NOVITA'[1262]
Dopo la cancel culture woke di sinistra, una cancel culture di destra?
Da tempo scrivo sull'essere passati da una cultura della cancellazione woke associato alla sinistra, ad una di carattere diverso, perchè classificabile come di destra. In entrambi i fenomeni c'è il tentativo di riscrivere il passato per poter meglio cambiare e controllare il futuro. Sulla cultura della cancellazione di destra, fasciata, segnalo alla lettura il libro di Jason Stanley: 𝐂𝐚𝐧𝐜𝐞𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 - 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐢 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨
On Resurrecting the Author: Against the Methaphor of Collaboration
𝘞𝘩𝘺 𝘸𝘦 𝘮𝘶𝘴𝘵 𝘴𝘵𝘰𝘱 𝘤𝘢𝘭𝘭𝘪𝘯𝘨 𝘈𝘐 𝘰𝘶𝘳 𝘤𝘰-𝘢𝘶𝘵𝘩𝘰𝘳 𝘢𝘯𝘥 𝘳𝘦𝘮𝘦𝘮𝘣𝘦𝘳 𝘸𝘩𝘢𝘵 𝘸𝘳𝘪𝘵𝘪𝘯𝘨 𝘪𝘴.
Amicizia e rinascita tra le pagine
Tutto comincia con un libro ritrovato, una biblioteca che custodisce più ricordi che volumi e due anime che si incontrano per caso sul lago di Como. Ci sono libri che non si limitano a raccontare ma ti insegnano a guardare diversamente la vita, la perdita e la speranza. Perché a volte un libro arriva nel momento giusto, quando il cuore ha bisogno di parole che curano e di storie che ti fanno sentire meno solo.
Cosa significano le manifestazioni di piazza...
COSA SIGNIFICANO LE MANIFESTAZIONI DI PIAZZA. FIUMI DI PAROLE SUI GIORNALI, MA TUTTO ERA GIÀ STATO DETTO DAL POETA PERCY SHELLEY DUECENTO ANNI FA.
Segnalazione evento: "Quale libertà? Quale democrazia?"
I libri di cui ho avuto bisogno
In verità, quando li ho letti, non sapevo che avevo bisogno di loro. Ma loro si. E mi hanno trovato.
Chi dobbiamo temere davvero: la natura o l’uomo?
La domanda non è chi dobbiamo temere, la natura o l’uomo. La domanda è: quanto veleno siamo disposti a respirare ogni giorno senza accorgercene? E quanto, di quel veleno, lo stiamo generando noi?
Il valore del meno
Ovvero perché la scarsità è l’ultimo linguaggio che abbiamo smesso di capire
La democrazia come discussione in pubblico. Oggi!
Sono i cittadini a fare la democrazia. Ma ne sono capaci? Più ci abituiamo ad essere utenti, di servizi preconfezionati più ci allontaniamo dall'essere cittadini. Siamo abituati a legare a filo doppio la ‘democrazia’ con l’idea di ‘rappresentanza’. Ma serve tornare a una democrazia in prima persona. La democrazia non risiede nemmeno nelle Costituzioni, 'carte' che devono essere mantenute vive nel presente, attraverso il continuo scambio e confronto. La democrazia risiede innanzitutto nella discussione in pubblico. Il dibattito in pubblico può ben avvenire anche nei luoghi digitali, ma non basta. Scendere in piazza può contar poco ed apparire gesto velleitario. Ma è costruttivo già il fatto che si tratti di stare insieme con il corpo - senza mediazioni digitali.
AI: progresso o propaganda?
L’AI attuale è un progetto politico che rischia di concentrare potere e normalizzare l’ingiustizia. Resistere significa rimettere al centro persone, diritti e ambiente e pretendere che qualunque tecnologia risponda a questi fini, non il contrario.
Confusione mentale e deriva dell’attenzione. L’Occidente che non sa più fermarsi
L’Occidente potrà ancora ritrovare sé stesso solo se riscoprirà il valore della pausa. Fermarsi non per rinunciare al mondo, ma per vederlo davvero. In un’epoca che confonde il movimento con la vita, la vera rivoluzione sarà il ritorno all’attenzione.
El loco del acantilado
Estamos en la parte de la ciudad, Puerto de la Cruz, más preciosa: la zona frente al Centro Comercial las Pirámides de Martiánez.
L'Esomente: come i LLM stanno riconfigurando il pensiero
Quando la cognizione umana entra in dialogo prolungato con i LLM, emerge un campo relazionale che trasforma irreversibilmente chi vi partecipa. Non è la mente estesa di Clark e Chalmers, né semplice technogenesis: è una soglia in cui il pensiero si proietta fuori da sé, attraversa la memoria collettiva sedimentata in miliardi di testi, e ritorna modificato. Un'indagine fenomenologica su cosa accade quando pensiamo attraverso l'IA - scritta, inevitabilmente, usando l'IA stessa.
La fame di essere visti
Oggi la fame non è solo di pane o di lavoro, ma di sguardi. Ovunque — negli uffici, sui treni, nei supermercati — le persone cercano di non sparire.
Dire senza dire. Non dire dicendo (III)
CERVELLI IN FUGA o CERVELLI IN SALVO?
Il sesso non è binario. Dati biologici, responsabilità sociali, e parole giuste.
Per secoli abbiamo creduto che bastasse un microscopio per definire una persona. XX voleva dire “femmina”, XY “maschio”: due colonne, due destini. Un paradigma comodo, ma insufficiente. La biologia reale – quella che osserva processi, non etichette – ci restituisce un quadro più articolato. Il sesso è un processo che si costruisce in fasi (cromosomi → gonadi → ormoni → cervello → pubertà), e il genere è una dimensione vissuta che intreccia linguaggi, relazioni e istituzioni.
La menzogna della giustizia: Come l'economia produce disuguaglianza
Fino a quando l'economia non affronta la propria complicità nel naturalizzare l'ingiustizia, le sue pretese di autorità scientifica o morale sono infondate e pericolose. Il compito urgente è quello di ricostruire l'economia su basi che riconoscano – e contestino – la posta in gioco politica ed etica al centro della vita economica.
Immaginazione e memoria digitale (POV #07)
Aleida Assmann e Lev Manovich: Chi decide cosa ricordiamo? Memoria culturale e archivi algoritmici Ogni periodo storico costruisce la propria memoria. Il nostro la affida a server, piattaforme e reti neurali. Le immagini, i testi e i suoni che produciamo ogni giorno alimentano un archivio globale, sempre accessibile, potenzialmente infinito, ma in gran parte sconosciuto. Possiamo davvero chiamarlo ancora “memoria”, o è ormai solo un flusso di dati senza organizzazione? Due studiosi offrono chiavi di lettura complementari. Aleida Assmann, storica della memoria culturale, considera il ricordare come un atto di selezione e responsabilità collettiva. Lev Manovich, teorico dei media digitali, osserva invece come la memoria contemporanea venga continuamente riorganizzata dagli algoritmi che governano i nostri archivi. Chi controlla il nostro passato, e quindi il nostro futuro?
Trump e il vortice
Trump, Putin e simili non sarebbero potenti se non cavalcassero il Vortice mortale che sta turbinando intorno al pianeta. "McLuhan vedeva i mass media come un vortice titanico che trascina le società con nuove forme di comportamento - nuovi modi di essere - che minacciano di sopraffarlo completamente o addirittura distruggerlo". È pura energia, senza struttura e fondamento. Re folli ubriachi di velocità pensano di poterlo cavalcare, ma finiscono per essere ridicolizzati, come il patetico Wily the Coyote che fantastica che la velocità possa sconfiggere la legge di gravità.
Data Punk – Capire con gli occhi
Come la programmazione visuale cambia il modo di pensare i dati