Through the looking glass. Birth of modern political rationality.

Un viaggio interminabile dentro la razionalità politica nella storia. Un viaggio che Nicole Morgan non compie da sola ma in buona compagnia. Viaggiano con lei Kant e Hegel, Husserl e Heidegger, Horkeimer e Habermas, Cartesio, Hume e Bentham, Tommaso Moro e Macchiavelli, Cicerone, Platone e Aristotele, Pico della Mirandola, Lacan e Bachelard, e molti molti altri. Un testo lungo, scritto alcuni anni fa, ma sempre utile per riflettere sull'evoluzione del genere umano, in un periodo che sta mettendo in crisi non soltanto il nostro essere razionali, ma anche in dubbio la nostra stessa esistenza sulla Terra. La sesta estinzione per alcuni studiosi è già in corso e a poco servirà la razionalità, ancora meno quella politica che oggi tanto difetta, per salvarci dal disastro. Per comprendere il viaggio di Nicole Morgan bisogna però prestare attenzione allo "specchio", una parola e un concetto ricorrenti, ma questo lo dovete scoprire leggendo. Su tutto bisogna che tutti comprendiamo, nell'era della tecno-scienza che la scienza, che oggi si è fatta sempre più scientismo, senza coscienza è solo la rovina dell'anima.

Etiam capillus unus habet umbram suam. (Anche un singolo capello ha la sua ombra.)

Non ho mai capito se l’invidia sia davvero un’emozione o piuttosto un pensiero con pretese metafisiche. Essa non si accontenta di dolere, vuole spiegare, interpretare, insinuare un ordine delle cose in cui tutto – soprattutto il nostro malessere – abbia una ragione. E quella ragione, naturalmente, non siamo noi. Siamo stati danneggiati. Qualcun altro ha avuto ciò che, per una geometria astrale o per tacito accordo universale, spettava a noi. L’invidia è l’irruzione del destino in una casella sbagliata. È la percezione che il mondo, quel mondo che pur non ci era mai stato amico, ora si prenda pure gioco di noi.

La biblioteca come rifugio

In un mondo fake perchè pieno di fake, i rifugi nei quali trovare consolazione sono rimasti pochi. Uno di questi è la biblioteca, un luogo nel quale, chi ne possiede una, può ritirarsi e, chiusa la porta e staccato il cellulare, può ricongiungersi con sè stesso, attraverso i libri, le storie, e i racconti in essi contenuti, ricercare verità e testimonianze nel passato, verificare quanto siano false e manipolatorie che circolano nelle narrazioni dominanti, provare a capire se e quanto sia possibile dare un contributo personale, scrivendo storie, racconti, libri. Non per sè ma per ascoltare il proprio cuore e nutrire la mente, per dare speranza a una umanità che la speranza ha ormai perso da tempo, per suggerire temi e spunti per conversazioni che possano portare lo scambio dai mondi virtuali e vuoti della rete a quelli incarnati nei quali si ritorni a guardarsi negli occhi, a scrutare i volti e a parlarsi, anche con il proprio corpo.

Quello che resta quando il progetto finisce

Nei progetti complessi, la conoscenza spesso si disperde prima ancora di consolidarsi. Questo articolo nasce da un'esperienza sul campo: osservare come si lavora, come si dimentica, come si scrive (o non si scrive) ciò che dovrebbe restare. Non è una teoria sulla documentazione, né una guida tecnica. È una riflessione su ciò che rimane — e su ciò che andrebbe custodito con più attenzione.

A contracorriente La prestamista

A contracorriente, la historia tantas veces escuchada, revivida y así narrada. En tiempos de frenéticos preparativos de guerras a mayor escala, se articula un contrapunto a las maquinaciones y designios de los poderosos, perfectamente en sintonía con los sentimientos y las necesidades de la gente común.

Pensare il tempo

C'è un momento, nella giornata di ogni sviluppatore, project manager o consulente, in cui si ferma davanti al monitor e si chiede: "Quanto tempo ci vorrà davvero per completare questo task?" È un istante di vulnerabilità professionale, dove l'esperienza incontra l'incertezza, dove la metodologia si scontra con la realtà imprevedibile del lavoro umano. Quei numeri che abbiamo imparato a chiamare "story points" promettono di risolvere questo dilemma, di trasformare il caos della creatività in sequenze ordinate e prevedibili. Ma cosa accade quando la promessa non mantiene la realtà?

Oh, i giornalisti! Sull'orlo del giornalismo-non-giornalismo

Si assiste allo scivolamento dal 'giornalismo' al 'giornalismo-non-giornalismo'. Dal 'giornalismo' come esercizio critico indipendente, come servizio ai cittadini e antidoto alla propaganda, al 'giornalismo-non-giornalismo': usare l'essere giornalisti per fare qualcosa di diverso dal giornalismo: storytelling commerciale, consulenze, docenze, libri lontanissimi dall'essere saggi meditati, esibizioni televisive con bretelle in vista... L'informazione relativa all'Intelligenza Artificiale è il oggi campo privilegiato d'azione di 'giornalisti-non-giornalisti'. Cantano l'entusiasmo per la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo. Naturalmente sostengono di non dimenticare i lati oscuri dell'AI. Ma ciò che veramente sembra interessare loro è il business dell'AI, l'AI come business.

Oltre il controllo

Un saggio critico che ripensa il project management alla luce delle trasformazioni della conoscenza, integrando approcci filosofici, epistemologie non occidentali e nuove pratiche organizzative.

The death of the ethical leadeship

The spectacular destruction of the Trump-Musk alliance is tearing away the final veneer of dignity from American leadership, exposing a grotesque theater of pathological narcissism that threatens the very foundations of democratic governance. This is not merely a political feud—it is the public autopsy of moral leadership in the modern era.

"IO" tra AI, design e controllo

Immagina di uscire di casa. Nessun telefono in mano, nessun auricolare nelle orecchie. Solo un oggetto sottile, ovale, appuntato alla camicia. Non ha schermo né vibrazione. Non emette suoni inutili. Ma sa che sei in ritardo, che hai dormito poco, che fra un'ora inizia una riunione e che fra dieci minuti pioverà. “Pioggia imminente sul tuo percorso. Vuoi un taxi?” chiede, con discrezione. Un cenno del capo basta: lui capisce. È come avere accanto qualcuno che conosce i tuoi ritmi meglio di te. Non invade, non interrompe. Ascolta. E agisce solo quando serve. Niente display, nessuna interfaccia da attivare. Solo parole necessarie, e con tono basso se ci sono altre persone.

Ma in che mondi viviamo?

Moltitudini di persone vivono oggi, personalmente, professionalmente e politicamente, allegre e contente dentro i molteplici universi paralleli (compreso quello fattuale) che la tecnologia ha regalato loro.

Estasi e angoscia: creatività, plagio, influenza, IA

“Tutta l’umanità è un solo volume. Quando un uomo muore, il suo capitolo non viene strappato dal libro ma tradotto in una lingua più bella, ed ogni capitolo deve essere tradotto in questo modo. Dio si avvale di diversi traduttori. Alcuni brani vengono tradotti dall'età, altri dalla malattia, alcuni dalla guerra, altri dalla giustizia, ma la mano di Dio raccoglierà di nuovo in volume i nostri fogli sparsi per la biblioteca  in cui ogni libro resterà aperto l’uno per l’altro.”

La mortalità delle civiltà. Una riflessione attraverso il pensiero filosofico orientale e arabo

Fulcenzio Odussomai scrive per attraversare, non per spiegare. I suoi testi sono appunti di viaggio dentro domande che non cercano risposte, ma percorsi. Questo è il primo di una serie. Fulcenzio Odussomai è un nome che cammina. Non firma per spiegare, ma per orientarsi scrivendo. Le sue parole nascono da una pratica riflessiva, a volte lenta, sempre esposta alla trasformazione. Ogni articolo nasce da appunti sparsi, raccolti come sassi su un sentiero. Questo è il primo passo di un itinerario aperto.

Borges e gli autori del Don Chisciotte: scrittura umana ai tempi delle macchine che forse scrivono

Borges, in un noto racconto, parla di Pierre Menard, un autore la cui opera consiste nel riscrivere parola per parola il 'Don Chisciotte' scritto da Cervantes. Riscrivere senza avere sottocchio ciò che aveva scritto Cervantes. Questa metafora ci guida nel ragionare sul modo in cui scriviamo noi umani, sul modo in cui scrivono oggi intelligenze artificiali.