne sia capace, e da farci sospettare che lo faccia con intelligenza. Però, non sappiamo definire con precisione l’Intelligenza Umana, e questo rende ancora più difficile argomentare che l’AI non la possiede.

Homo Narrans e l’Algoritmo Replicante

Le narrazioni hanno accompagnato, e spesso orientato, lo sviluppo della storia dell’umanità, fin dalle lontane origini ai giorni nostri. Infatti, oltre a distinguerci come specie, sono in stretta relazione con l’esecuzione di processi cognitivi, e strumento di espressione della natura umana, e realizzazione del suo potenziale.

ChatGPT e Corpi viventi

Da mesi si parla molto di ChatGPT, un software sviluppato da OpenAI che rappresenta l’ultima frontiera nel campo dell’intelligenza artificiale. È veloce, potente e attinge a uno straordinario database di informazioni che seleziona grazie ad algoritmi. É in grado di scrivere testi e di rispondere in modo coerente a richieste anche complesse di un umano. Inoltre apprende continuamente dalle domande degli utenti.

Macchine computanti e intelligenza

Macchina. Computazione. Intelligenza. Tre parole chiave attorno alle quali troppo poco si riflette. Parole che leggiamo così spesso, sembrano non dirci nulla. Torniamo a porvi attenzione. Per questo è utile tornare al titolo dell'articolo di Turing "Computing Machinery and Intelligence". Titolo nascosto ai lettori italiani dietro parole fuorvianti.

AIXA (La hermana IA de Alexa)

𝗧𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗔𝗶𝘅𝗮, 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗜𝗔 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗻𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶𝗴𝗶𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗻 𝗲𝘀𝗽𝗮𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲, resasi indipendente sia da meccanismi di controllo sotto la diretta osservanza dell’occhio umano sia da algoritmi di nuova generazione, puramente logici e altamente sofisticati, pertanto incapaci di ricostruire percorsi lesionati di programmazione casuale. 𝗔𝗶𝘅𝗮, 𝘂𝗻𝗮 𝗜𝗔 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗿𝗳𝗲𝘁𝘁𝗮, 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗱𝗶 (𝗱𝗮) 𝘀é di essere orientata a navigare nell’universo delle parole. Al di fuori è smarrita: disegni, musica, ballo, immagini fanno parte di universi alieni. Testo in spagnolo!

La necessità ontologica dei cigni neri

Un sistema educativo che promuove il pensiero critico aiuta l’individuo a confrontarsi con l’errore non come un difetto, ma come un segno di sviluppo, un luogo di riflessione. In conclusione, la riflessione sull’errore e sull’intelligenza artificiale ci porta a una comprensione profonda della condizione umana. L’errore non è solo un incidente nel processo di apprendimento, ma una manifestazione della nostra finitezza.

Intelligenza Artificiale e cinema, la situazione che cambia

La "settima arte" sta vivendo un'ondata di investimenti e iniziative senza precedenti intorno all'Intelligenza Artificiale. Appaiono le prime produzioni artistiche completamente realizzate con piattaforme di intelligenza artificiale, e i primi festival di AI-Cinema fioccano negli Stati Uniti, in Asia e anche in Europa...insomma è facile prevedere che la "rivoluzione dell'IA" interesserà anche il cinema negli anni a venire. È quindi il momento, perché si parla di un settore con pretese artistiche, di fare qualche riflessione filosofica sull'argomento.

Macchina e macchinazione da Ulisse a Turing

L'IA nasce con la domanda di Turing "può una macchina pensare?", e questa domanda è essenzialmente filosofica. Troppo rapidamente la si è trasformata nella ben più prosaica "può il pensiero essere meccanizzato?", riducendola a disciplina tecnica ancella della Philosophy of Mind e delle Scienze Cognitive. La Filosofia non può dunque ignorare l'Intelligenza Artificiale, i cui temi e le cui sfide interpellano profondamente il sapere filosofico.

La trampa del día

Relato, narración de un encuentro entre Aixa, Antonio y Brenno al borde de un terrero de lucha canaria con la complicidad de los dos angelitos.

Intelligenza artificiale e anima

Mentre molti sono oggi impegnati a creare nuovi possibili per l’Intelligenza Artificiale e ad allenarla a conoscere le sue energie, conoscenze, e passioni, che saranno la base su cui in futuro potrebbe anche costruire la sua vita transumana interiore, l’uomo moderno è sempre più in bilico, senza anima.

Cosa insegna l’analisi di un film sull’interazione con l’AI

Analizzare un film significa distinguere tra narrazione, estetica, simbolismo e contesto culturale: questo esercizio stimola la mente a riconoscere schemi e relazioni, anche in ambiti non pienamente dominati, che si rivelano competenze essenziali per affrontare sfide complesse in qualsiasi ambito. Questo articolo mostra come l’analisi di un film possa rafforzare le competenze analitiche, il pensiero critico e la proprietà di linguaggio di chiunque desideri affrontare sfide complesse con il supporto dell’AI.

AI has been used and is being used non stop to "flood the zone"

Based on what has been writtenby Alan Blackwell in an article published in his Blog on the Cambridge Department of Computer Science and Technology (see link below) ChatGPT is a bullshit generator. To understand AI, we should think harder about bullshit, because AI litterally produces bullshit. It's a machine that aims to makes up stuff that sounds good. The work is done by an algorithm that imitate text found on the Internet, providing is predictive but not necesseraly logic or based on facts. [...] This is exactly what senior AI researchers such as Brooks, Bender, Shanahan and Hinton are telling us, when they explain how ChatGPT works.

Chatgpt, IA, ambiente, estrattivismo…e altro!

Il meme virale del momento si chiama ChatGPT. Tutti ne parlano, molti la usano, anche per passare esami scolastici o pubblicare articoli, alcuni ci costruiscono successi personali, i più non comprendono di cosa si tratti e non si interrogano sulle sue potenziali conseguenze future. Eppure, interrogarsi sulle soluzioni di intelligenza artificiale potrebbe essere molto utile, oltre che intellettualmente interessante.

A cosa servono i filosofi nell’era dell'intelligenza artificiale

Nell'era dominata dalla tecnologia e dalle intelligenze artificiali generative, diventa sempre più impellente interrogarsi sull'evoluzione tecnologica in atto ma soprattutto su quella umana. In molti, compresi filosofi più o meno pop, si esercitano nel fornire memi, concetti, riflessioni utili a celebrare le sorti progressive delle intelligenze artificiali e facendo finta di non vederne le implicazioni, filosofiche ma soprattutto umane. Questi e tutti i filosofi dovrebbero al contrario ritornare a quello che da sempre è il ruolo del filosofo: porsi domande, interrogarsi e contribuire a dialoghi maieutici capaci di aumentare e migliorare la conoscenza, coltivare la responsabilità, sviluppare l'umanità.

Tra intelligenza artificiale e conoscenza umana

Se “intelligenza” è la capacità mentale di comprendere, ragionare, risolvere problemi e adattarsi a nuove situazioni, spesso associata alla rapidità e flessibilità del pensiero, e “sapienza” è una qualità che denota conoscenza profonda e capacità di giudizio maturata nel tempo, non riferita solo al sapere teorico ma anche alla capacità di applicarlo in modo etico e pratico, potremmo dire che c’è di mezzo il domandare.