TESTI[1118]
Confessioni di una "disconnessa"
Non ho portato nulla a casa dal mio viaggio se non ciò che non si può comprare: silenzio, lentezza, presenza. Ho spento il telefono per più di un mese, mi sono scollegata dal mondo digitale e connessa a qualcosa di molto più profondo.
SCINTILLA FLOTTILLA
Una riflessione, dalla pretesa filosofica, sugli eventi di questi giorni che hanno visto emergere con forza in Italia la voglia e la volontà di rompere la cornice dentro la quale sono quotidianamente, e anche violentemente, veicolate le narrazioni manipolatorie della realtà. Il tentativo è quello di provare (una forma di esercizio del principio speranza) ad assegnare all'iniziativa della Global Sumud Flottilla e alle manifestazioni che lunedì 22 settembre 2025 hanno riempito le piazze di Milano, l'anticipazione ela prefigurazione, forse, di quanto bolle in pentola e sta emergendo. Ho provato a paragonare l'evento (iniziativa) Flottilla alla scintilla. Nel farlo mi sono collegato a Elias Canetti e al suo libro, per me una bibbia da sempre, MASSA E POTERE.
ChatGPT e IA: una intervista filosofica a Alberto Romele e Davide Picca
La tecnologia si è fatta mondo, involucro, acquario. Percepita come irresistibile, inevitabile, la tecnologia ci ha ibridati cognitivamente, condiziona i nostri gesti e comportamenti. Nella forma di Intelligenza Artificiale, la tecnologia sembra oggi tendere alla nostra sostituzione. Una vera rivoluzione è in atto e non solo per l’innovazione tecnologica di cui è portatrice. La rivoluzione è sociale, culturale, (geo)politica. Tutto sembra andare veloce, in accelerazione continua, rischia di lasciarci indietro come esseri umani, ci obbliga a confrontarci con l’era delle macchine, le sue meraviglie e opportunità, così come i suoi rischi, effetti e pericoli.
Intervista ImPossibile a Gilles Deleuze (IIP #03)
AI e il desiderio di creare Gilles Deleuze (1925–1995) è stato uno dei filosofi più radicali e originali del Novecento. Tra le sue opere principali figurano Nietzsche e la filosofia (1962), Differenza e ripetizione (1968), Logica del senso (1969), L’Anti-Edipo (1972, con Félix Guattari), Millepiani (1980) e Che cos’è la filosofia? (1991). Il suo pensiero ha introdotto concetti chiave come il rizoma, il corpo senza organi, la deterritorializzazione, la critica alla psicoanalisi ed alla rappresentazione, e l’idea della filosofia come arte di creare concetti. Le sue analisi sul desiderio, sulla vita sociale e sulle “macchine” del capitalismo offrono ancora oggi strumenti utili per leggere e comprendere le tecnologie digitali. Che cosa direbbe oggi Deleuze, di fronte all’intelligenza artificiale?
Definisci bambino
Una mia poesia che nasce dalla sofferenza generata dalla tragedia umanitaria del genocidio in atto nella Striscia di Gaza, dove molti bambini stanno vivendo atrocità e perdite impensabili. La poesia nasce anche come reazione alla controversa frase pronunciata da Eyal Mizrahi, presidente della federazione Amici di Israele, durante un dibattito televisivo, in cui ha chiesto di "definire bambino" in riferimento ai bambini di Gaza. Questa domanda ha suscitato un forte dibattito e indignazione, con molte reazioni che hanno sottolineato come un bambino non debba essere definito o ridotto a numeri o categorie, ma semplicemente protetto come vita preziosa. Il testo si inserisce quindi in un dibattito ampio e acceso sulla guerra, sul genocidio in corso e sulla necessità di riconoscere e difendere l'umanità dei bambini in questa drammatica situazione.
Ansia da Prompt
La disruption che Walter Benjamin identificò nelle sale da gioco all'inizio del XX secolo trova una risonanza inaspettata nelle interfacce computazionali odierne. L'ascesa del "prompt engineering" come nuova pratica tecnica per modellare i risultati degli LLM rivela un coinvolgimento con la probabilità e il caso che, a mio avviso, rispecchia le strutture temporali e psicologiche che Benjamin identificò nel suo Progetto Passaggi (Das Passagen-Werk). Nel breve frammento di Benjamin, 𝗡𝗼𝘁𝗲 𝘀𝘂 𝘂𝗻𝗮 𝘁𝗲𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼 𝗱'𝗮𝘇𝘇𝗮𝗿𝗱𝗼, ad esempio, emerge una figura che desidero esplorare in quanto di particolare rilevanza per il nostro momento computazionale: il giocatore d'azzardo. Il giocatore d'azzardo di Benjamin non è semplicemente una persona che scommette, ma una persona temporale perseguitata dal caso, perennemente sospesa tra possibilità e la rovina.
Ritornare alla collettività
Un testo tratto dal mio ultimo libro 𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐎𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 -𝐏𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐌𝐞𝐭𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨. - Il libro è nato dalla convinzione della necessità di una ribellione esistenziale. Nel libro ho fatto mie alcune domande filosofiche, su di esse ho provato ad argomentare, elaborando idee che possano essere utili per una maggiore conoscenza, comprensione e consapevolezza dei tempi tecnologici che viviamo. Le risposte alle mie domande le ho condensate nella proposizione di alcune pratiche umaniste elette a condizioni fondanti di un nuovo umanesimo planetario, fatto di umanità (humanitas come atteggiamento educativo, filosofico e culturale), mitezza, convivenza e cooperazione. Questo testo descrive una di queste pratiche umaniste.
Prosperare con i numeri: il benessere come nuova scienza della moralità
Oggi, il "benessere" è diventato la risposta a tutto: misurato, tracciato, controllato e venduto come il nuovo vangelo dai governi, dalle risorse umane, dalla Silicon Valley, persino dall'etica accademica. I punteggi soggettivi di felicità rappresentano la giustizia, i sondaggi sulla soddisfazione della vita per le politiche sociali e la "prosperità" diventa solo un'altra metrica sulla dashboard di un CEO.
Rompere l'aura di presenza nel dialogo tra IA e uomo
Quando interagiamo con GPT, ci sembra di parlare con un'unica voce senza interruzioni. Ma questa apparente unità è un'illusione. Al di sotto di essa si trova una dinamica molto più complessa modellata dalle storie del linguaggio umano e dai processi alieni della cognizione delle macchine.
Una entrevista desde Tenerife para STULTIFERANAVIS
María del Mar Rodríguez sube a bordo de Stultifera Navis, en este momento, casi para unirse a la flotilla de embarcaciones con destino a la Franja de Gaza. (No hace falta decirlo: ya estábamos en esas aguas). Autora de “La prestamista”, novela histórica mencionada en textos anteriores, ha publicado su segundo libro, “La tuerta”, que pronto se representará también en forma teatral. A pesar de estar inmersa en varios proyectos, incluyendo la escritura de la tercera novela que completará la trilogía, ha querido hacerse eco y dar énfasis a nuestras preguntas, repasando temas que le son familiares. Porque solo la compartición de la cultura en su completa humanidad es la base de la convivencia civil.
La realtà è quella che è, anche per come è raccontata
I tempi che stiamo vivendo sono paradigmatici di una realtà che non riesce più neppure a fare i conti con sé stessa. In tanti condividono la sensazione di vivere tempi strani, crepuscolari ma senza sapere bene cosa fare.
Gli ultimi giorni.
Letto l'articolo "Droni o non droni" di Carlo Mazzucchelli, l'Autore cita il grande H.P. Lovecraft individuando nelle sue opere quel buio che rappresenta il declino della razza umana.
Il dominio dell’AI (POV #03)
Shoshana Zuboff e Yoshua Bengio: algoritmi tra emancipazione e controllo. Viviamo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sembra promettere tutto: efficienza, conoscenza, persino giustizia. Ma gli algoritmi che regolano le nostre vite sono davvero neutrali? O nascondono nuove forme di potere e disuguaglianza? Da una parte, Shoshana Zuboff ci mette in guardia contro il “capitalismo della sorveglianza”, un sistema che trasforma ogni esperienza in dato da sfruttare, riducendo la libertà individuale a merce di scambio. Dall’altra, Yoshua Bengio, pioniere del deep learning, non nega i rischi ma invita a costruire regole, istituzioni e responsabilità collettive per fare dell’AI una tecnologia al servizio dell’umanità. Gli algoritmi sono una trappola che alimenta disuguaglianze sempre più profonde, o una risorsa che - se governata - può ancora rafforzare la nostra autonomia di pensiero?
HOMO HOMINIS DEUS
Un articolo tratto dal volume “Antropologia del sacro e delle religioni” (Fotograf Edizioni, ISBN 978-88-97988-69-4) nel quale un antropologo si pone alcuni interrogativi di fronte al fenomeno della fede e della teologia (o, meglio, delle teologie). Interrogativi da investigare perchè non bastano le risposte che ad essi vengono dati da teologi o studiosi di storia delle religioni.
Vertigine della soglia - Una intervista filosofica a Davide Susanetti
𝐔𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐃𝐚𝐯𝐢𝐝𝐞 𝐒𝐮𝐬𝐚𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢. - "Agire da folli. Sono d’accordo ed è una via che percorro. Si tratta del mantenersi in una postura interiore, di uno scioglimento di legami, continuando ad attraversare il quotidiano, ma evitando di cadere in quei meccanismi meramente reattivi, proiettivi e identificativi che sono l’esatto contrario di quanto è necessario alla divina mania [follia]. Tutto ciò può provocare, nelle relazioni come nel lavoro, incomprensioni, fraintendimenti, anche rotture. Si diventa e ci si rende, per più versi, “irriconoscibili”. Ci sottrae a quelle dinamiche che, sul piano meramente psicologico, appaiono così rilevanti. Essere riconosciuti, che l’altro mi riconosca, con tutto ciò che implica, su diversi piani, il riconoscimento. Per lo sviluppo di un bambino l’essere riconosciuto da uno sguardo che lo accoglie così come il riconoscersi allo specchio è una tappa evolutiva. Ma bisogna poi anche andare oltre al riflesso della superficie. Entrare nello specchio. "
"Vita interactiva" - Intervista a Pietro Montani
𝐔𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐏𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐢. - Un pregiudizio umanistico profondamente radicato in noi ci induce a pensare all’essere umano come a un ente dotato di alcune proprietà caratterizzanti che le tecnologie avrebbero il potere di modificare, nel bene e nel male. Un esame più accurato, tuttavia, ci porta a deporre questa visione ingenua e ad accettare il fatto che l’essere umano ha un rapporto costitutivo con le tecnologie di cui si è via via dotato e con le quali co-evolve potendo esercitare su questo processo un controllo solo parziale.
Quando le idee ostacolano la realizzazione di sê
Fiabe moderne
Il valore del feedback: parole che aiutano a crescere
Articolo dedicato al valore del feedback come momento di crescita e miglioramento.
El sembrador de palabrotas (pac)
Mi abuelo compareció ante el juez de paz sin decir nada a nadie. Fue convocado por presuntamente haber cometido delitos de odio, difusión de bulos y participación en reuniones de desinformación sobre derechos humanos y libertades fundamentales.
Ha ancora senso parlare di bello? Critica di una categoria in tempi di saturazione estetica
Che cos’è il bello oggi? Dalla Grecia antica a Kant e Adorno, fino all’epoca dei social media e della tecnologia digitale, il bello è stato messo in discussione, frammentato e ridefinito. Per Leonardo Da Vinci la bellezza nasce dalla percezione dell’imperfetto e dell’incompleto, ma oggi la tendenza a eliminare ogni limite attraverso filtri, correttori e algoritmi di perfezione trasforma il brutto in pessimo, cancellando la funzione generativa dell’imperfezione. Ha ancora senso parlare di “bello” come categoria critica, o resta soltanto come resistenza al degrado estetico e alla banalizzazione digitale?